Il grande dott. Leonardo Chiri, direttore storico della mitica Riserva di caccia la Vacchereccia, un giorno mi chiamò per chiedermi consigli su quale arma acquistare perché voleva recarsi in Africa per un Safari. Dopo aver sentito quali erano le prede che gli interessavano, gli feci un piccolo elenco di valide carabine. Allorché il caro Leonardo mi bloccò subito dicendomi: “No Marco, non ci siamo! Quelle armi mi ricordano troppo la guerra. Non ci sarebbe qualcos’altro che assomigli meno a un’arma militare?”. Fu così che allora decidemmo insieme di acquistare una coppia di express Zanardini: un’Oxford in calibro 416 Rigby per il bufalo e un Bristol in calibro 375 Holland & Holland Magnum per tutte le grandi antilopi. Ora, dopo aver esordito raccontandovi quel simpatico episodio accaduto tanti anni fa, devo ammettere che ancora oggi ci sono molti cacciatori (anche se non tantissimi) che amano andare a caccia con vecchie armi ex ordinanza, o derivate da queste. Ammettiamolo, tanti lo fanno per cercare di risparmiare qualcosa (forse perché non sanno che sul mercato dell’usato si possono fare degli ottimi affari!), utilizzando vecchi reperti storici, mentre altri sono dei nostalgici che desiderano usare a caccia quelle armi che tanto li hanno affascinati in gioventù, magari guardando i film di guerra in bianco e nero.
Personalmente io la penso un po’ come il dott. Chiri, ma devo ammettere che esistono dei vecchi fucili militari, sniper o meno, che potrebbero ancora dare molte soddisfazioni ai loro possessori. Il problema invece è un altro: che bisogno c’è di andare a caccia, in Italia specialmente, con una vecchia arma ex ordinanza, magari “accroccata” con qualche cannocchiale di dubbia marca e qualità? E non venite a dirmi che Lee Osvald abbia ucciso il presidente JF Kennedy con un vecchio Carcano – Mannlicher calibro 6,5 x 52 acquistato per posta e corredato con un’ottica di pessima marca, perché non ci ha mai creduto nessuno. Oppure che gli inglesi hanno conquistato e dominato il mondo grazie al loro Lee Enfield 303 British, che oltre ad essere un ottimo fucile militare è anche una valida arma da caccia, come sosteneva uno dei più grandi professional “White” Hunter Alexander Lake, nei sui splendidi libri?
In Canada, Nord America, Inghilterra e nei Paesi Scandinavi l’uso di armi ex ordinanza per la caccia è molto comune, vuoi per l’enorme disponibilità di ottime armi, spesso nuove d’arsenale, vuoi per l’ancora più massiccia offerta di munizionamento militare. Gli scandinavi, in particolare, proprio per questo motivo amano forse più il 6,5 x 55 dei loro pur ottimi Carl Gustav. Anche nel nostro Paese, negli immediati “dopoguerra” del 1918 e del 1945, non pochi cacciatori hanno cacciato su tutto l’Arco Alpino cervi, caprioli e camosci armati con dei vecchi Mauser k 98 o Carcano, ma usandoli con criterio e parsimonia, vista la carenza di munizioni e non certo per le eccelse caratteristiche meccanico-balistiche degli organi di mira metallici. Vi siete mai chiesti del perché molti artigiani–armaioli altoatesini e austriaci hanno subito abbracciato la filosofia dell’attacco saldato piuttosto di quello avvitato sul castello dell’arma? Io credo proprio perché “l’apprendistato” devono averlo fatto su vecchie armi ex ordinanza che avevano la culatta non predisposta al montaggio di cannocchiali da mira. Indipendentemente se ci siano simpatici oppure no, dobbiamo ammettere che nella caccia a palla con le armi rigate, moltissime innovazioni le dobbiamo all’intraprendenza dei nostri colleghi d’Oltreoceano. Oggi, se è finalmente possibile montare un sistema di mira alternativo sopra ad un qualsiasi vecchio fucile ex ordinanza, è grazie proprio a poche, valide ditte che hanno ideato attacchi d’ogni genere. Prima tra tutte la B-Square, seguita poi dalla Weaver, dalla Redfield, dalla Warne, dalla Leupold etc.. Non sono certo prodotti all’altezza di quelli costruiti a Ferlach a Shul o a Gardone VT, ma con poco lavoro e nel novanta per cento dei casi senza alterare e/o modificare l’arma, consentono di montare un cannocchiale su tutte, ma proprio tutte, le vecchie ex ordinanza più diffuse.
Personalmente grazie agli attacchi B-Square, ho montato cannocchiali sugli Enfield, sui Mauser K 98, , sui Carcano, sui Springfield, sui Carl Gustav, sui Mosin Nagant e addirittura sui MAS francesi, e devo ammettere che in alcuni casi la precisione di queste armi dotate d’ottica è stata davvero stupefacente. Comunque, per entrare nel pieno nel discorso caccia con ex ordinanza, dobbiamo subito chiarire due cose: primo, che questa tipologia di armi non avrà mai e poi mai la precisione intrinseca di una moderna carabina da caccia ad otturatore scorrevole–girevole; secondo, che, nonostante la facilità di montaggio di un cannocchiale da mira, lo scatto rimane pur sempre “militare”. Non oso mettere in discussione la bontà dei progetti iniziali, quella dei materiali impiegati e l’abilità di alcuni tiratori, ma chi intende praticare la caccia a palla con un’arma ex ordinanza credo che lo faccia esclusivamente solo perché affetto da una forma stravagante di sana passione.
Come chi lo fa con l’arco, con l’arma corta o addirittura con il falco! C’è poi chi ritiene il fucile da caccia un semplice attrezzo, un normale strumento di lavoro più che una attrezzatura sportiva, in questo caso cosa c’è di meglio di un’arma militare nata per sparare migliaia di colpi in tutte le peggiori situazioni possibili? Mentre nei poligoni ho visto decine di persone divertirsi a sparare con dei vecchi fucili militari equipaggiati per tirare a lunga distanza, all’estero mi è capitato di vedere diversi guardiacaccia armati con dei veri pezzi da museo, a volte in versione originale, altre con dei modelli “sportivizzati” alla bene e meglio, ma che rimangono sempre d’indubbia efficacia. Specialmente nelle mani dei recuperatori ho visto molte armi di chiara derivazione militare che per finire un selvatico ferito vanno più che bene. Il solito Laszlo, il mio amico ungherese organizzatore di battute di caccia in terra magiara, mi ha confidato che non sono rare quelle comitive che si recano da lui per cacciare in tutta tranquillità con vecchie armi ex ordinanza, ma mi ha anche detto che quasi sempre sono persone piuttosto attempate che direttamente e/o indirettamente, hanno ancora ricordi nostalgici della Grande Guerra.
Mi sono limitato a considerare solo le vecchie ex ordinanza ad otturatore da poter essere impiegate nel tiro a fermo contro la piccola–media selvaggina e non la miriade di semiautomatiche di provenienza cinese o dell’Europa dell’Est che hanno praticamente soffocato il mercato delle semiauto da battuta. Per fortuna, con la recente entrata in vigore di alcune leggi sull’antiterrorismo e sulla limitazione dei caricatori ad alta capacità, l’uso di armi simili a caccia oggi è drasticamente diminuito. E credo non sia il caso di farne un dramma perché il vederli gironzolare per i boschi, di tutto si sarebbe potuto parlare ma di certo non di fascino, di nostalgia e di tradizione! Molto spesso mi è capitato di leggere che i tre calibri che hanno abbattuto più selvatici in assoluto sono: il 30.06, l’8 x 57 Mauser e il 303 British: vi siete mai chiesti perché?
Un Weidmannsheil a tutti, indipendente dalle armi che avrete scelto per andare a caccia. L’importante è, e sempre sarà, non far feriti né provocare inutili sofferenze ai selvatici abbattuti.
Marco Benecchi