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Fra i 5 modelli di bolt action realizzati dalla Voere, Casa tirolese poco nota in Italia, ma degna di attenzione per la qualità dei prodotti, abbiamo avuto modo di provare la Voere LBW 20-03.
La meccanica attorno cui è costruita la carabina ha il suo cuore nell’otturatore, realizzato in modo da permettere la sostituzione della testa con altre adatte a diversi calibri per poter variare anche la canna. La cosa non è nuova e già altre aziende prevedono tale possibilità. Non è nuovo neppure il fatto che essendo sì in Europa, ma vivendo in Italia, da noi questa opzione multicalibro ce la possiamo dimenticare.
Ciò non toglie tuttavia nulla alla bontà della realizzazione della Voere.
L’otturatore vanta tre tenoni di chiusura di buone dimensioni posti in testa, che garantiscono insieme ampi margini di tenuta e una corsa abbastanza corta della manetta
La testa dell’otturatore presenta un risalto che avvolge completamente fondello, l’estrattore è a gancio e l’espulsore a pistoncino.
Il percussore si arma in apertura. La carabina offre la possibilità di poter essere portata con il colpo camerato, ma col percussore disarmato attraverso un meccanismo di sicurezza basato su un semplice tasto posto sulla parte posteriore dell’otturatore.
La scatola di culatta è realizzata in lega d’alluminio, mentre il resto della meccanica è costruita in acciaio e finita con brunitura e anodizzazione nera.
Ottima la canna, costruita dalla ben nota Lothar Walther. Un componente essenziale di ottima qualità dunque. La lunghezza è di 60 centimetri
Il serbatoio è monofilare da tre cartucce e si sgancia tramite due pulsanti posti uno per lato alla base dello stesso.
Bella la calciatura, realizzata con una buona essenza in noce europeo finito a olio, e caratterizzata da una pistola e da un Montecarlo entrambi piuttosto accentuati.
Lo scatto è diretto, ma è possibile far montare lo stecher.
La prova sul campo ci ha dato modo di verificare di trovarci fra le mani una carabina ben realizzata, affidabile e con una ottima precisione intrinseca, come ha dimostrato nelle prove al poligono e poi sui terreni di caccia.
Ci è piaciuto anche il calibro, un 6,5x55 Swedish Mauser, più utilizzato e apprezzato all’estero che da noi, ma che è in grado di dare grosse soddisfazioni su tutti i selvatici consentiti dal nostro calendario.
Bella la linea. Indovinate le misure della calciatura, che consentono una imbracciatura che porta ad essere già in mira con l’occhio dentro l’ottica, le mire metalliche sono costituite da una tacca di mira a «V» molto aperta, regolabile in derivazione e da un mirino in ottone montato su rampa. Il tasto di sgancio per estrarre l’otturatore è sulla sinistra del castello e il calcio, caratterizzato dal poggiaguancia, termina con un robusto calciolo che aiuta ad assorbire il rinculo dei calibri più vivaci. Molto bello e ben realizzato l’otturatore della Voere, presenta la caratteristica di avere la testa sostituibile per variare, assieme alla canna, il calibro. Purtroppo in Italia questa possibilità è preclusa. Il caricatore estraibile è monofilare e contiene tre proiettili, che con quello camerato porta a 4 il totale dei colpi disponibili. Più che sufficienti a nostro giudizio per l’impiego tipico di questa tipologia di fucili.
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