“La caccia è un insieme di emozioni a cui non posso rinunciare. Un piccolo mondo in cui ho la possibilità di mettermi in gioco e sentirmi realmente me stesso”. Lo dice il ventenne Andrea Cavaglià, di Santena (TO), che cacciatore si definisce “per nascita”. Del resto il nonno e il padre, entrambi cacciatori lo hanno portato a caccia prestissimo. “La prima vera uscita è stata quella a camosci, avevo 10 anni. Da li è iniziato tutto” ricorda Andrea.
Per il resto Andrea conduce una vita simile a quella di molti suoi coetanei: studia economia e commercio all'Università, ha una fidanzata e si diverte con gli amici, come qualsiasi altro ventenne. Il giovane Andrea Cavaglià pensa che tutte le cacce siano affascinanti, senza distinzioni. “Ovviamente mi sento più legato alle tipiche di montagna, con cui sono cresciuto: i galli, le bianche, i camosci, e tutto quello che quei meravigliosi posti possono regalare. Mi piace stare lassù sempre ad un passo dal cielo, cerco quindi di sentirmi un vero cacciatore di montagna, anche se ho ancora molto da imparare”.