Filippo Masini ha 24 anni, studia Giurisprudenza a Firenze ed è un cacciatore. “Nonostante abbia molti interessi (sci, l'equitazione, pesca, tennis e storia dell'arte), - racconta di sé alla nostra redazione - la caccia rappresenta da sempre la mia più grande passione”. “L'ho scoperta grazie ai miei nonni Virginio e Silvano, entrambi fedeli seguaci di Diana; il primo setterista convinto ed amante della caccia alla stanziale, il secondo esperto capannista e lepraiolo. Sono loro che mi hanno trasmesso l'amore per la natura e, di conseguenza, questa stupenda passione. Ricordo che da piccolo mi portavano spesso con loro e, o che si andasse per fagiani, o che si andasse a "chioccolare" in qualche fosso, per me era come toccare il cielo con un dito e speravo che un giorno sarei divenuto esperto come loro”. Poi è cresciuto ed il sogno è divenuto realtà. Ora, come recita il titolo di un libro scritto dal grande Adelio Ponce De Leon, “dall'allodola all'elefante”, ritiene belle ed entusiasmanti tutte le cacce, sempre se esercitate rispettando le regole e con etica, “tuttavia – spiega - la mia più grande passione sono gli ungulati: sono abilitato alla selezione di caprioli e daini ed adoro la caccia al cinghiale. L'emozione che può regalare il Re della Macchia è qualcosa di straordinario”.
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