L’apertura della stagione venatoria è vicina e nell’attesa c’è chi approfitta del solleone per andare al mare e chi (veramente coraggioso!) partecipa nel giorno più caldo dell’anno (ci perdonerete, di conseguenza, l’outfit molto sportivo) ad un incontro formativo per accrescere la sicurezza nell’uso della propria arma e ridurne al minimo i rischi di utilizzo.
Ma partiamo dall’inizio…
Qualche giorno dopo la pubblicazione su BigHunter del mio ultimo articolo sui rimbalzi che i proiettili, sia di arma lunga che corta, generano nell’impatto con le diverse superfici, ho avuto il piacere di essere contattata da un cacciatore esperto. Chiacchierando del “più e del meno balistico” è nata l’idea di organizzare un incontro per parlare in maniera più dettagliata di rimbalzi, ponendo particolare attenzione ai rischi a cui va incontro il cacciatore di cinghiali, ma ovviamente non solo lui, quando utilizza una carabina di precisione piuttosto che un fucile caricato con munizionamento a palla asciutta.
Da cosa nasce cosa ed alla fine grazie alla Federcaccia di Terni, settoriale caccia al cinghiale in collaborazione con le sezioni FIDC del comprensorio di Orvieto, e grazie anche a dell’ATC3 Caccia Terni che ha patrocinato l’evento, è stato possibile realizzare un incontro di alcune ore a cui hanno partecipato moltissimi cacciatori in una sala bollente e gremita (qualcuno è stato persino costretto a assistere dalle finestre…).
Un ringraziamento speciale va al Presidente Federcaccia provinciale DI Terni Giulio Piccioni e al Presidente ATC di Terni Leonardo Fontanella, ovviamente al poligono Shooting Range Orvieto loc. il Botto che ci ha ospitati e a Bernardino Breccia che è stato il punto di riferimento di tutta l’organizzazione ed infine a tutti i partecipanti di cui ho potuto apprezzare l’educazione e la professionalità e, perché no, anche la simpatia!
Durante l'incontro ho avuto modo di accennare ad alcune informazioni circa la balistica intermedia, argomento che mi piacerebbe trattare poiché sconosciuto ai più ma, ho notato, di grande interesse.
La balistica intermedia è la più giovane delle “balistiche” e si colloca tra l’interna, che studia tutto ciò che avviene all’interno dell’arma dal momento in cui si esercita la pressione sul grilletto, e l’esterna, che invece studia il volo e la traiettoria del proiettile fintanto che quest’ultimo non attinge un target.
La balistica intermedia quindi studia tutti i fenomeni che avvengono al momento dello sparo da distanza zero dal vivo di volata a pochi centimetri o poche decine di centimetri dopo la volata dell’arma nel momento in cui il proiettile la abbandona. Osserva e studia quindi le onde d’urto generate dallo sparo e dei fenomeni ad esse correlati, il rinculo ed il rilevamento, il fenomeno della vampa di bocca e dei suoni prodotti dallo sparo. Tutti gli elementi di cui sopra sono elementi di disturbo dell’azione di fuoco per cui le stesse ditte produttrici di armi e munizioni hanno tentato, in parte riuscendovi, di porvi rimedio.
Lo sparo produce infatti onde d’urto differenti che si muovono a velocità superiore a quella del suono e si propagano nello spazio in simmetria radiale (in forma sferica a partire dalla bocca).
Nel momento in cui il proiettile inizia il suo moto all’interno dell’arma, spinge fuori l’aria che era già presente all’interno della canna e genera la cosiddetta onda precursoria che lo precede una volta uscito dalla canna e che è di forma perfettamente sferica.
Tutti sappiamo che il proiettile viene spinto fuori dalla canna dai gas che vengono prodotti dal ciclo di sparo, pochi sanno però che una volta che il proiettile ha abbandonato l’arma questi stessi gas, viaggiando ad una velocità iniziale maggiore rispetto a quella del proiettile, per qualche decina di centimetri lo sopravanzano generando la cosiddetta onda d’urto primaria che sebbene sia inizialmente sferica perde rapidamente la sua simmetria quando il proiettile supersonico la attraversa deformandola.
(In questa fase è importante che le geometrie della bocca dell’arma siano simmetriche, altrimenti uno sfogo dei gas asimmetrico farà sì che la spinta sul fondello sarà asimmetrica a sua volta disturbando pesantemente il moto del proiettile. Un urto, ad esempio, che abbia deformato la bocca o semplicemente un’eccessiva usura di parte delle rigature potranno essere responsabili della mancata precisione del colpo). Non appena il proiettile attraversa il limite dell’onda d’urto primaria si genera l’onda d’urto supersonica del proiettile (nell’immagine sottostante identificata con i 2 coni).
In balistica forense il comportamento dei gas di sparo ha anche un’altra notevole conseguenza. Poiché non tutti i gas fuoriusciti dalla canna procederanno in direzione opposta a quest’ultima ma, per un gioco di pressioni, alcuni di questi verranno risucchiati indietro nella canna stessa, potrà accadere che nel caso in cui il bersaglio attinto sia molto vicino al vivo di volata e si realizzi quello che viene definito back pattern (parte del materiale ematico del target a seguito dello sparo viene nebulizzato anche in direzione posteriore) nell’interno della canna ed anche nella camera di cartuccia si potrà evidenziare la presenza di particelle di sangue dell’attinto.
Come abbiamo visto la vita del nostro proiettile nei primi istanti di volo è complessa, la sua stabilità è infatti messa a rischio dai gas che dal punto di vista del nostro proiettile altro non sono che turbolenze incandescenti.
Raffaella Sorropago
(Segue… )