La caccia per Jacopo Billi, redattore ventinovenne della rivista Diana e studente di Storia Contemporanea all'Università di Firenze, è “un'attività culturale”, da esercitare secondo le regole dell'etica e della legge, rispettando le esigenze della natura.
A BigHunter Giovani si racconta: arrivato alla caccia grazie al padre, concessionario di una riserva faunistico venatoria, alterna la sua passione ad altri interessi come la pesca, la musica, l'arte e lo sport; preferisce la migratoria, soprattutto colombacci dal palco, tordi e merli con richiami vivi e acquatici in botte. Non disdegna qualche uscita col cane da ferma e battute al cinghiale. E' anche abilitato alla selezione di caprioli e daini.
Il suo impegno per la caccia è totale ma non gli si parli di politica: “a fianco di partitucoli da 0,2% mi sembrano buffonate”, dice. E' scrivendo per Diana che fa la sua parte. “Attraverso il mio lavoro – dice -, cerco di far conoscere l'amore per la natura e per la selvaggina che deve, per forza, guidare la passione venatoria”.
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