Riceviamo e pubblichiamo:
Come Assoarmieri abbiamo il dovere di accostare la nostra voce al coro di coloro che si sono sentiti profondamente indignati a seguito della trasmissione Sapiens andata in onda lo scorso sabato 12 giugno su Rai 3.
Denunciamo con forza il ripetersi di episodi di aperta denigrazione e di colpevole disinformazione che, con crescente frequenza, si sono riscontrati in trasmissioni del Servizio Pubblico e che non appaiono tollerabili da parte della intera categoria che comprende non solo i cacciatori e appassionati, ma tutto il settore distributivo italiano che conosce profondamente una realtà ben diversa da quella rappresentata ad arte e in modo non veritiero nel corso della trasmissione Sapiens – ha dichiarato il Presidente Avv. Antonio Bana.
I dati e stime relative al prelievo venatorio nel nostro Paese esposti nel corso del delirante monologo del conduttore sono totalmente prive di riferimenti scientifici e fattuali, anche se paradossalmente provengono dalla viva voce di uno studioso che proprio sulla scienza dovrebbe basare il proprio lavoro. In ogni caso procederemo nelle competenti sedi di giustizia nei confronti degli autori e di
coloro che hanno permesso tutto questo senza alcun preventivo e doveroso controllo da parte dei competenti organi preposti, per ottenere i danni subiti a fronte di questa forma di comunicazione denigratoria e diffamante – ha proseguito il Presidente Assoarmieri.
Le personali valutazioni sull’opportunità di una attività la cui pratica è disciplinata da leggi nazionali non devono e non possono essere oggetto di un programma prodotto con i soldi dei contribuenti e non è accettabile che a sostegno delle proprie tesi vengano portate argomentazioni non rispondenti al vero, strumentali, senza possibilità di contraddittorio alcuno, solo per colpire la categoria dei cacciatori.
Si ritiene pertanto doveroso che la RAI e la Commissione di Vigilanza sul Sevizio Pubblico intervenga fermamente per richiamare gli autori della trasmissione e coloro che ne hanno autorizzato la messa in onda al rigoroso rispetto del codice etico a cui rispondono e per evitare il ripetersi di tali spiacevoli episodi.