Leggiamo un servizio allarmistico sull’Espresso del 24 luglio 2008 che ci mette in guardia sulla presenza massiccia di armi nelle case degli italiani. Dai dati riportati tuttavia si notano alcune incongruenze. Infatti a proposito dell’arsenale domestico notiamo che le autorizzazioni al porto d’armi dei privati per difesa personale sono diminuite di una considerevole cifra passando da 35750 nel 2004 a 23600 nel 2007, sono invece aumentati quelli per uso sportivo da 199000 nel 2004 a 222000 nel 2007. Stabili le nuove licenze di caccia. Stessa considerazione ci viene dall’osservazione dei dati a proposito dei delitti in relazione alla quantità delle armi che, secondo il settimanale, sarebbero in costante aumento. Nonostante le armi possedute dagli italiani rispetto ad altri stati siano maggiori in percentuale, l’indice dei delitti per arma da fuoco è nella media se non più basso degli altri paesi europei. L'inchiesta cade in molte contraddizioni, stimolando la memoria dei lettori con alcuni episodi di tragici delitti da armi da fuoco successi nelle mura domestiche. Quello che non viene invece onestamente ammesso è che – come ci ricorda l'ufficio stampa di Anlc- Liberacaccia – la maggior parte dei delitti che la cronaca nera ci riporta quasi quotidianamente viene commesso con altre armi. É di pochi giorni fa per esempio la notizia di un omicidio a coltellate successo perchè la vittima aveva chiesto ad alcuni giovani appoggiati alla sua auto di spostarsi. L'italia ha una legislazione molto rigorosa in fatto di armi e tutti i cacciatori sanno che ci sono seri controlli legati all'acquisto e all'uso delle armi da fuoco. Per questo non possiamo che rimanere attoniti di fronte ad una campagna anti-armi del genere, tutto ciò dimostra come molto spesso il problema cambia a seconda della percezione che si voglia dare dello stesso.
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