Per una volta l’essere mancino è stata una fortuna più che un piccolo handicap. Infatti, se non fossi stato sinistro, non credo che sarei riuscito a diventare felicissimo possessore di un’arma tanto bella quanto rara: una stupenda carabina Steyr Mannlicher modello M Stutzen, con azione destra, ma col calcio sinistro, incisa e super accessoriata. L’arma è stata importata direttamente dal Regno Unito, ha i suoi anni ma se li porta benissimo, e deve essere stata costruita espressamente per la caccia all’orso europeo all’aspetto perché, oltre ad avere un bellissimo plantigrado inciso sulla pala, una bella coccia tartarugata e un impeccabile portacolpi incassato nel calcio, non poteva che essere camerata nel re dei calibri europei per la caccia ai grandi selvatici a pelle dura: il 9,3 x 62 Bock. Poi, un 10 x 52, montato su attacchi ad incastro a piede di porco saldati è ovviamente d’obbligo. Ma vediamo bene l’arma nei suoi particolari.
La calciatura Stutzen, o come la chiamano gli anglofili “Mannlicher Stock”, fa parte della tradizione mittleeuropea sin dalla nascita delle armi da caccia. Qualcuno in passato ha sostenuto che le Stutzen erano armi destinate alla caccia in montagna e che la loro protezione in legno doveva servire a proteggere meglio la canna dagli urti accidentali contro le rocce e a consentire un appoggio migliore durante i tiri di emergenza. Nonostante il peso aggiunto del legno in più sia minimo (comunque compensato dalla canna più corta del normale) e la precisione sia comunque accettabile, il fatto che gli Stutzen non sono mai stati molto indicati per la caccia a lunga distanza in montagna dipende molto dalle munizioni con cui erano camerati. Durante le cacce più praticate d’inizio secolo, quelle fatte da appostamento fisso prevalentemente all’imbrunire e/o di notte, poteva invece capitare che durante l’azione la canna venisse inavvertitamente appoggiata sulla traversina dell’altana, della Ceka piuttosto che sull’astina, inficiandone drasticamente il tiro. Un altro fattore molto importante durante questa tecnica di caccia è sempre stato quello di riuscire a mantenere il silenzio totale, perché di solito si doveva sparare verso una zona adibita a carnaio o al foraggiamento, sita poco distante dall’appostamento e dove il selvatico arrivava particolarmente guardingo. Di notte, si sa, un conto è sbattere un tubo di ferro contro il legno, un altro è cozzare un pezzo di legno sul legno, che provoca un rumore molto più naturale. La nostra Steyr Mannlicher – Daimler – Puch dovrebbe risalire agli anni settanta-ottanta, come testimonia il numero di matricola e il modello di ottica adottata. Un periodo quello in cui la Steyr fu costretta a fabbricare fucili più competitivi se voleva accaparrarsi una preziosa fetta di mercato, passando dall’acciaio ricavato dal pieno alla plastica prestampata nella costruzione del caricatore e del ponticello guarda grilletti, che pur essendo super tecnologica è pur sempre plastica. Non poter più fabbricare quei gioielli della meccanica, che erano il caricatore rotante ideato da Schoenauer e l'azione progettata da Ferdinand Ritter von Mannlicher, deve essere stato duro per molti nostalgici, ma dobbiamo ammettere che tutti i nuovi modelli di Steyr Mannlicher, dall’M 72 all’SBS 96 LUXUS, sono ottimi con molti e moderni accorgimenti tecnici. Non somigliano neanche lontanamente ai Mannlicher Schoenauer che si erano guadagnati l’appellativo di "World’s Finest Rifle", uno dei migliori fucili rigati mai costruiti, ma sono ugualmente splendide armi che in molti considerano anche oggetti di culto da tenere gelosamente in collezione, non tanto per la loro qualità quanto per le emozioni che sanno suscitare tutte le volte che vengono imbracciate, per il profumo di tradizione che emanano e come rappresentanti della vera cultura venatoria mitteleuropea. Come accennato il modello M Stutzen in oggetto della nostra prova è una versione fuoriserie costruita con azione destra e calciatura sinistra in calibro 9,3 x 62, una combinazione classica per la caccia grossa europea.
La Meccanica: Il castello della Steyr modello M è di forma cilindrica, ricavato da una barra d’acciaio di superlativa qualità, per asportazione di materiale. Ha un diametro di 30 mm circa e, fatto assai raro, il “recoil lug” è posizionato sotto la coda dell’azione. La finestra di espulsione è talmente stretta e ben proporzionata che permette a malapena l’espulsione del bossolo. Questa, oltre ad essere stata una scelta estetica, assicura sicuramente anche una grande rigidità del castello. L’otturatore è costituito da tre pezzi principali: da un lungo percussore, dal corpo (che presenta sulla testa un recesso che circonda interamente il fondello della cartuccia, interrotto dall’estrattore a unghia di dimensioni medio-corte, ma dal funzionamento corretto) e, all’interno, dall’espulsore a pistoncino. La parte posteriore dell’otturatore vero e proprio è quella che presenta la manetta di armamento e i tenoni di chiusura, sei disposti su tre file, che vanno ad inserirsi in altrettanti recessi presenti all’interno del ponte posteriore del castello. La leva d’armamento è azionabile con un movimento di soli 60°, come quasi tutte le meccaniche che si avvalgono di tre tenoni di chiusura. La sicura,ben proporzionata e giustamente sagomata, è posizionata dietro la finestra della leva di armamento, offre un buon appiglio per la manovra ed è sufficientemente silenziosa. Quando l’arma è in sicura, si scopre un pallino avvisatore di colore bianco e l’otturatore è bloccato, mentre quando il cursore si fa scorrere per predisporre l’arma allo sparo, appare un pallino di colore rosso che ci avvisa dello stato dell’arma.
La Canna: La canna dell’esemplare provato è lunga 470 mm e presenta al suo interno quattro principi di rigatura destrorsi. E’ inserita molto in profondità nell’anello anteriore del castello, sino a circa 6 -7 mm dalla finestra di alimentazione.Questa conformazione costituisce un forte e solidale accoppiamento tra i due elementi e, considerando che la testa dell’otturatore ha un recesso di 3 mm, possiamo dedurne che per circa 25 mm la camera di cartuccia nella canna è a sua volta racchiusa nel castello. Canna e castello sono uniti con un procedimento diverso rispetto a quello usato dalla maggior parte dei costruttori di carabine “bolt action”, infatti non vengono accoppiate né per mezzo di una filettatura, né per mezzo di spinatura, ma tramite interferenza a caldo. L’anello anteriore del castello viene riscaldato per ottenerne la dilatazione e quindi una macchina inserisce a pressione la canna nel manicotto-castello. Questo sistema, oltre a rappresentare una scelta costruttiva diversa dal solito, assicura una maggiore coassialità tra canna e castello. Le canne sono il punto di forza delle carabine Steyr e probabilmente il pezzo più invidiato e meglio costruito con il procedimento di rotomartellatura a freddo e viene utilizzato un acciaio Spezial-Boeler con una resistenza di 95 kg/mm2 . Quello adottato dalla ditta austriaca è senza dubbio il migliore in assoluto, non solo per la tipologia e la qualità delle macchine preposte allo svolgimento del lavoro, quanto per la particolare tecnologia impiegata, che impone di montare dei pattini con inseriti delle pietre speciali per lappare meccanicamente il fondo della canna mentre questa viene contemporaneamente rigata. Grazie a questo procedimento, le canne si presentano più lucide, trattengono meno depositi dovuti alla combustione e consentono una migliore resa balistica.Tutti i tubi mantengono la classica finitura esterna a “tortiglione” a sedici facce, che negli ultimi anni è diventato un po’ come il simbolo distintivo dei prodotti Steyr.
Lo Scatto: Lo scatto è il classico schnneller bigrillo, con la prima leva che serve ad alleggerire la seconda. Alcuni modelli più recenti avevano anche adottato uno scatto singolo dotato di stecher "alla francese”. Al primo grilletto è anche affidato il compito di fermo dell’otturatore. In ambedue i casi è permesso intervenire su una piccola vite per regolare il peso di scatto secondo esigenza.
Il Caricatore: Il caricatore rotante è frutto del genio inventivo di Otto Schoenauer, perché chiaramente inspirato a quello da lui ideato nel lontano 1903. Si tratta di un caricatore rotante a chiocciola della capienza di cinque cartucce (indipendentemente dal calibro), e sin da quando è iniziata la produzione dei modelli L-M-S-T (nel 1965 circa) è stato sempre realizzato in materiale plastico ad alta resistenza,testato in ambito militare e denominato Makrolon che non subisce alterazioni a –100° e a +135°.Le sue caratteristiche sono: la parete posteriore trasparente, che permette, a caricatore estratto dall’arma, il controllo visivo del numero dei colpi contenuti, il fatto di presentare le cartucce sempre nella stessa posizione come se si trattasse di un monofilare, l’impossibilità di essere alimentato da inserito. Purtroppo come nota negativa occupa un volume esagerato all’interno dell’incassatura, ma essendo un piccolo gioiello dell’inventiva umana, non possiamo che inchinarci davanti alla perfetta funzionalità del progetto dopo più di 100 anni di servizio.
Gli Organi di mira: Gli organi di mira sono composti da una tacca regolabile in deriva con finestra marcata da un riferimento triangolare bianco e da un mirino regolabile in altezza. Entrambi sono montati su una rampa come dotazione standard dell’arma, ma carabine del genere, destinate al tiro di precisione a lunga distanza, richiedono esclusivamente l’utilizzo di un buon cannocchiale che, permettetemi di dirlo, dovrebbe sempre essere di stretta produzione europea. Sulla nostra Steyr è stato montato un bellissimo cannocchiale 10 x 52 con attacchi classici ad incastro a “piede di porco” saldati, che oltre ad offrire un rapid e affidabile smontaggio-rimontaggio dell’ottica, confluiscono all’arma uno stile e una estetica ancora ineguagliabile.
I Legni: Il calcio in sè è una piccola opera d’arte archibugiera, l’esecuzione è perfetta, sotto tutti i punti di vista, con l’impugnatura a pistola ben pronunciata e stop Montecarlo. E’ in noce europeo di ottima qualità. Purtroppo anch’essa ha quegli odiosissimi inserti bianchi nel calciolo, nella coccia e nel puntale presenti anche nell'ultima versione MCA dei Mannlicher Schoenauer. Comunque la linea è sempre bella e funzionale. Il brandeggio è ottimo in virtù della bontà del disegno, con uno zigrino scozzese che offre il massimo della presa. L’incassatura è realizzata interamente a macchina, ma rifinita a mano. Sotto il recoil lug, è stato realizzato un provvidenziale tassello di resina, con l’intento di rendere migliore l’accoppiamento meccanica-calciatura. Ciò che preoccupa un poco della calciatura è una certa “snellezza” in prossimità dell’alloggiamento del caricatore, ma posso confermare che non ha mai fatto riscontrare nessun inconveniente strutturale, anche in altre armi camerate in grossi calibri. Sulla pala è intagliato a mano un bell’orso bruno europeo e nella parte inferiore troviamo incassato un comodissimo porta colpi in metallo, anch’esso rifinito con trattamento “tartarugato”, come la bella coccia in metallo sull’impugnatura.
La Finitura: La brunitura di tutte le armi Steyr è semplicemente splendida, sia quella dell’azione e della manetta dell’otturatore, sia quella del castello e della canna. La brunitura è sempre perfetta e può avere due tonalità: classica scura lucida o tendente al blu. I doppi grilletti sono cromati.
Le prove Durante tutti i miei test, la precisione intrinseca dell’arma in oggetto è stata sempre notevolissima, con qualsiasi tipo di munizione impiegata. Ho deciso di tarare l'ottica con delle munizioni Original Brenneke con palla TUG da 286 grani alla distanza di 80 mt, sempre per renderlo pronto per un’ipotetica caccia ai grandi selvatici europei da appostamento fisso, magari chiuso. Una carabina Steyr Mannlicher si riconosce subito e a prima vista dalla splendida finitura della canna e dall’estetica accattivante. Cosa dire poi della lucidatura delle guide interne del castello per migliorare la scorrevolezza dell’otturatore, dei legni caldi e perfettamente levigati? E di quella meraviglia che è il serbatoio rotante che evita la fastidiosa deformazione delle punte delle cartucce? Le Steyr Mannlicher hanno fatto scuola nel mondo delle armi da caccia e ancora oggi sono considerate, a ragione, tra le più belle carabine mai costruite al mondo. L’arma in questione è molto bella, oserei dire quasi da tenere in collezione, da custodire gelosamente in rastrelliera, ma è anche la carabina ideale per quei cacciatori che amano le vecchie tradizioni, il bellissimo connubio che da sempre lega il buon acciaio brunito a una bella tavola di noce. A tutti quelli che preferiscono un’arma corta, leggera e maneggevole, da poter usare comodamente dall’interno di una altana chiusa dotata di una sola, piccola finestra per tirare.
Marco Benecchi
SCHEDA TECNICA DELL’ARMA
Costruttore: Steyr – Mannlicher – Daimler - Puch. www.steyr-mannlicher.com
Distributore attuale del marchio: TFC (The Four Company) Villa Carcina (BS)
Modello: M Stutzen “Fuoriserie”
Tipo: Carabina da caccia a ripetizione manuale “Bolt Action”
Funzionamento: Ad otturatore scorrevole girevole con chiusura a sei tenoni posteriori
disposti a due file da tre posti 120° che s’incastrano direttamente nella culatta
Percussore: Lanciato caricato da molla elicoidale coassiale
Sicura: Manuale a due posizioni azionabile da un cursore posto sul lato destro del castello
Azione: in acciaio ad alta resistenza
Calibro: 9,3 x 62 Bock
Canna: In acciaio trilegato al NiCrMo trattato termicamente. Lappata e rotomartellata a freddo. E’lunga 470 mm e nonostante sia calciata Stutzen è flottante
Congegni di puntamento:Le mire metalliche sono costituite da una tacca fissa regolabile solo in deriva e da mirino su rampa non protetto da tunnel e non regolabile in altezza. Cannocchiale da mira 10 x 52 montato su attacchi ad incastro saldati
Alimentazione: Tramite caricatore rotante da 5 colpi in materiale sintetico (Makrolon)
Castello: Chiuso, con finestra di espulsione laterale. E’ predisposto per il montaggio del cannocchiale da mira con 4 fori filettati da 4 mm.
Estrattore: lungo a unghia posto in testa all’otturatore. E’ montato ad incastro senza l’ausilio di spine
Grilletto: Con stecher bigrillo regolabile
Calcio: di tipo Stutzen fino alla bocca inciso, con pistola ben pronunciata e stop Montecarlo. E’ in noce europeo di ottima qualità con porta colpi e coccia in acciaio inciso e tartarugato