Una casa da dover mandare avanti, cinque figli piccoli, un compagno, e poi, la caccia. Antonietta Mechelli, casalinga di Viterbo dice di avere “una passione incontrollabile per la beccaccia”. E' stato suo padre a trasmetterle il sacro fuoco, da bambina lo seguiva a caccia. Poi Antonietta cresce, e con l'adolescenza abbandona queste avventure, fino a che un giorno, da adulta, riscopre ciò che si era assopito in lei. Quindi la licenza, chiesta in dono all'attuale compagno, anche lui cacciatore, in occasione di un compleanno.
Poco dopo l'esperienza più emozionante: la prima beccaccia. “Da quel momento – dice Antonietta - non faccio altro che andare a caccia di queste sensazioni, l’emozione che provo quando vedo il cane in ferma è quasi indescrivibile, io non conto il numero degli abbattimenti ma so quanti incontri faccio, a volte credo di provare anche un po’ di dispiacere quando la prendo, perché quando la vedo alzarsi e volar via in fondo sono felice, felice di averla incontrata, felice di sapere che posso continuare ad inseguirla, e per giorni ogni volta che chiudo gli occhi la rivedo volare con tutto il suo splendore, è un animale fantastico, è intelligente, è furba e con lei è una sfida ogni volta”.
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