La prima cosa che salta all’occhio, e non potrebbe essere altrimenti è la particolare sezione della canna: triangolare. La scelta di questo particolare profilo è dettata dalla ricerca di una canna molto molto precisa e la dissipazione del calore, assai maggiore in questa configurazione rispetto ad una canna dal profilo tradizionale, è uno degli aspetti da considerare per ricercare questo risultato.
Per terminare con la canna, questa ha ricavato un freno di bocca integrato, che consente un maggior controllo della carabina al momento dello sparo utilizzando gli stessi gas prodotti dalla carica per frenare il rinculo e la rilevazione dell’arma.
Fra le altre caratteristiche di questa inconsueta carabina, la calciatura integralmente sintetica di color verde, che oltre a contribuire a mantenere a livelli bassi il peso complessivo la rendono assolutamente adatta anche per gli ambienti e gli impieghi più duri. La canna e il castello sono in acciaio al carbonio con finitura opaca, in modo tale da garantire al massimo sia la tenuta agli agenti atmosferici che ai riflessi del sole e della neve.
Assenti le mire metalliche, dato l’impiego praticamente obbligato dell’arma con una ottica di puntamento.
A caccia la Remington 700 Vtr si è dimostrata una ottima carabina, che in accoppiata con un cannocchiale dell’ultima generazione di una primaria Casa di ottiche europee ha consentito di prelevare alcuni capi di selezione sa distanze di tutto rispetto – pur sempre in un range di piena consapevolezza nel massimo rispetto dell’etica venatoria – in modo preciso e pulito.
La particolare conformazione dell’astina ne consente un ottimo piazzamento sia sulo zaiono che su un appoggio rigido come la traversa dell’altana, consentendo una mira accurata e una immagine del selvatico nel reticolo “fissa”, aspetto fondamentale per la precisione di tiro.
A prova di critica il funzionamento della meccanica, che consente una camera tura e una espulsione dei bossoli pulita, fluida e senza incertezze.
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