Paolo Pennacchini, classe 1963, beccacciaio. Ovvero un cacciatore in punta di piedi, fedele al motto d’oltralpe “Cacciare il più possibile uccidendo il meno possibile…”.
Impegnato nell’affermazione della Sostenibilità della Caccia attraverso l’Associazione Specialistica Beccacciai d’Italia della quale è presidente dal 2004. Fondatore della FANBPO, la Federazione europea che racchiude tutte le associazioni nazionali dei beccacciai, è stato uno dei primi ad occuparsi di Sostenibilità a seguito di molte esperienze sviluppate all’estero conseguenti una laurea dedicata alla Protezione della Fauna Selvatica nel Diritto Internazionale. E' stato Consulente per il diritto ambientale presso la Corte di Cassazione Progetti ENLEX (Environmental Legislation) e Tribunale Internazionale dell’ambiente e delegato italiano alla Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo- UNCED di Rio de Janeiro nel 1992.
L’Appennino aretino e la montagna della Verna sono i suoi luoghi di caccia, fin da bambino. Un vecchio Drahthaar è al momento il suo ausiliare. Raccoglie e “studia” le ali per determinare l’età dei soggetti prelevati al fine di tracciare l’identikit della beccaccia che transita e sverna nella nostra penisola. Il suo obiettivo è quello di valorizzare il cacciatore quale primo mattone della ricerca scientifica applicata alla caccia. E’ autore di numerosi articoli e pubblicazioni in materia. Scrittore e drammaturgo, da anni è brillante autore di commedie teatrali e racconti sulle tradizioni popolari del suo Appennino.