Dopo la chiusura temporaneamente imposta dal comune per la bonifica dell'area,
Legambiente ora chiede il fermo definitivo del poligono di tiro a volo di Guidonia. Secondo l'associazione ambientalista la struttura è responsabile di "trecentomila chili di piombo complessivi, per un totale di oltre 200 milioni di pallini, dispersi su un'area di quattro ettari, nonché su una falda acquifera, con una media di migliaia di colpi al giorno".
Numeri non ufficiali che corrispondono alle stime effettuate dalla stessa Legambiente sul territorio che circonda il poligono di tiro a volo nel Comune di Guidonia, nella cava bonificata di Colle Largo. L'inquinamento secondo Legambiente è inevitabile, visto che non esiste alcun sistema di recupero del piombo contenuto nelle cartucce e che nel corso di trent'anni di attività pare non essere mai stato raccolto.
Ma il piombo non è, pare, l'unico problema "Non è più sostenibile il tiro a volo di Guidonia, il rischio inquinamento da piombo, il rumore, le condizioni sicurezza stesse ci portano a chiederne la chiusura definitiva - ha dichiarato Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio - Già diverso tempo fa avevamo inoltrato un esposto alla Procura di Tivoli e avanzato la richiesta di sopralluoghi da parte dell'Ar pa Lazio, ma nelle ultime verifiche la quantità di piombo riscontrata è risultata enorme, un vero e proprio tappeto in alcune zone. Oggi sarebbe impossibile realizzare un impianto di quel tipo e così vicino al centro abitato".
Sempre Legambiente spiega che: "Passando invece all'inquinamento acustico, secondo la FITAV, la distanza frontale dalle abitazioni non deve essere inferiore a mille metri, quella laterale a 800, la posteriore a 500, distanze che nel caso del poligono in questione sono invece rispettivamente di circa 300 metri, 200 ed ancora 200. Tale situazione provoca una grande diffusione del rumore considerata la totale assenza di strutture fonoassorbenti naturali o artificiali, per cui l'intensità acustica, anche a distanze ragguardevoli è prossima ai 60db, eccedenti di gran lunga i valori limite. Sul versante sicurezza, infine, i confini sono da prevedere in funzione delle parabole balistiche seguite dai proiettili, e nel caso specifico, in considerazione della anomala posizione rialzata, che aumenta notevolmente la gittata dei proiettili, contribuendo alla contaminazione di un'area più ampia di territorio, e posizionando i limiti di sicurezza, con molta probabilità, oltre i confini del poligono stesso".
(Libero)