Merlo TURDUS MERULA Linnaeus, 1758 ORDINE: PASSERIFORMI
FAMIGLIA: TURDIDI
Dimensioni medio-piccole (lunghezza totale cm 25, peso maschio e femmina gr 75-100), prima primaria più breve delle copritrici primarie, 4a e sa le più lunghe, 3a e sa smarginate sui vessilli esterni; timoniere esterne più brevi di 6-10 mm delle restanti. Abita i boschi con radure ed abbondante sottobosco (più invece nelle foreste di conifere), le campagne alberate, le macchie di vegetazione in pianura ed in collina,le zone coltivate, le rive dei fiumi ed i fossati.
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Un tempo esclusivamente forestale si rinviene oggi comunemente anche nelle grandi città dove si è adattato all'ambiente artificiale creato dall'uomo occupando parchi, giardini e anche piccole aiuole. Dove vive è prevalentemente arboricolo, esce allo scoperto se indisturbato rimanendo comunque in prossimità della vegetazione nella quale si ritira prontamente intanandosi nel folto al minimo segno di pericolo. Sul terreno saltella e corre tenendo spesso la coda aperta ed eretta e le ali quasi abbassate; se eccitato muove frequentemente la coda e le ali. Possiede un volo generalmente basso,veloce e con scarti improvvisi. Realmente gregario solo durante la migrazione anche se è possibile osservarlo in gruppi numerosi. I richiami sono prolungati e sottili, mentre il canto è musicale, modulato alto e flautato e si conclude bruscamente. Spaventato fugge emettendo una «risata» sonora e prolungata. Imita inoltre molti richiami, voci e fischi di altre specie. Confidente nei giardini e nei parchi dove non molestato, astuto e diffidente se cacciato.
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Merlo maschio adulto: in inverno completamente nero lucente e con vessilli interni delle remiganti grigiastri; in estate
per abrasione le ali divengono più brune. Muta completa da agosto a ottobre. Becco nel primo inverno corneo nerastro macchiato di giallo e alla fine dell'anno giallo aranciato.
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Merlo femmina adulto: in inverno parti superiori bruno nerastro e oliva, dorso, groppone e coda più nerastri, ali nerastre, parti inferiori più chiare e bruno-rossicce, mento grigio pallido,lati del corpo e sottocoda brunastri e debolmente macchiati, lati del petto e ventre più scuri. Variazioni individuali numerose. In estate, per abrasione, la colorazione è più bruna e le parti inferiori sono meno rossicce e macchiate. Becco nel primo inverno bruno scuro, poi macchiato di giallo ed infine giallo opaco con apice nero. Zampe e piedi bruno scuri iride bruno scura e palpebre gialle. Giovane: simile alla femmina, superiormente più marrone; penne del mantello e scapolari con stria alla rachide rossiccia. Mento e centro della gola fulvi rossicci con apici delle penne bruni; parti inferiori rossicce con apici delle penne bruno scuri, ventre più chiaro, sottocodali brunastre sottoalari e ascellari fulvo rossicce. Muta parziale da agosto ad ottobre. Pulcino: piumino lungo e non abbondante di colore grigio fulvo pallido; interno della bocca giallo e margini esterni bianco-giallastri. I tassi di infecondità, la mortalità iniziale, l'azione di numerosi predatori (rappresentati nella città quasi esclusivamente da gatti), la cattiva stagione fanno sì che circa il 60% dei potenziali nascituri e dei giovani non raggiunga il primo anno di vita.
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Merlo maschio di colorazione completamente albina.
Riconoscimento da specie similari: mentre gli adulti sono facilmente riconoscibili (sebbene questa specie sia soggetta a numerose anomalie di colorazione e si presenti spesso con abiti albini, lionati, cenerini, a macchie bianche e con disegni asimmetrici e simmetrici ecc.) i giovani possono essere confusi, laddove gli areali di distribuzione coincidono, con quelli del Merlo dal collare (Turdus torquatus) che sono comunque meno rossicci, più grigi e brunastri e con parti inferiorimolto macchiate e striate di bianchiccio e bruno-scuro.
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Merlo femmina.
Cosa mangia. In autunno ed inverno il Merlo è prevalentemente frugivoro e si alimenta con le bacche di numerose piante (sambuco, biancospino, rosa canina,ligustro, viburno, tasso ecc.;) con i frutti dell'edera ed effettua accurate spigolature nei frutteti e nei vigneti. Durante laprimavera e l'estate la dieta è costituita da larve sotterranee, vermi e da numerosi piccoli invertebrati tra i quali artropodi, ragni, miriapodi, molluschi ed insetti (coleotteri, imenotteri e bruchi) e da grandi quantità di ciliege, albicocche, fichi, kaki, uva,mele, pere, fragole, mirtilli, ribes.
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Nido di Merlo con pulcini
Il nido, le uova, i piccoli.
Il periodo che precede la formazione delle coppie è caratterizzato da una grande varietà di atteggiamenti: il giovane maschio attorno ad una femmina apparentemente impassibile proferisce il suo canto (tenendo le penne del vertice sollevate, il piumaggio gonfio, le ali distese, la coda spiegata ed il becco spalancato) e compiendo brevi corse ed involi verso la probabile compagna, mentre il maschio anziano si limita ad una breve parata nuziale prima dell'accoppiamento. La monogamia è di norma, ma sono segnalati numerosi casi in cui un maschio si occupa di più femmine. La scelta del luogo idoneo alla costruzione del nido spetta alla femmina che provvede al trasporto del materiale da sola o accompagnata dal maschio: sulla base di alcuni rami edifica una coppa intrecciata di rametti sottili, fibre, erbe secche sovente impregnata di argilla e terra. Il nido è ubicato nei cespugli sempreverdi, siepi, alberi, rampicanti anche addossati ad abitazioni, rocce e tronchi, cataste di legna e più raramente sul terreno e nei fossi. Le uova vengono deposte dalla fine di febbraio a luglio in numero di 3-5 (più raramente 6-8) ed il loro colore è variabile,spesso azzurro verdastro più o meno intenso e cosparso di macchie brune rossastre talvolta raggruppate ad un polo (dimensioni medie mm29,1 x21,6 peso medio gr 0,41).
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Femmina intenta ad imbeccare i giovani merlotti
L'incubazione effettuata dalla sola femmina si protrae per 13-14 giorni; i pulcini vengono accuditi da entrambi i genitori per due settimane prima di abbandonare il nido. Normalmente due o tre covate all’anno.
La sua diffusione
La specie è diffusa in Europa ad eccezione delle zone più settentrionali, in Asia minore e sud-orientale, e in Africa nord-occidentale. Le popolazioni dell'Europa settentrionale e orientale migrano fino alla zona mediterranea. In Italia è comune come sedentaria e nidificante in tutti i luoghi adatti dalla pianura fino agli 800 metri circa del continente, delle isole maggiori e di alcune minori. Più frequente durante i doppi passi regolari di ottobre-novembre e di febbraio-marzo. Numericamente costante o in diminuzione a seconda delle annate.
Sottospecie: T.m.merula in Europa occidentale e nord-orientale. T.m.aferrimus più opaco e diffuso nella penisola balcanica, Crimea, Ucraina, Asia minore, Caucaso, Transcaucasia, Iran settentrionale. Altre sottospecie in Asia, Africa, isole Canarie ed Azzorre.
Tecnica di scatto e attrezzatura.
(Foto 1) Canon EOS 5dsr, obiettivo Canon EF 600mm is ll + Extender canon 1,4x lll -Parametri di scatto 1/800 f/9, ISO 1000.(Foto 2) Canon EOS 5dsr, obiettivo Canon EF 600mm is ll + Extender canon 1,4x lll -Parametri di scatto 1/1250 f/8, ISO 1600.(Foto 3) Canon EOS 5dsr, obiettivo Canon EF 100-400isll + Extender canon 1,4x lll -Parametri di scatto 1/2500 f/10, ISO 800.(Foto 4). Canon EOD 1dmk4, obiettivo Canon EF 100-400isll + Extender canon 1,4x lll -Parametri di scatto 1/1250 f/10, ISO 1600.(Foto 5) Canon EOS1 dmk4, obiettivo Canon EF 600mm is ll -Parametri di scatto 1/1600 f/9, ISO1200(Foto 6) Canon EOS1 dmk4, obiettivo Canon EF 100-400isll -Parametri di scatto 1/1000 f/13, ISO500(Foto 7) Canon EOS1 dmk4, obiettivo Canon EF 100-400isll -Parametri di scatto 1/800 f/10, ISO500(Foto 8). Canon EOD 1dmk4, obiettivo Canon EF 100-400isll + Extender canon 1,4x lll -Parametri di scatto 1/1600 f/9, ISO 2500.
Foto © Giordano Tognarelli
Note: Parti della descrizione estratta da Dizionario dell’avifauna italiana “Gli Uccelli” Editoriale Olimpia.