Essendo stati gli americani i primi a promuovere ed a sparare con pallini in acciaio sono stati anche i primi a rivedere alcuni concetti nelle canne dei fucili.
Si sono per questo preoccupati più dei problemi di danneggiamento e sicurezza dell’arma trovando soluzioni semplicemente rivolte ad inspessire le sezioni delle canne rendendo da una parte più sicura l’arma, ma portandola anche ad un peso superiore, con sbilanciatura e di scadente qualità balistica.
BROWNING per primo ha pensato di sovra alesare l’interno della canna (anima) passando dai tradizionali 18,4 mm di diametro ai 18,80 (BackBore).
Con questa soluzione, unita comunque a spessori alquanto robusti, si sono ridotte le pressioni rendendo meno stressante il passaggio dei pallini all’interno delle canne e senza penalizzare eccessivamente il peso del fucile.
Sull’onda di questa soluzione altre fabbriche americane quali WINCHESTER, REMINGTON, MOSSBERG, hanno seguito, pur con alcuni distinguo, queste filosofia.
Le maggiori fabbriche italiane si sono o si stanno attrezzando con soluzioni anche un poco diverse e maggiormente rivolte al tecnicismo.
BENELLI, per esempio, effettua dopo la lavorazione un trattamento di “sottoraffreddamento” della canna che tende ad eliminare le tensioni createsi durante la lavorazione stessa. Queste tensioni si traducono in termini negativi all’atto dello sparo non solo sui pallini in piombo ma specialmente su quelli in acciaio che di tensioni e rigidità già ne posseggono di proprio.
BERETTA ed altri hanno sviluppato strozzatori a maggiore resistenza e lunghezza Mobilchocke e Optimachoke, per compensare la durezza dei pallini ritardando o riducendo la possibilità di deformazioni.
Una innovazione che merita la massima attenzione è stata brevettata a livello internazionale, America compresa, riguarda la canna “TRIBORE” di cui sono dotati i fucili FABARM (Fabbrica Bresciana Armi). Tale innovazione studiata e realizzata a partire dal 2000 su indicazione e spinta del mercato americano, ha portato a perfezionare l’interno della canna e gli strozzatori non solo per il piombo ma anche e soprattutto per l’uso dei pallini in acciaio.
Come dice la parola TRIBORE la canna presenta 3 distinte geometrie interne.
La prima, che rappresenta il tratto più lungo della canna partendo dalla fine della camera cartuccia, è sovra alesata a un diametro di 18,80 mm e determina un minor colpo d’ariete dei pallini in uscita, una più morbida espansione della pressione, a tutto vantaggio di una ridotta sensazione di rinculo.
Il secondo tratto è una porzione conica di notevole lunghezza (20 cm.) terminante con un breve tratto cilindrico: in questo tratto importantissimo l’anima della canna passa dal diametro di 18,8 ad un diametro di 18,4. Per effetto della legge fisica di Venturi passando da un diametro superiore a uno inferiore si ottiene un aumento di velocità importantissimo ai fini balistici coniugando in modo che sembra antitetico una riduzione del rinculo con un aumento di velocità.
L’ultimo tratto infine è costituito da strozzatura o strozzatori intercambiabili di notevole lunghezza (82 mm.- i più lunghi del tipo a scomparsa presenti sul mercato e a profilo iperbolico). Questi strozzatori dell’ultima generazione in sinergia con la conicità precedente e grazie all’andamento curvilineo a ridotto angolo di conicità, evitano la tendenza alla spinta radiale dei pallini in acciaio, scongiurando danneggiamenti e mantenendo inalterato il peso e la bilanciatura del fucile.
In queste canne (tutte testate alla prova speciale per pallini in acciaio con marchio “GIGLIO”) possono essere sparate tutte le cartucce standard e ad alta prestazione con bossolo da 76 mm.
La progressività con cui i pallini attraversano la canna e la strozzatura, riduce gli stress a tutto vantaggio della omogeneità della rosata e per tiri efficaci e performanti.
Inoltre la canna TRIBORE essendo forata partendo da una barra piena anziché essere martellata a freddo secondo i criteri di una industrializzazione spinta, risulta essere di per sé già esente da vibrazioni ed eccessi di rigidità. Una positiva conseguenza di quanto descritto riguardo a questa innovazione radicale, è la possibilità di usare strozzatori o strozzature superiori ai 5/10 e quindi (7/10 10/10 equivalenti a 2 stelle e 1 stella) senza avere danneggiamenti e per ottimizzare al meglio le prestazioni balistiche con pallini in acciaio.
Si fa notare come le canne che presentano reali vantaggi balistici con pallini in acciaio sono a maggior ragione valide con pallini in piombo, piombo che è ancora più sensibile alle geometrie descritte.
Segue uno schema della canna FABARM TRIBORE alla quale dedico uno spazio particolare essendo stata una delle innovazioni che mi ha impegnato personalmente e assieme allo staff tecnico della FABARM per un tempo considerevole e perché la ritengo, ad oggi, una delle risposte più valide all’utilizzo e allo sparo di cartucce in acciaio senza penalizzare, anzi migliorandole, le peculiarità di un’arma che deve anche essere oltre che performante, leggera, agile, sicura, confortevole allo sparo e perché no, anche esteticamente bella, secondo le migliori tradizioni italiane.
Voglio spendere alcune parole sull’uso che partendo proprio dall’impiego di pallini in acciaio si fa di fucili e cartucce Super Magnum.
Si tratta di fucili con camera tura di 89 mm. dove possono essere introdotte cartucce con bossolo da 89 mm. per un maggior peso della carica di pallini. Le più grandi pressioni esercitate da queste cariche determinano un peso superiore di questi fucili sia per ragioni di resistenza che di assorbimento di rinculo. Sono fucili un poco in controtendenza rispetto ad un peso contenuto e ad una agilità di imbracciatura che il mercato predilige; però in cacce da appostamento possono essere positivamente utilizzati.
Una maggiore carica di pallini in acciaio non determina comunque tiri più distanti ma tiri con maggior numero di pallini senz’altro più lenti rispetto ad una carica normale.
Questa condizione di cariche super magnum può essere vantaggiosa per tiri da fermo e su branco di animali, ma è un poco penalizzante nei tiri a volo dove i tempi e gli anticipi devono essere ritarati.
Anche per quanto riguarda il caricamento delle cartucce le fabbriche più importanti hanno studiato, sperimentato e realizzato componenti e caricamenti sempre migliori.
REMINGTON, FEDERAL, WINCHESTER, sono state le prime a tracciare questa nuova strada seguite poi da aziende europee quali FIOCCHI, ROTWEIL, NOBELSPORT, e UE.
Naturalmente essendo l’Europa partita più tardi ad utilizzare pallini in acciaio, credo ci sia uno spazio, grazie alla professionalità ed alla qualità delle aziende, per migliorare sempre più i caricamenti con polveri, i contenitori e per fare in modo che i pallini diventino di qualità sempre più tecnologicamente avanzata.
CONCLUSIONI
E’ auspicabile, a fronte dell’importante cambiamento che i pallini in acciaio sono destinati a portare, che ci si possa attivare ai livelli più adeguati, per ottenere una sorta di “rottamazione” di fucili vecchi, per chi lo richieda, agevolando le modalità e le procedure per disfarsi di un’arma tecnologicamente superata, magari demandando al Banco Nazionale Prova, fabbriche d’armi o armerie qualificate, l’ufficialità di questa eventuale rottamazione.
Tale eventualità non sarebbe solo utile nel contesto generale di un aggiornamento antivetustà di questo prodotto, sia dal punto di vista tecnico che ecologico, ma lo sarebbe anche e soprattutto ai fini di una sicurezza.
In fin dei conti questo non sarebbe il primo esempio che andrebbe in tale direzione.