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Le Prove

Benelli Raffaello Criocomfort Mancino


mercoledì 6 luglio 2011
    

Azienda Produttrice: Benelli

 Nome Modello: Raffaello Criocomfort Mancino

 

 

Vinci Benelli

 

 

 

 

 Fucile semiautomatico con chiusura geometrica a  svincolo inerziale

 

Modello Calibro Camera Bindella

Strozzature

Lunghezza Canne
(mm) (mm) (mm) (in)

Raffaello Criocomfort Mancino

12/76 spara tutte le cartucce 12/67, 12/70   e 12/76 con carica di piombo compresa tra  28 e 56 grammi

76mm

 bindella intercambiabile in fibra  di carbonio dotata di mirino in fibra ottica di mirino intermedio

               strozzatori interni Criochoke da cm 7


   
cm 65, 70  tutte con tempra criogenica

 
 
 
Meccanica: chiusura geometrica; otturatore rotante con tenoni che impegnano mortise su estensione di culatta
Serbatoio: tubolare da 3 cartucce 12/76,  4  in 12/70;  riduttore da 2 colpi; leva discesa cartuccia
Espulsione:  puntone elastico inserito nel prolungamento di culatta
Scatto: da kg. 2,2 a 2,8
Batteria: attrezzata su sottoinsieme guardia
Sicura: trasversale su grilletto, invertibile
Calciatura: Comfortech in tecnopolimero con trattamento Comfort Touch; zigrino Air Touch; naselli intercambiabili di tre differenti altezze; calcioli in gel intercambiabili di tre differenti lunghezze;   lunghezza calciolo grilletto mm 365 con calciolo medio di serie; kit variazione piega e vantaggio tradizionale.
Peso:  kg. 3
Garanzia: Benelli cinque anni
 
 
DESCRIZIONE TECNICA


 

I modelli “mancini” di Benelli non sono semplici adattamenti di fucili “normali” ma versioni assolutamente “speculari” di varianti standard riprogettate completamente, con canne (per l’esattezza i prolungamenti posteriori per l’accoppiamento alla carcassa), carcasse, otturatori e scatti pensati per l’espulsione a sinistra. E non si pensi che siano interventi anche solo relativamente banali, perché pensare specularmente un dato particolare significa progettarlo ex novo: l’affidabilità e la durata nel tempo sono frutto di equilibri complessi e basta molto meno della necessità di spostare verso sinistra l’espulsione per annullare l’equilibrio raggiunto.
Progettare non basta, quello che esce dal CAD e dal CAM deve essere “tradotto” in fucili perfettamente funzionanti e se l’esperienza acquisita aiuta non poco, si può stare certi che per ogni nuovo modello da produrre, l’ingegnerizzazione e la produzione dovranno sempre e comunque scoprire battere anche nuove strade e confrontarsi con nuove difficoltà. Grazie a un’esperienza e a un parco macchine semplicemente unici Benelli può permettersi il lusso di avere a catalogo tanti
modelli dedicati, ma se lo può permettere solo perché ha investito e investe moltissimo in ricerca e tecnologia.

Le proposte Benelli per chi usa la sinistra coprono una gamma decisamente articolata che fino ad ora comprendeva: due varianti su base Montefeltro (Montefeltro Mancino e Duca di Montefeltro Mancino, con 7 diverse canne a disposizione), 4 varianti su base M2 (M2 Mancino, M2 Camo Mancino, M2 Comfortech Mancino, M2 Comfortech Camo Mancino, con tre diverse canne), due varianti su base Super Black Eagle II (SBEII Comfortech Camo Mancino e SBEII Comfortech Mancino con tre diverse canne). A questo gruppo che, lo ripetiamo è il più ampio e sviluppato in assoluto, viene ora aggiunto Crio Comfortech Mancino, variante “speculare” del fucile che unisce la tecnologia Comfortech alle canne Crio.

La leggerezza è una dote che per i fucili da caccia è sempre stata richiesta e desiderata e
il mercato vuole fucili leggeri, ma le leggi della fisica non sembrano, tuttavia, concedere sconti e se si vuole sparare molto e “forte” diventa giocoforza aumentare il peso dell’arma.
Contenimento del peso e riduzione del rinculo sembravano essere antitetici: la quantità di moto del proiettile (sia esso singolo o costituito da una carica di pallini) e quella del fucile devono infatti equivalersi e le possibilità di intervento per aggirare il problema erano veramente limitate.

Questo almeno fino a quando Benelli non ha deciso di affrontare il problema, mettendo a punto un sistema di riduzione del rinculo che non aumenta il peso del fucile, non ne varia il bilanciamento, non richiede fori sulla canna e rende l’atto dello sparo confortevole come non mai e poco affaticante… anche sparando cartucce magnum con armi di peso intorno ai tre chili come il Criocomfort Mancino. Questo perché il fucile incorpora la tecnologia Comfort System, messa a punto da Benelli nel 2005 e in breve divenuta uno degli “oggetti del desiderio” per quanto riguarda i fucili Benelli vista la marcata riduzione del picco di rinculo e del rilevamento che questa tecnologia consente.

Il calcio Comfort è realizzato in tecnopolimero e si distingue a colpo d’occhio per la presenza, sui due lati, di asole a forma di “boomerang” che hanno lo scopo di rendere più flessibile il calcio sotto l’azione del rinculo. Il calcio assorbe infatti parte dell’energia di rinculo, consentendo in tal modo una notevole diminuzione dell’impatto sulla spalla del tiratore. Nel mettere a punto un calcio rivoluzionario, si è pensato di intervenire profondamente sulla geometria dell’impugnatura dello stesso, allo scopo di migliorarne l’ergonomia e di facilitare il controllo dell’arma. Viene inoltre applicato un particolare zigrino di nuova concezione, basato sulla forma aerodinamica delle sfere che consente una naturale aerazione della mano e permette un controllo totale in ogni situazione, con o senza guanti. Questo zigrino, definito Air Touch, è applicato anche all’asta che, sul Criocomfort porta una finestra translucida che consente di vedere il numero di cartucce ancora presenti nel serbatoio.

Tanto l’asta che il calcio presentano, inoltre, il trattamento Comfort Touch, che non solo esalta l’estetica del fucile, ma offre, al contatto con la pelle, una sensazione estremamente piacevole ed assolutamente unica, che ben completa il calcio più confortevole del mondo.
Il calcio ha un inserto in gel ad assorbimento d’urto sul nasello e calcioli dello stesso materiale con una particolare forma anatomica che massimizza l’appoggio sulla spalla e sulla guancia del tiratore, aumentando le superfici di contatto e diminuendo l’impatto quando gli stessi si modificano sotto l’azione del rinculo.

Il calciolo, al pari del nasello, è facilmente e rapidamente smontabile senza attrezzi e può essere sostituito con altri di differente spessore per regolare la lunghezza del calcio.
Calciolo e nasello si modificano sotto urto e smorzano le vibrazioni: il risultato finale è quello di un fucile che risulta particolarmente piacevole e controllabile con qualsiasi munizione impiegata migliorando sensibilmente il parametro “comfort”.

Ma il Criocomfort Mancino non è solo un fucile leggero ed elegante che riduce rinculo e rilevamento. Questo modello è infatti uno di quelli che utilizza canne ad alto rendimento, denominate Criobarrel, caratterizzate per la tempra di sottoraffreddamento (o criogenica, che da il nome alla canna e quindi all’arma) e per la presenza di bindella in fibra di carbonio.

La Criobarrel rappresenta lo stato dell’arte nel settore e garantisce prestazioni ineguagliabili anche grazie alla presenza di strozzatori intercambiabili interni Criochoke da cm 7, pure questi trattati con tempra criogenica.

Il trattamento di tempra criogenica ha come primo e più importante effetto quello di ridurre le tensioni interne del metallo, offre anche superiore stabilità, riduzione del coefficiente di attrito, aumento della durezza superficiale senza alterazione negative ma anzi con miglioramento della resilienza.Una canna sottoposta a tempra criogenica avrà una vita utile molto superiore alla media, sarà più facile da pulire, tratterrà meno residui parassiti, sarà più resistente a erosione e corrosione, si scalderà meno a parità del numero di colpi sparati, ma soprattutto avrà un regime vibratorio assai più regolare, così come più regolari, costanti e contenute saranno le dilatazioni conseguenti al calore da attrito e quelle derivanti dalle pressioni interne. Questa canna garantirà quindi rosate regolari e uniformi, che non si altereranno al progredire del numero dei colpi sparati.

Del pari costante nel tempo sarà il rapporto fra centro di rosata e punto mirato, che, contrariamente a quanto avviene sulle canne “normali”, non varierà (o varierà pochissimo) al riscaldarsi del tubo conseguentemente al gran numero di colpi sparati. 


Gli strozzatori Criochoke contribuiscono a ridurre le deformazioni a carico dei pallini, migliorando l’aerodinamica degli stessi, che subiscono quindi una minore ritardazione e non assumono traiettorie che si discostano da quelle del centro dello sciame. Ne conseguono sciami più folti (a parità del numero di pallini nella cartuccia) e con una più lunga zona di maggior diametro. Le rosate saranno più ampie ma più guarnite e, grazie anche al raccordo lungo degli strozzatori, con una più omogenea distribuzione del piombo. 

La bindella intercambiabile in fibra di carbonio (tre i tipi disponibili) riduce il peso della canna (portando di fatto a un arretramento del centro di gravità che rende il fucile più svelto alla spalla) e diminuisce i fenomeni di “miraggio” conseguenti a forte riscaldamento della canna durante lo sparo di lunghe serie di colpi. Il sistema di ancoraggio della bindella alla canna fa in modo che questa possa vibrare allo sparo con scarsa interferenza da parte della bindella, fa inoltre in modo che quando si riscalda, la canna possa dilatarsi omogenamente, senza subire “vincoli” imposti dai ponticelli della bindella. Tale particolarità porta a una maggiore uniformità delle rosate e a una più ridotta variazione nello spostamento del punto di impatto col riscaldamento della canna.
Tempra criogenica, strozzatori lunghi e bindella in fibra di carbonio contribuiscono tutti insieme alle prestazioni delle canne Crio.

I profili interni della canna e dello strozzatore sono studiati per ridurre le deformazioni a carico dei pallini periferici e per avere una distribuzione più omogenea del piombo, cosa questa alla quale contribuisce il più regolare regime vibratorio della canna allo sparo conseguente all’eliminazione delle tensioni interne ottenuta col trattamento criogenico. Minori deformazioni significano migliore aerodinamica, con un inferiore rallentamento della corona esterna di pallini e un superiore numero degli stessi che prosegue lungo la traiettoria iniziale senza le variazioni derivanti dall’aver perso l’iniziale sfericità. Gli sciami dei piombi avranno quindi un diametro maggiore e contenendo più “pallini utili” origineranno rosate non solo più  ampie ma anche più guarnite.

Oltre che più ampie e guarnite le rosate sono pure più omogenee, e una più omogenea distribuzione del piombo consente di evitare zone nelle quali è bassa la densità di pallini. Inoltre, gli sciami dei pallini hanno la parte di maggior diametro più lunga di quanto non accada di norma, ne consegue che nei tiri angolati il bersaglio sarà “esposto al piombo” per un tempo maggiore.
Rendendo costante e regolare il regime vibratorio della canna allo sparo, l’eliminazione delle tensioni interne del metallo, conseguente al trattamento criogenico, e il particolare ancoraggio della bindella in fibra di carbonio (che consente alla canna di vibrare e dilatarsi liberamente, come se fosse priva di bindella), garantiscono una maggiore precisione e giustezza del tiro, che grazie alle peculiarità della canna, non variano neppure col riscaldamento della stessa (peraltro più lento a parità di colpi sparati) neppure dopo un gran numero di cartucce tirate in sequenza.


Precisione e giustezza superiori e non variabili al mutare della temperatura della canna, unite a rosate più ampie, che contengono più pallini e hanno una distribuzione più omogenea, facilitano il raggiungimento del bersaglio e aumentano effettivamente la portata utile del tiro.
Benelli controlla costantemente le prestazioni delle sue armi e a completamento di queste note pubblichiamo un po’ di “cifre”, ovvero due certificati di prova su rosate di 5 colpi e le corrispondenti velocità unite alla penetrazione in tavolette di abete da mm 18,5. Le cartucce usate per i test sono Winchester Standard da 33 grammi con piombo del 9 e B&P Mythos da 36 grammi con piombo del
7. Tradizionalmente le prove di rosata si realizzano con strozzatore * sulla distanza di 35 metri e con piombo del 7, noi abbiamo voluto rendere le cose un po’ più difficili e abbiamo utilizzato uno strozzatore da *** , sparando serie di 5 colpi sulla distanza dei 30 metri e usando anche piombo del 9.

Per quanto riguarda la penetrazione, oltre a quella dei singoli pallini è stata calcolata la penetrazione media e nel contempo rilevate le velocità del singolo colpo. Preliminarmente avevamo rilevato le velocità su serie di 10 colpi, in modo da essere certi che quelle misurate in corrispondenza della prova di penetrazione fossero le effettive velocità medie sviluppate dalle munizioni.
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

     

 

     

  

     

 

   

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