Così come per i fratelli da tiro, le versioni Trap e Sporting, anche le versioni caccia del Fabarm Axis sono caratterizzate dalla volontà di dare all’utilizzatore il massimo in ergonomia e resa balistica. Quest’ultima in particolare viene perseguita grazie alle canne Tribore, con le strozzature appositamente studiate per ottimizzare al meglio le rosate con qualsiasi tipo di munizione si utilizzi, dalle basse grammature classiche alle moderne con pallini in acciaio.
In ossequio ad una crescente diffusione dei piccoli calibri abbiamo scelto di presentare la versione calibro 28 dell’Axis nella versione Al – cioè quella con bascula in ergal – Elite, ovvero la più curata sotto l’aspetto estetico.
La scelta e l’impiego di un calibro 28 si giustifica non solo nelle cacce tradizionali da capanno, dove il piccolo calibro e il ridotto peso della carica di piombo è proporzionato alle dimensioni del selvatico, ma sempre più spesso anche nella vagante col cane.
Quest’ultima tendenza è senza dubbio più recente e ben si spiega con la volontà del cacciatore di dare vita ad un confronto sempre più sportivo con la preda, specialmente in condizioni in cui, come ad esempio la caccia in azienda, non è tanto il reperimento del selvatico ad essere metro della prova, quanto la propria bravura di tiratore.
Quale che sia il motivo, in ogni caso, questo piccolo sovrapposto della Fabarm è in grado di soddisfare sotto tutti i punti di vista, anche quello estetico.
L’incisione profonda a festoni, con un medaglione dorato sul dorso inferiore della bascula e l’impiego di noce di categoria superiore finiti manualmente ad olio fanno sì che le versioni Elite dell’Axis diano vita a sovrapposti di stile e di un certo prestigio, che si distinguono dalla massa anche grazie a linee moderne e leggermente anticonvenzionali.
Oltre all’estetica ovviamente c’è anche la sostanza, a partire dall’impiego di ottime leghe leggere per la bascula – in acciaio nelle versioni Field – a tutti i materiali impiegati, che garantiscono la massima tenuta e robustezza.
Le chiusure si affidano ai consueti semiperni laterali e per la tenuta a due ramponi doppi anteriori e posteriori che entrano in due recessi scavati nel pavimento della bascula, coadiuvati da un robustissimo tassello comandato dalla chiave che va ad agire sul doppio rampone posteriore, sotto alla prima canna.
Bella la linea generale del fucile, cui corrisponde una ottima ergonomia e un buon bilanciamento generale, che mettono subito a proprio agio il tiratore nell’imbracciare e seguire i movimenti del selvatico. Una certa assuefazione, ma non è certo colpa del fucile, va fatta al minor calibro, che ovviamente perdona qualcosa di meno del calibro 12.
Provato in una seduta di addestramento sulle quaglie, si è rivelato il fucile adatto ad una caccia che mette al primo posto il lavoro del cane, ma siamo certi che altrettante soddisfazioni le può dare anche su fagiani e altra stanziale di pregio. E pensando alla migratoria… c’è già chi col 28 caccia la beccaccia!
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