Mosca bianca in un panorama economico tutt'altro che roseo, il settore della produzione di armi sportive e venatorie tiene e continua a generare occupazione. Con le sue oltre 2000 piccole e medie imprese dell'indotto, i suoi 7 miliardi di fatturato annuo e i suoi 94 mila occupati, è una fetta importantissima del Made in Italy da tutelare e valorizzare.
"Il settore della produzione di armi ad uso civile - commenta il presidente Anpam, Nicola Perrotti alla rubrica Tg2 Costume e Società.- è quello che ha la maggior percentuale di lavoro fatto in Italia, arriviamo quasi al 100%" di prodotti made in Italy, sia per quanto riguarda la manodopera, qualificatissima, che nella fase di studio e progettazione". Tutti elementi che contribuiscono a tenere alta la nostra bandiera anche nel settore sportivo, che vede le armi italiane primeggiare in ogni competizione mondiale.
Tutto questo senza dimenticare che diversi passi avanti possono essere fatti sul fronte dell'informazione. "Se fossimo in grado di superare quei vincoli burocratici e quelle preclusioni, anche ideologiche, che ci sono nei confronti del nostro settore - dice Perrotti - potremmo contribuire ancora di più alla ricchezza di questo Paese" . "Sono sempre dell'idea - dice ancora - che conoscendo in modo scientifico un settore si possa superare il problema etico. Riteniamo che un uso consapevole delle armi attraverso l'educazione un intervento anche severo da parte delle istituzioni si possano evitare la maggior parte dei pericoli".