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Un po' di balistica
mag3


03/05/2019 8.11 

 
 
Cari amici di Bighunter per chiudere gli argomenti trattati ultimamente non manca che affrontare le nozioni connesse ai rimbalzi dei proiettili.

Se per le schegge il comportamento era piuttosto intuitivo ed intuibile, tutto cambia per ciò che concerne i rimbalzi.

Innanzitutto definiamo il campo di azione dei rimbalzi che certamente oltre alla conoscenza prettamente teorica di balistica esterna ha una grande importanza pratica sia per la realizzazione dei poligoni di tiro, in particolar modo di quelli a cielo aperto, sia per la balistica forense (nello studio dell’azione di un’arma da fuoco delle traiettorie, del punto di origine dello sparo ecc.) che per tutti i cacciatori in materia di sicurezza nell’uso delle armi da caccia.

L’argomento è molto complesso sia perché i parametri di cui tener conto sono molteplici (innanzitutto il tipo di proiettile con tutte le sue caratteristiche specifiche, l’angolo di impatto e la velocità, ma anche il tipo di substrato sia solido che liquido, la dimensione di quest’ultimo, la reazione del materiale impattato ecc.) sia perché non è semplice fare dei pronostici sui rimbalzi giacché al minimo variare di uno dei parametri di cui sopra l’effetto finale sarà diverso.

Per prima cosa occorre individuare i vari tipi di superfici che ricevono il colpo distinguendole in 4 grandi gruppi:

A) Superfici liquide (non solo fiumi o laghi ma anche piccole raccolte di acqua).

Molto spesso si tende a ritenere che il proiettile affondi sempre se sparato nell’acqua e che questa non possa essere una superficie “rimbalzante”, ma così non è.

Se infatti l’impatto avviene con un angolo limite piuttosto piccolo, < 10°, il proiettile si immerge per pochi cm e riemerge con un angolo di poco maggiore di quello di ingresso. (Quindi può risultare pericoloso un piccolo specchio d’acqua o anche una pozzanghera durante la caccia!).

Rimbalzo in acqua

B) Superfici rigide (quelle che non subiscono modifiche significative al momento dell’impatto).

Non esiste un elenco certo di quelle che possono essere considerate superfici rigide, per così dire refrattarie al colpo d’arma da fuoco (anche una lastra di acciaio può avere resistenza balistica differente al variare del proprio spessore o del calibro dell’arma utilizzata), ma di solito vengono considerate tali le lastre di acciaio, alcuni tipi di rocce e minerali ecc.
 
 

Rimbalzo su superficie rigida non cedevole
 

 
C) Superfici cedevoli (quelle che all’impatto subiscono un’evidente modifica).

Non bisogna pensare che rientrino in questa categoria solo quelle superficie che si deformano o si schiacciano all’urto ma bisogna considerare anche quelle che vengono spostate nell’impatto.

Per quello che interessa a noi in particolare la terra come pure la sabbia nei campi di tiro che vengono erroneamente considerate materiali assorbenti per antonomasia, non considerando che non tutti i colpi che andranno ad impattare con il terreno saranno trattenuti e si potranno generare, quando l’angolo di impatto è all’interno di un certo range (che muta da calibro a calibro anche in funzione delle caratteristiche merceologiche della palla ma non è così limitato come si potrebbe credere - anche + di 20°) dei colpi di rimbalzo molto pericolosi.

Questo perché il proiettile si ficca nel terreno spostando in avanti una certa quantità di quest’ultimo che si accumula, gli fa da trampolino di lancio, e quindi non solo il proiettile rimbalzerà ma l’angolo di fuoriuscita sarà più ampio di quello di entrata.

Generalmente per ciò che concerne lo studio dei rimbalzi di distingue il munizionamento dell’arma corta da quello per arma lunga.

Nel nostro caso però sarebbe più pratico distinguere l’effetto del munizionamento per il fucile rispetto a quello per carabina di precisione, distinguo che potrà orientarci nella scelta dell’arma a noi più congeniale. Mentre infatti il primo genera rimbalzi più frequenti ma letali a distanze decisamente più contenute (da poche decine di metri a un paio di centinaia a seconda del munizionamento scelto) il secondo, che nella maggior parte dei casi ha un proiettile che si frantuma nell’impatto o penetra più facilmente il bersaglio, quando questo non avviene e rimbalza intero (o produce schegge di una certa entità) sarà letale o pericoloso anche a distanza ben oltre i 1000 metri. Di contro il suo angolo limite sarà più contenuto, inferiore ai 10°.


Rimbalzo su superficie rigida non cedevole



D) Superfici frangibili (quelle che si frantumano nel punto d’impatto) La particolarità di questo materiale è che, pur frantumandosi nell’impatto, non genera materiale da dislocare in avanti, per cui la parte più profonda del solco si troverà nell’area vicina al punto di ingresso del proiettile. Presentano una variabile di rimbalzo piuttosto varia, sebbene infatti la maggior parte dei colpi di rimbalzo su superfici frangibili genera angoli di uscita più piccoli di quelli di entrata a volte questa legge si smentisce.


Rimbalzo superficie cedevole e frangibile

Raffaella Sorropago

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9 commenti finora...

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Il cinghiale (e gli ungulati in generale) si dovrebbero cacciare solo con i fucili a canna rigata altro che pallettoni e palle slug, soprattutto in Europa centrale (Germania, Svizzera e Austria) e in Scandinavia tutti vanno a caccia con le carabine Bolt-action e semiautomatiche, perché si insiste ancora a voler utilizzare fucili a canna liscia??

da Rocco  18/01/2024 17.28

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Mah, io da produttore di munizioni scriverei sulla confezione "vietato sostare nel raggio d'azione del proiettile".... Voila'
Comunque avete ragione.

da Alessio M. Piemonte  26/06/2019 0.17

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Io direi che al contrario di quanti la pensano per la palla unica di tutti i tipi sarebbe molto meglio cacciare il cinghiale con la canna liscia e cartucce a pallettoni. Non c'è paragone tra fucili a canna rigata che tirano anche a 2 Km di distanza e il pallettone che al massimo dopo 100 metri diventa innocuo, per cui mettendo alla posta cacciatori a distanza di 100 metri uno dall'altro neanche il rimbalzo può essere pericoloso. Pace e bene cari salsicciai.

da jamesin  20/06/2019 13.23

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Visto il successo che incontrano questi articoli, forse sarebbe il caso di parlare d'altro.

da bansberia  12/06/2019 12.09

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

figurarsi se con l'ignoranza che c'è in Italia in tema di caccia al cinghiale si arriverà a proibire la palla asciutta nella canna liscia e la canna rigata semiautomatica, chissà quanti morti ancora !

da Simon mago  06/06/2019 10.22

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Ci vuole una legge NAZIONALE. Al cinghiale si spara solo con la rigata.

da Mauro  05/06/2019 16.03

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

proibire subito la palla asciutta nella canna liscia e la canna rigata semiautomatica !!!!!

da Albert  20/05/2019 10.09

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Sono pienamente d'accordo nel proibire l'uso della canna liscia per la caccia al cinghiale, la palla asciutta, data la bassa velocità è pericolosissima.

da Mauro  11/05/2019 17.36

Re: Un nemico subdolo: il rimbalzo

Ben scritto.
Come in gran parte d'Europa Proibirei subito in battuta l'uso delle palle asciutte per i fucili a canna liscia ed i fucili semiautomatici a canna rigata.
Per la sicurezza Solo espress e carabine a ripetizione manuale.

da Vecchio cedro  07/05/2019 12.57
 
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