Face in una nota porta in evidenza i risultati di un nuovo studio dal quale emergono nuove preoccupanti dati riguardo gli effetti di un possibile divieto quasi totale delle munizioni al piombo. Lo studio si basa su 18 mila risposte ottenute da cacciatori di tutta Europa per testare l’impatto socio economico del bando del piombo.
Tra le principali conclusioni, è emerso che una buona parte (1 cacciatore su 4) smetterebbe di praticare l’attività venatoria e almeno il 30% degli intervistati ammette che limiterebbe la frequenza delle uscite a caccia. Inoltre il 20% dei cacciatori interromperà le attività di tiro (diverse dalla caccia) come la pratica o il tiro sportivo e circa la metà si impegnerà in attività di tiro (non di caccia) meno spesso. Il tutto porterebbe ad una perdita economica per l'UE 27 stimata in almeno 5,7 miliardi di euro.
"Questo rapporto, preparato da una società di consulenza indipendente, mostra che l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha drasticamente sottovalutato i costi socioeconomici di una proposta di divieto del piombo nelle munizioni per i cacciatori europei. L'approccio del rapporto è anche molto prudente in alcune aree, considerando che alcune categorie di armi da fuoco (ad esempio i fucili a percussione anulare) non hanno munizioni senza piombo sufficientemente precise”.