“Dall’Europa l’ennesimo schiaffo al mondo venatorio. Nonostante l’impegno profuso dalla Lega e dagli alleati francesi del gruppo Id, in commissione ambiente non sono state approvate le formali richieste di obiezione al bando del piombo". Lo scrivono in una nota i europarlamentari della Lega Marco Dreosto, firmatario della proposta di risoluzione del gruppo ID, Massimo Casanova, Marco Campomenosi (capo delegazione Lega), Marco Zanni (presidente gruppo ID), unitamente al senatore Francesco Bruzzone, capo dipartimento caccia della Lega.
"Quanto avvenuto - continuano - è un duro colpo per il mondo venatorio, sempre più in balia dell’ideologia green che oramai imperversa all’interno delle istituzioni europee. Il risultato è in parte frutto delle divisioni interne ai gruppi Ppe e Renew, i quali hanno purtroppo tradito i cacciatori europei, preferendo una divisione autoreferenziale piuttosto che rincorrere gli interessi del mondo venatorio e dei tiratori sportivi".
La Lega esprime anche "rammarico per il mancato sostegno di Face, che invece di invitare alla coesione, ha supportato la sola proposta del Ppe, peraltro identica, esprimendo una grave presa di posizione politica propria di chi pare sia maggiormente interessato a difendere la propria esistenza che il quella del mondo venatorio. Il Gruppo Id è l’unico in Ue che compattamente e fattivamente difende e sostiene il mondo venatorio europeo. Grazie alle associazioni venatorie e in particolare la cabina di regia unitaria per il sostegno e gli sforzi per sostenere questa iniziativa, la nostra battaglia proseguirà anche in vista della plenaria”.
Marco Dreosto aggiunge: “Desidero comunque ringraziare le associazioni venatorie ed in particolare la cabina di regia unitaria per il sostegno e l’impegno profuso per sostenere questa importante battaglia, ma la guerra non é finita” conclude Dreosto, che annuncia esista ancora la possibilitá, di tentare con il voto in plenaria".
Di sconfitta annunciata parla anche Marco Campomenosi, rispettivamente Capogruppo Lega che ha supportato politicamente il lavoro del Gruppo: “questo risultato è in parte frutto delle divisioni di partito sostenute dal PPE e da Renew – che fra l’altro ha espresso pateticamente a favore della propria obiezioni 3 miseri voti sugli 11 disponibili-, che hanno tradito i cacciatori europei preferendo una divisione autoreferenziale piuttosto che rincorrere gli interessi del mondo venatorio e dei tiratori sportivi” dichiara Campomenosi.