Nel 2014 lecarabine Zastavain calibro 8x57 erano balzate agli onori della cronaca per un maxi sequestro su tutto il territorio nazionale di oltre 1200 esemplari già venduti o da vendere. Motivo scatenante del provvedimento, inizialmente come sequestro probatorio e poi come sequestro preventivo, era statala perizia tecnica presentata agli Uffici della Procura delle Repubblica di Brescia secondo laquale,in particolari circostanze,alcuni esemplari potevanoessere in grado disparare a raffica divenendo di fatto armi da guerra.
Dopo una lunga battaglia sia davanti la Corte di Cassazione che il Tribunale del Riesame di Brescia, era stata riconosciuta la corretta qualificazione giuridica tanto di arma comune da sparo quanto dei suoi caricatori, nonché la buona fede dei soggetti titolari delle stesse, ottenendo i primi dissequestri.
Da ultimo,è di ieri la notizia che il GUPDi Brescia,Dr.Bianchetti,ha emesso sentenza di non luogo a procedere,perchéil fatto non costituisce reato, nei confronti degli imputati verso i quali la Procura della Repubblica di Brescia aveva chiesto il rinvio a giudizio.
“È stata riconosciuta la buona fede dei professionisti edegliimportatori escludendo quindi qualsiasi natura dolosa” ha dichiarato Antonio Bana, Presidente di Assoarmieri “Si tratta di una sostanziale svolta in una vicenda che ormai si trascina da oltre 10anni e che ha visto sempre in prima linea la nostra Associazione,unitamente a CESDEA (Centro Studio di Diritto Europeo sulle Armi), che con i suoi professionisti ha supportato giuridicamente le varie azioni,per garantire i diritti dei nostri associati e dei detentori di tali tipologie di arma”.
“Mi auguro che questasentenza possa aprire la strada alla restituzione delle armi in questione a tuttii legittimi proprietari in tempi brevi-ha conclusoBana –e al contempo come Associazione continueremo ad essere sempre al fianco degli armieri e degli utilizzatorisu questo tema .Appena in nostro possesso, circoleremo la sentenza del GUP di Brescia con la relativa motivazione.