Giordano Tognarelli, classe 1952, sposato, due figlie, quattro nipoti, è pensionato. Si è formato da autodidatta, ha lavorato nel settore automobilistico, prima come meccanico, poi come tecnico di officina e collaudatore. Nato nel comune di Barberino di Mugello, da una famiglia di Contadini, quasi tutti cacciatori. “All’epoca (anni 50/60) in tempo di caccia, starne, lepri, fagiani e anche volpi, li vedevo spesso appesi sotto al portico del fienile, io invece ho sempre avuto passione alla migratoria, e ho sempre amato possedere uccelli”. Era ancora consentito catturare con le reti. “In gabbia avevamo di tutto – ricorda - prispoloni, zigoli, frusoni, e tanti altri passeriformi, perfino la passera scopaiola…”.
E' da sempre appassionato alla caccia al colombaccio con i volantini da terra con le aste, tecnica che lo ispira e lo affascina particolarmente, da una mattina in cui con lo zio catturarono due colombacci, che accudì personalmente. A seguito del divieto di cattura, cominciò ad allevare tortore ed ad addestrarle, riuscendo ad entrare in sintonia con loro. Dopo una pausa durata anni (il padre si trasferì in periferia con la famiglia), tornò ad allevare una volta tornato in campagna, alla fine degli anni '70. Lì cominciò ad allevare piccioni ternani e cominciarono ad arrivare le prime soddisfazioni nella caccia al colombaccio, grazie alla propria tecnica sempre più affinata nel tempo, che ancora oggi risulta efficace. Dai primi tempi fino ad oggi, ha via via modificato e affinato la costruzione dell’attrezzatura in base alle necessità con strutture appropriate e personalizzate. E' fermamente convinto che il vero cacciatore viva in armonia con l’ambiente ed il selvatico e che un prelievo gestito con saggezza possa essere molto più gratificante.
Tognarelli è appassionato di fotografia, al capanno con sé porta sempre la sua reflex, collezionando splendidi scatti.