Rita Maria Polli, veronese, casalinga, due figlie e un marito cacciatore, fa parte di quella grandissima fetta di popolazione che pur non praticando l'arte venatoria, ne riconosce i valori e la sostiene dall'esterno. “Penso che i cacciatori siano persone che amano profondamente la natura” ci scrive. Infatti “sono i primi ad avere l'interesse che l'ambiente si rimanga integro il più possibile”.
Per Rita “la caccia è cultura ed è parte integrante della nostra tradizione”. Quando può segue il marito e della caccia ama tutto quello che la circonda, soprattutto la parte culinaria. La sua passione per la selvaggina infatti si concretizza davanti ai fornelli: “mi sono cimentata nel preparare piatti con la selvaggina migratoria, con i fagiani, starne, lepri, capriolo, cinghiale e, una sola volta purtroppo, il gallo cedrone (frutto di una regolare azione di caccia, oviamente)”. Tutti piatti che cucina a regola d'arte. “La mia gratificazione sono i complimenti che ricevo” conferma Rita.
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