Botta e risposta fra umbri sul DDL porto d'armi (vedi notizia) in discussione in Parlamento, fra due rappresentanti politici che hanno il collegio elettorale in Umbria. Parte Valerio Mancini, responsabile per la Lega del dipartimento caccia in consiglio regionale, che accusa Walter Verini (parlamentare PD, primo firmatario di una delle due leggi accorpate per la discussione) di aver presentato una proposta di legge "che penalizza ingiustamente i cacciatori" contro la quale presenterà "quanto prima una mozione per impegnare la Giunta Regionale dell’Umbria ad opporsi nelle sedi opportune al fine di impedire che venga discussa e approvata dal Parlamento.
Aggiungendo che "L’atto prevede che, oltre al certificato medico di idoneità, venga presentato dal cacciatore anche un certificato dello specialista psichiatra e un certificato tossicologico che attestino l’assenza di condizioni di alcool dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti – spiega Mancini -. Inoltre, i conviventi maggiorenni del detentore di armi dovranno dichiarare in forma scritta alla questura che accettano il possesso delle armi e munizioni. Per di più – sottolinea Mancini – i certificati medici dovranno essere rifatti annualmente e non ogni cinque anni come previsto dalla legge attuale e i titolari di licenza di porto d’armi ad uso venatorio potranno detenere munizioni soltanto durante la stagione venatoria. I cacciatori portano avanti una delle più antiche tradizioni del nostro territorio – conclude Mancini – sarò al loro fianco anche in questa battaglia di buonsenso per evitare che vengano vessati ulteriormente da normative incomprensibili”.
Risponde a stretto giro l'on. Verini: "La proposta di legge che, insieme a oltre trenta parlamentari di Pd, Leu, 5 Stelle, Italia Viva ho presentato per cercare di limitare la diffusione e l'uso di armi a scopo privato - spiega -, prevede forme di controllo, di informazione in tempo reale a conviventi e familiari o ex conviventi nei confronti di chi acquista armi per scopo privato. La proposta di legge espressamente esclude l'acquisto e l'uso di armi per le attività venatorie e l'attività sportiva. La proposta di legge, se approvata, servirà ad avere meno armi in giro, ad evitare, come accade tutti i giorni, che liti familiari degenerino in tragedie, a prevenire per esempio femminicidi perpetrati con i mezzi delle armi da fuoco".