Annata record per la produzione italiana di armi sportive, in primis quelle lunghe per il tiro e la caccia. Oltre 1.140.000 armi sportive prodotte, l’87% delle quali viene esportato in tutto il mondo, per un valore complessivo del comparto, tra produzione diretta e attività collegate alla caccia e al tiro, che ammonta a 7,5 miliardi di euro, pari allo 0,42 per cento del Pil. Sono i numeri usciti in queste ore dalla Fiera EOS di Verona, in corso a Verona.
Continua il comunicato EOS: "il numero degli occupati nel settore armi e munizioni, includendo l’indotto, è pari a 19 mila, considerando anche i settori correlati alle attività legate a caccia e tiro si arriva a 80 mila. Le licenze in fatto di armi nel 2021 erano 1.222.537, il 96% delle quali per tiratori (543.803) e cacciatori (631.304). Annata da incorniciare anche per il settore outdoor nel 2021: un incremento complessivo del 27% del “sell in” in Italia con 986 milioni di prodotti in più immessi sul mercato, soprattutto abbigliamento e calzature al +16%. Il trend sembra confermato al rialzo per il 2022 (+17,4% il sell-out registrato nei primi mesi del 2022)".
Lo sport ha rilevanza straordinaria nel settore. L’ha sottolineato Luciano Rossi, presidente FITAV e recentissimo presidente della Federazione internazionale del tiro ISSF, che poi ha presentato la World Cup 2023 in programma al Trap Concaverde dall’8 al 17 luglio prossimi. Jean François Palinkas, presidente della FITASC, ha poi riconosciuto il ruolo trainante a livello mondiale all’organizzazione sportiva italiana e all’industria armiera italiana.
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