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mar1 01/03/2019 9.42 ![](/desktopmodules/Blog/Images/feed-icon-12x12.gif)
![](/Portals/0/Blog/Benecchi/2019/20190301/DSCN9481_580px.JPG) La Antonio Zoli Spa, anche se non ha assolutamente bisogno di presentazioni, è doveroso annoverarla come una tra le più grandi ed antiche aziende italiane produttrici di armi lisce sportive da caccia e da tiro, famosa ed apprezzata in tutto il mondo.
E’ una fonte d’orgoglio del “made in Italy” per la superba produzione di doppiette e di sovrapposti, di meravigliosi express, sia sovrapposti sia giustapposti, di versatili combinati e drilling misti, ma anche di precisissime carabine ad otturatore scorrevole-girevole. La Antonio Zoli, nella sua lunga storia di costruttrice d’armi sportive, è divenuta sinonimo di tradizione ed innovazione, sopratutto per la ricerca costante e per la passione mai spenta. Queste caratteristiche hanno garantito ai suoi prodotti un’evoluzione ricca di soluzioni tecniche all’avanguardia, sempre in linea con la vecchia tradizione. Oggi la nota ditta gardonese è orgogliosa di presentare una nuova generazione di prodotti come risultato di un progetto ambizioso, che pone al proprio centro un concetto di qualità privo di compromessi. L’esito è rappresentato da una gamma d’armi da caccia e da tiro caratterizzata dalla rivoluzione tecnica, dal design classico, ma rispettosa dei canoni stilistici della grande tradizione armigera.
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Agli inizi degli anni ’80 pochi costruttori al mondo potevano vantare una produzione di sovrapposti, di doppiette da caccia, di express e dei tanto amati combinati. Ma Giuseppe Zoli, indomito pioniere dell’archibugeria italiana, sempre alla ricerca di nuovi orizzonti e di nuove sfide, decise che era finalmente pronto a cimentarsi anche nella realizzazione di carabine ad otturatore da caccia. E’ così che nacque la prima AZ 1900, l’arma tuttora fiore all’occhiello della produzione Zoli, che ha dato e che sta dando molte soddisfazioni all’azienda. La bella, precisa ed affidabile carabina Bolt Action gardonese, originariamente ispirata alla svedese Husqvarna, dal modello Varmint alla Alpen Special viene prodotta in numerosi calibri e con diversi gradi di finitura. Sotto la guida di Paolo Zoli, il dinamicissimo figlio di Giuseppe (nipote di Antonio!) prende forma il progetto. Nel corso dei suoi sessant’anni di storia le modalità di produzione sono cambiate notevolmente per adeguarsi ai tempi. Gradualmente si è passato dalle macchine di tipo tradizionale, alimentate a cinghia e dal grande impiego manuale, alle macchine a controllo numerico d’ultimissima generazione, ma il tocco finale viene sempre dalle sapienti mani degli operai altamente qualificati.
Tornando a noi, quando “Mastro Giuseppe” decise di costruire una buona carabina da caccia, precisa, robusta ed affidabile, senza farne mistero copiò radicalmente il progetto supercollaudato della carabina svedese Husqvarna modello 1900. Quel che colpì Zoli della H 1900, fu soprattutto la grande semplicità e l’efficienza del progetto ideato originariamente da Gunnar Larsonn. La ditta Zoli già da diverso tempo godeva di un’ottima fama nei paesi scandinavi, tanta che, quando decise di avviare la produzione della AZ 1900, furono i dirigenti stessi della Husqvarna a proporgli di collaborare insieme, mettendogli a disposizione il loro Know How, per garantire che il livello qualitativo delle loro armi rimanesse inalterato. D’allora sono passati quasi trent’anni e di carabine modello AZ 1900, da via Zanardelli a Gardone VT ne sono uscite decine e decine di migliaia, in molteplici calibri e con infiniti gradi di finitura.
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Come ben sappiamo, la carabina Bolt Action Zoli 1900 riprende la classica e collaudata architettura delle svedesi Husqvarna, le cui caratteristiche fondamentali sono rimaste pressoché inalterate, e noi cercheremo di descriverle meglio nel dettaglio. L’otturatore reca in testa due alette di chiusura contrapposte; a differenza della classica meccanica Mauser K98, in cui l’aletta di chiusura sinistra è tagliata a metà per consentire il passaggio dell’espulsore, entrambi i tenoni sono “pieni”. L’aletta superiore reca un’appendice simile a una costolatura che funge da guida di scorrimento. L’espulsore è del tipo a pistoncino ed è collocato, a otturatore chiuso, sotto il foro del percussore, mentre l’estrattore, che è del tipo a gancio ed è incassato nel corpo dell’otturatore, è posizionato alle ore una; la scelta della tipologia di questi due componenti della meccanica garantisce sia la precisione di tiro sia l’affidabilità di funzionamento dell’arma. Il lungo percussore lanciato è avvolto dalla molla elicoidale che gli fornisce la spinta cinetica ed è coassiale al corpo dell’otturatore. La sicurezza manuale è costituita da una leva collocata sul lato destro dell’arma, dietro al manubrio dell’otturatore; è inseribile solo a percussore armato. La carabina è anche fornita di un pulsante di sblocco, posizionato davanti al manubrio stesso che deve essere premuto per consentire l’apertura dell’otturatore quando è inserita la sicurezza manuale; ciò costituisce un ulteriore elemento di sicurezza nell’uso dell’arma. Per sfilare l’otturatore dalla culatta occorre premere completamente il grilletto, operazione che deve essere effettuata anche quando si intende riposizionare l’otturatore nella sua sede. La culatta reca le sedi delle alette di chiusura dell’otturatore nonché la sede filettata per il fissaggio della canna; è inoltre presente un’aletta di rinculo (recoil lug) di generose dimensioni sotto l’anello di culatta, che garantisce un accoppiamento molto solido dell’azione con il calcio; il foro della seconda vite di fissaggio dell’azione al legno è ricavato sull’estremità della coda della culatta. Compongono il serbatoio una scatola in lamiera entro cui scorre l’elevatore in acciaio ricavato dal pieno spinto dalla classica molla a lamina; il fondello è incernierato anteriormente e può essere aperto agendo sulla leva presente all’interno del ponticello del grilletto. La canna è in acciaio trilegato al Ni-Cr-Mo ed è ricavata per rotomartellatura a freddo. Presenta un profilo esterno conico e nel caso di un calibro .30.06 il passo di rigatura, twist, è di 254 millimetri, un giro in 10”.
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MATERIALI E FINITURE
Per la realizzazione delle carabine Zoli AZ 1900 si fa ricorso alle tecniche di lavorazione tradizionali per asportazione di materiale dal pieno, certo più onerose rispetto alla microfusione, ma che forniscono un miglior risultato finale sia in termini di bontà dell’esecuzione dell’arma sia in termini di prestazioni balistiche. E’ bene precisare che il termine “tradizionali” può indurre in errore, perché anche la tecnica della lavorazione dei pezzi dal pieno per asportazione di truciolo, vecchia quanto le armi da fuoco, può essere eseguita, come è il caso della Zoli, con i moderni macchinari a controllo numerico computerizzato. Il corpo e la testa dell’otturatore sono in un solo pezzo, ricavati per tornitura e fresatura da una barra di acciaio al carbonio. Anche la culatta è ottenuta da una barra di acciaio forgiata di notevoli dimensioni quanto da essa deve essere ricavata anche l’aletta di rinculo; questa barra viene macchinata e brocciata per essere poi sottoposta a trattamenti termici d’indurimento. La carabina Zoli AZ1900 viene offerta in molteplici allestimenti: Standard, Lux (che presenta l’incisione a motivi floreali dell’azione, la finitura a bastoncino del corpo dell’otturatore e il calcio in noce scelto), Super Lux (incisione a mano sia dell’azione che del fondello del serbatoio, medaglione in argento incassato nella coccia del calcio a pistola che presenta pure il puntale e la coccia in palissandro e lo zigrino “scozzese”, scatto rettificato, messa a punto della meccanica e a richiesta glass bedding integrale), Stutzen (canna da 53 centimetri con calciatura che si estende fino alla volata); la Alpen (una via di mezzo tra la Lux e la SL). C’è anche la AZ 1900 LH mancina, la Bavarian in molteplici versioni, la Black Magic e Silver Magic in sintetico, la Pro S, da Battuta. Insomma, la Zoli ha veramente costruito modelli per tutti i gusti e per tutte le tasche.
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IL CALCIO
Il calcio del tipo a pistola reca un vistoso poggiaguancia; la sua conformazione risulta confortevole e fisiologica. Le zone in corrispondenza dell’astina e dell’impugnatura sono zigrinate e tale finitura è stata apprezzata per la sua funzionalità per niente fastidiosa. Il calciolo in materiale sintetico rigido è sottilissimo e contribuisce poco ad ammortizzare il rinculo, specialmente quando si utilizzano calibri magnum. Il noce utilizzato per la realizzazione della calciatura è di origine centroeuropeo di buona qualità; viene sottoposto a evaporazione ed essiccazione finale in un forno controllato elettronicamente e poi lavorato con macchine a CNC. Anche le operazioni di rifinitura (levigatura, lucidatura, ecc.) sono ovviamente eseguite a mano. La calciatura delle AZ 1900 le vedo un po’ lunghe per i “fisici” italiani, ma come dice Mastro Giuseppe: “Un calcio lungo può essere tagliato, uno corto no!”. Possiamo dargli torto?
LE MIRE
L’arma è fornita dell’usuale alzo a foglietta, regolabile in altezza e derivazione, collocato sulla canna e di un mirino a perla protetto da tunnel forato. In questo particolare allestimento la coppia di mire metalliche funge da back up ed ha utilizzo soltanto in casi limitati (per esempio la ricerca di un capo ferito all’interno del bosco fitto). Ovviamente destano maggiore interesse gli attacchi che potrebbero esserci montati sopra. Personalmente sceglierei i nuovissimi CA a Sgancio Rapido ideati dai Fratelli Contessa, Alessandro e Andrea. Si tratta di un kit di montaggio eccezionale e veramente rivoluzionario, perché permette di poter montare, smontare e rimontare in tutta sicurezza molteplici strumenti ottici, dal Punto Rosso elettronico, al cannocchiale convenzionale, al visore notturno ad intensificazione di luminescenza. Questa carabina rappresenta un’alternativa molto valida sia alle Bolt Action di produzione statunitense sia a quelle di produzione tedesca, austriaca e cecoslovacca. Ogni carabina Zoli, proprio perché fabbricata industrialmente, può essere personalizzata in tantissimi modi, dal terminale dell’otturatore, all’inserto della zona della pistola del calcio con il logo aziendale, con diversi gradi di incisione sia sulla carcassa sia sullo sportellino del caricatore, dal freno di bocca al Glass Bedding, agli inserti di palissandro per finire agli zigrini manuali; in questa maniera ogni cacciatore può scegliere la propria arma secondo le proprie necessità e/o secondo il proprio portafoglio, rendendola unica nel suo genere.
Marco Benecchi
![](/Portals/0/Blog/Benecchi/2019/20190301/3_580px.JPG) Tags:3 commenti finora...
Re: Le Carabine ZOLI AZ 1900 “Orgogliose di essere italiane, ma di origini svedesi” POSSEGGO QUESTA ARMA E NE SONO VERAMENTE ORGOGLIOSO, PRECISA, AFFIDABILE, ELEGANTE VISTO IL RAPPORTO QUALITÀ' PREZZO . POSSO SOLO DIRE DI ESSERE SODDISFATTO DEL MIO ACQUISTO. da MARIO
14/03/2020 15.53
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Re: Le Carabine ZOLI AZ 1900 “Orgogliose di essere italiane, ma di origini svedesi” felice possessore di una AZ da 5 annin da zero a 400 metri non ha mai sbagliato un colpo che non fosse per causa mia... mannaggia alla buck fever... da Christian
12/03/2019 19.22
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Re: Le Carabine ZOLI AZ 1900 “Orgogliose di essere italiane, ma di origini svedesi” Ciao Marco...come sai ne ho una in calibro 270 w presa "bene" un paio di anni or sono..Bell'arma la Zoli AZ 1900.niente da dire... Ho notato solo un particolare non di poco conto rispetto la Voere Kufstein 2165 sempre in calibro 270 w,presente anche'essa nella mia rastrelliera : uguale munizione sparata nella medesima condizione climatica,secondo me la Zoli scalcia molto ma molto di più della "concorrente" austriaca. Ma può essere solo una mia impressione.... (?)
Un caro saluto al maestro..... da Massi
04/03/2019 14.39
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