I ministri La Russa (Difesa) e Gelmini (Istruzione) hanno dato il via libera ad un progetto per la familizzazione con le armi e la cultura militare nelle scuole. Allenati per la vita, questo il nome dell'iniziativa, è un corso per studenti che include materie insolite come armi e tiro, sopravvivenza in ambienti ostili, topografia, orientamento e altro ancora.
L'ufficio scolastico lombardo è alla 4° edizione del progetto, che quest'anno per la prima volta ha avuto il benestare dei due ministri. La partecipazione, volontaria, l'anno scorso è stata elevata: 900 ragazzi hanno aderito alla possibilità di prendere parte alle lezioni teoriche ma anche pratiche (come le uscite nei boschi e il pernottamento in ambienti ostili, lezioni di primo soccorso, arrampicata, tiro con arco e pistola ad aria compressa, nuoto e salvamento, orienteering e percorsi ginnici).
Secondo gli organizzatori "le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alle forze armate, alla protezione civile, alla Croce Rossa ed ai gruppi volontari del soccorso".
Gli insegnanti, quasi tutti dell' Unuci (unione nazionale ufficiali in congedo) rispondono alle accuse rivolte da più parti di voler invogliare i ragazzi ad intraprendere la carriera militare. "Nessuna finalità di questo tipo - spiega uno dei responsabili del progetto, il tenente Paolo Montali su Repubblica.it -, anche perché noi lavoriamo senza risorse e per quel genere di obiettivo vengono spesi milioni di euro dal ministero della Difesa attraverso campagne apposite. Più che altro insegnamo a far parte di un gruppo e a fare le cose insieme. E riguardo all'uso delle armi, la prima cosa che cerchiamo di far passare è il rispetto primario delle regole. Su questo siamo intransigenti".