Sui social gira un interessante volantino, realizzato qualche anno fa dalla rete Firearms United, che enuncia efficacemente le caratteristiche positive di ogni possessore di porto d'armi. Cose per noi più che scontate, che viviamo nel nostro quotidiano, frutto del percorso intrapreso dalla prima licenza venatoria e che prosegue con i rinnovi periodici a cui ogni abilitato all'uso e alla detenzione di armi è giustamente sottoposto. Non sono però così scontate per tutto il resto della popolazione, che di caccia o di tiro sportivo sa, come ben sappiamo, meno di nulla.
"Io ho un porto d'armi! Quindi sai alcune cose su di me:
- il mio medico curante e un secondo medico con funzione pubblica hanno certificato la mia idoneità psicofisica
- ho frequentato e superato con successo un corso di maneggio in sicurezza della armi presso un ente pubblico
- La polizia ha effettuato un'indagine sulla mia persona, incluse parentele, frequentazioni e condotta passata
- qualsiasi infrazione, anche di poco conto, avrebbe pregiudicato il rilascio del mio porto d'armi
Inoltre
- L'intero iter viene ripetuto, escluso il certificato di maneggio, ad ogni rinnovo della licenza
- Il mio comportamento deve essere irreprensibile in ogni occasione, pena il ritiro di licenza e armi
- Devo conoscere e attenermi a norme molto complicate e severe, una minima infrazione comporterebbe conseguenze penali.
Il volantino, ormai diventato un meme d'effetto, conclude così: "E io cosa so di te?". Ovvero dei tanti che contestano la caccia anche utilizzando azioni violente, spesso e volentieri oggetto di denunce che arrivano a giudizio e a condanne penali.
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