Bruno Modugno è un’icona della caccia italiana. Giornalista e scrittore, autore televisivo e regista, si occupa da 40 anni di problemi venatori indagando sui versanti biologico- etico e antropologico della caccia riuscendo a contrastare con vigore e con valide argomentazioni culturali, sui giornali, come in televisione e nel mondo della politica, le campagne anticaccia che a partire dagli anni ’70 hanno inutilmente dilaniato la società italiana. Dal 1980 al 1992 è stato responsabile dell’immagine dell’UNAVI ed ha partecipato in prima persona alle battaglie per la difesa della caccia contro 24 referendum regionali e nazionali.
E’ responsabile della Commissione Etica e Informazione della Delegazione italiana del Conseil International de la Chasse et de la Conservation du Gibier.
Per 20 anni è stato membro del comitato di direzione della rivista Diana. Ha fondato e diretto per quattro anni il mensile
Caccia +.
Dal ’97 al 2002 è stato direttore editoriale del Canale monotematico Seasons (bouquet Tele+) ed autore e conduttore delle due rubriche settimanali “Storie di Riva e di Bosco” e
Le Nostre Stagioni. Dal 2004 è autore e testimonial del Canale monotematico Caccia e Pesca (bouquet Sky) e autore e conduttore delle due rubriche settimamanali
Parliamo di caccia” e
Andiamo a caccia.
Pratica soprattutto la caccia agli ungulati (al cinghiale, in battuta; al camoscio, capriolo e cervo con la carabina di precisione), ma anche alla penna col cane da ferma. I suoi teatri di caccia sono le Maremme e le montagne del Tirolo.
Modugno vive e lavora a Roma. Ha lavorato per undici anni nei quotidiani e rotocalchi, come cronista e poi inviato. Nel '64 ha cominciato a collaborare con la RAI-TV. E' stato autore e conduttore di programmi culturali e di grandi contenitori quotidiani di intrattenimento. Durante gli “anni di piombo”, dal ’76 al ’79, ha condotto il TG1 delle 13,30.
Ha girato numerosi documentari dedicati alla ricerca etnologica, all'avventura, agli animali e all'ambiente. Ha scritto soggetti e sceneggiature per il cinema e la TV, il copione del musical di Gianfranco Reverberi liberamente tratto dalla commedia "La Presidentessa", e i testi di numerose canzoni.
Insieme a Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli ha scritto il film per la MGM Il Dio sotto la Pelle, la cui sceneggiatura, pubblicata dalla Minerva Italica, gli ha valso il premio Bergamo. Ha scritto un libro di racconti (
Roma by night), saggi e alcuni romanzi. Con il suo primo romanzo,
Re di Macchia (Rusconi Editore), è entrato nella cinquina del premio Strega ed ha vinto il premio
Un Libro per l'Estate. E’ stato assai significativo che, nel pieno della polemica animalista contro la caccia, proprio la storia di un bracconiere abbia ricevuto il riconoscimento della cultura ufficiale. Da questo primo romanzo è stato tratto l'omonimo film, da lui stesso scritto e diretto (Filmstudio-Mediaset). Col suo secondo romanzo,
Cento Scalini di Buio ( Rusconi editore), ha vinto il premio Vallombrosa. Col suo terzo romanzo,
Cacciatore d'Ombre (Vallecchi), ha vinto i premi Città di Piombino e Cypraea. L’ultimo romanzo uscito, che conclude la quadrilogia maremmana:
Ballata Saracena (Editoriale Olimpia).