Il Banco di Prova di Gardone torna alle origini. Come cent'anni fa, torna ad avere come proprio referente la Camera di Commercio, in cui entrerà come azienda speciale. Si salva così una pietra miliare dell'eccellenza bresciana, che dà lavoro a quasi un centinaio di persone, con i bilanci sempre in attivo, che malauguratamente era stato inserito dal Governo tra gli enti inutili da eliminare.
Il Banco manterrà le proprie caratteristiche per effetto di un emendamento al decreto milleproroghe, sottolinea il suo presidente Aldo Rebecchi, grazie all'impegno bipartisan dei parlamentari bresciani e al sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia che ha messo in campo la difesa di una realtà strategica per le aziende che operano in un settore importante.
Un comparto, tra l'altro, in leggera ripresa, secondo i dati diffusi all'Exa. Quasi 746 mila le armi testate l'anno scorso dal Banco di Prova, con una crescita del 1% rispetto al 2009 (in leggero calo le armi da caccia e da tiro, mentre aumentano le vendite di pistole). La crescita è confermata nei primi mesi del 2011, che tra l'altro evidenziano un nuovo incremento di fucili a canna liscia (+6%) e dei sovrapposti (+15%).
La nuova veste del Banco nazionale per Rebecchi è un'opportunità: “come azienda speciale – sottolinea – avremo più flessibilità rispetto al passato. Potremo fare da volano per le armi sportive italiane nel mondo. Sarà possibile, nei momenti di maggior lavoro, accorciare i tempi provando le armi direttamente presso le fabbriche”.