Angelo Vicari, esperto di armi e di legislazione armiera, sul sito Earmi.it, critica la richiesta del "certificato anamnestico" da parte di medici certificatori per l'ottenimento di licenze o certificazioni nell'ambito dell'acquisto e della detenzione di armi da fuoco. Questa richiesta, dice, non ha fondamento normativo, non essendo prevista nelle disposizioni ufficiali.
Sebbene un Decreto Ministeriale del 1998 accenni al certificato anamnestico per alcune licenze di porto d'armi, la richiesta non è obbligatoria secondo l'articolo 35 del TULPS per il rilascio del nulla osta per l'acquisto di armi, né per la certificazione quinquennale dei detentori.
In tal senso Vicari sottolinea l'ambiguità legislativa ed evidenzia che la richiesta del certificato anamnestico sembra derivare da una prassi erroneamente adottata dai medici, che interpretano il testo di legge in modo impreciso. Anche il Ministero dell'Interno sembra contribuire a questa confusione, fornendo indicazioni non aggiornate sul suo sito web.
Vicari conclude affermando che questa richiesta non ha base legale, costituisce un abuso e genera costi e perdite di tempo per i cittadini. Si auspica un intervento chiarificatore da parte del Ministero per porre fine a questa prassi non regolamentata. Qui l'articolo completo