I dati forniti dal Banco Nazionale di Prova relativamente al 2009 fotografano l’andamento del mercato delle armi e lo stato di salute dei produttori italiani, confermando la tendenza recessiva comune a quasi tutti i settori industriali. Ente che funge da controllore di conformità di armi e munizioni prodotte in Italia e importate da paesi non aderenti alla Commissione Internazionale Permanente (CIP), nel 2009 il Banco ha provato 738.159 tra armi e canne, con una riduzione del 10% rispetto all’anno precedente.
I primi due mesi del 2010 hanno segnato un’inversione di tendenza che può essere analizzata come il primo segnale della ripresa economica del settore. I dati complessivi della produzione nazionale indicano infatti un incremento del 13% rispetto alo stesso periodo del 2009, dato confermato includendo le armi d’importazione provate dal Banco. Le armi lunghe a canna liscia registrano una riduzione pari al 5%, attribuibile esclusivamente alla sofferenza di sovrapposti e doppiette (- 16%); semiautomatici e monocanna non fanno registrare variazioni di rilievo. Carabine, express e combinati aumentano invece del 9% complessivo, suddiviso tra un’ottima prestazione delle carabine (+ 16%) ed un ulteriore calo di express e combinati (- 28%).
(FIERA DI BRESCIA)