UNARMI, l'associazione che tutela i diritti e l'immagine dei detentori legali di armi in Italia, ha duramente criticato il servizio trasmesso dalla trasmissione “Far West” di Rai3 il 6 dicembre scorso. In una nota ufficiale, il direttivo dell’associazione ha definito il reportage “surreale e difficilmente commentabile”, puntando il dito contro quello che ritiene un approccio parziale e sensazionalistico al tema.
Secondo UNARMI, il servizio avrebbe deliberatamente evitato di interpellare associazioni di settore, concedendo invece ampio spazio a un attivista antiarmi noto per diffondere “inesattezze e distorsioni”. La rappresentazione dei detentori legali di armi, continua la nota, sarebbe stata caricaturale e tesa a evocare pericoli sociali inesistenti, grazie a paralleli forzati con contesti come la criminalità organizzata italiana o il modello statunitense, ritenuto culturalmente e socialmente distante dalla realtà italiana.
L’associazione critica anche la presunta superficialità con cui sono stati trattati gli aspetti normativi e amministrativi del possesso di armi in Italia, con affermazioni ritenute infondate, come quella che descrive le licenze per tiro a volo come facili scorciatoie per l'acquisto illecito di armi. UNARMI sottolinea come la normativa italiana sia tra le più restrittive e i detentori di armi siano tra i cittadini più controllati e affidabili del Paese.
Il richiamo agli appassionati: "Evitate di sovraesporvi"
La nota si conclude con un appello rivolto ai detentori di armi, invitandoli a evitare comportamenti che possano essere strumentalizzati per alimentare la propaganda antiarmi. L’associazione ribadisce il proprio rammarico per quello che definisce uno “scempio comunicativo”, lamentando il mancato rispetto della deontologia professionale da parte del giornalismo italiano, specie quello del servizio pubblico.
UNARMI rinnova la richiesta di un dibattito più equilibrato e approfondito sul tema, prendendo come esempio paesi più vicini culturalmente all’Italia, come Svizzera e Repubblica Ceca, dove il possesso legale di armi è regolamentato senza inutili allarmismi.