Dopo trentadue anni di onorata carriera, Andrea Benelli si è ritirato dall'agonismo. La decisione era già stata annunciata ai giochi olimpici di Pechino ed è stata formalizzata dal campione olimpico italiano al termine della finale skeet della Coppa del Mondo di Minsk (Bielorussia), terminata con un degnissimo quinto posto che forse è bastato a risollevare il campione fiorentino dall'amarezza di Pechino. «Ho la certezza che è ora di smettere» ha detto senza rimpianti, anche se non ha nascosto una certa malinconia, comprensibile per un tiratore tutto tecnica e cuore come lui: «Mi passano tante cose per la testa - ha detto Benelli - perchè sto realizzando che è veramente finita dopo 32 anni di carriera e non proverò più l'emozione delle competizioni. Ho tanti ricordi in mente, come i 365 piattelli rotti consecutivamente, senza sbagliarne uno, nelle due prove di Coppa del Mondo del 1988 a Suhl e Bologna. C’è poi il ricordo indelebile di Atene, con l'esultanza alla Batistuta, e quello dei due Mondiali vinti». Il tiratore fiorentino 48enne lascia le gare ma non il mondo del tiro, lo dimostrano le dichiarazioni del presidente Rossi: "la Fitav non perderà un patrimonio come Benelli. Abbiamo già parlato e posso garantire che Andrea verrà inserito nella nostra struttura tecnica. In che ruolo lo definiremo dopo le elezioni federali a dicembre",
Tra i successi di Benelli da ricordare ci saranno sempre l'oro olimpico vinto nello skeet nel 2004 ad Atene, il bronzo dei Giochi del Centenario ad Atlanta, due titoli mondiali individuali (1987 e 1990) e sette a squadre, una Coppa del Mondo vinta in casa nel 1997 a Montecatini e nove ori europei. Oltre a sei partecipazioni olimpioniche e alla nomina a Grande Ufficiale da parte del Presidente della Repubblica Napolitano.