Cristina Orsi, bresciana di Salò e laureanda in medicina e chirurgia, è cacciatrice per tradizione (figlia e nipote di cacciatori) ma soprattutto per passione, quella per la cinofilia.
Tutto è iniziato con i cani di famiglia, splendidi esemplari da esposizione e da lavoro. Con i riconoscimenti internazionali, Cristina
è arrivata ad avvicinarsi ai cani da traccia e al mondo del recupero degli ungulati feriti.
Secondo Cristina la caccia e la figura del cacciatore dovrebbero passare attraverso un percorso di profonda autocritica. "Ogni cacciatore - spiega - deve comprendere che etica e caccia non possono che essere un tutt’uno, un’amalgama indissolubile. Rispetto, dovrebbe essere la parola d’ordine per il Cacciatore, con la “C” maiuscola, rispetto per la fauna, prima di tutto, per l’ambiente ed in conseguenza, per se stesso".
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