27 anni, di Masio, in provincia di Alessandria sul confine con la provincia di Asti, impiegato in una ditta di trasporti, volontario alla Croce Verde e appassionato, oltre che di caccia, di snowbord e di escursionismo d'alta quota. E' il profilo del nostro Federico Castello, giovane seguace di Diana fin da ragazzino. Pratica per lo più la caccia al cinghiale, una passione che lo ha stregato fin da subito per “l'adrenalina che ti sale in corpo con questo tipo di caccia” dice. Da 5 anni è anche selecontrollore e si sta appassionando alla caccia al capriolo con la canna rigata. Per lui questa attività è uno stile di vita da difendere e rivendicare. "Bisogna ribaltare l'opinione negativa che hanno purtroppo molti giovani che non la conoscono" sottolinea. “Occupo molto del mio tempo alla caccia – spiega Federico - cerco di farla conoscere anche alla gente che non la conosce, spiegando cosa siamo noi cacciatori per l’ecosistema e come ormai la caccia stia diventando una gestione per garantirne un adeguato sviluppo”. Lo fa soprattutto nei confronti dei propri coetanei, che dice, sono i primi a vedere con sospetto i cacciatori.
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Federico Castello “la caccia va spiegata alle nuove generazioni"