La Fisat (Federazione Italiana Storia Armi e Tiro) propone una mobilitazione popolare per spingere il Ministero dell'Interno a rispettare le leggi e le circolari esistenti in tema di calibri da caccia. Pare infatti che l'interpretazione che viene data dal ministero negli ultimi mesi in merito ai calibri da caccia, miri a considerare le armi da caccia come armi comuni.
Uno stratagemma che potrebbe essere teso a ridurre le disponibilità di armi dei cittadini stabilita dalla legge, che, secondo la rivista Armi e Tiro (che ospiterà la raccolta firme all'interno del proprio stand ad Exa), otterrebbe il solo risultato di creare una nuova categoria di delinquenti: quella dei cittadini che posseggono armi da caccia (non più definite tali).
“Quando il potere non ascolta – si legge nella nota di Armi e Tiro - e soprattutto non vuole rispettare la legge non vi è altro mezzo che portarlo in tribunale: ci viene in soccorso la Class action”. La causa collettiva è una novità in Italia - disponibile da quest'anno, molto usata negli Stati Uniti dalla Second amendment foundation per respingere le istanze dei funzionari anti-armi.
La prima grande occasione – viene ribadito - sarà a Exa, dove gli appassionati potranno incontrare, allo stand di Armi e Tiro, Alan Gottlieb e Julianne Versnel di Second amendment foundation insieme all’avvocato Silvia Gentile di Fisat, per fare loro domande su cosa si stia facendo per proteggere il sacrosanto diritto di possedere armi in modo legale e responsabile.