Ha solo 19 anni Daniele Gobbi, cuoco di Casalpusterlengo (LO) ma le idee chiarissime. Si è diplomato alla scuola alberghiera e lavora già come chef professionista. Ama la natura, gli animali e la buona cucina anche e soprattutto a base di selvaggina (che lui stesso caccia). Finita la caccia (che pratica soprattutto nella forma dell'appostamento agli acquatici e con il cane da ferma) in primavera si dedica alla posta sul fiume Po. Ma va anche a funghi, lumache, rane, insomma tutto quello che la natura offre nei vari periodi dell'anno”Si dedica anche all'allevamento di animali da cortile.
Se gli si chiede cos'è per lui la caccia risponde che la sente come parte di sé stesso, che apprezza cose ormai rare come “alzarsi molto presto la mattina e ascoltare il silenzio” aspettando pian piano il risveglio della natura, o “trovarsi insieme ai compagni cacciatori al capanno o al tavolino di un bar”, “studiare le abitudini dei selvatici”, “essere soddisfatti anche per un solo avvistamento”.
La caccia la vede quasi come una vocazione, partita dalle lunghe passeggiate con il nonno in campagna e trasformata poi in un vero e proprio impegno sociale “mi do da fare – dice - per le varie catture delle lepri nelle zone di ripopolamento, per liberarle in terreno libero, liberare gli altri tipi di selvaggina, sono anche selecontrollore di volpi. Insomma quel che riesco a fare lo faccio volentieri”.
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