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27/12/2019 14.41 

 
La licenza di caccia l’ho presa un secolo fa, quando avevo sedici anni e con il consenso di mio padre, e fino ad oggi credo di aver praticato, con impegno, quasi tutte le forme di caccia, “dal passero all’alce”, più o meno come lo stramitico “mitraglietta” Adelio Ponce De Leon, autore del libro: “Dall’allodola all’elefante”. Ho sottolineato quasi tutte le cacce, perché dove vivo, non essendoci purtroppo zone palustri, c’è sempre stato poco movimento di anatidi e poi la mia passione per le cacce vaganti con i cani da ferma mi ha impedito di praticare alcune forme di caccia come, appunto, quella alle anatre, quella ai turdidi con i richiami, quella ai colombi dal capanno, quella alle allodole, ecc.
 
 
Ovviamente, durante la mia lunga carriera di cacciatore, m’é capitato d’abbattere occasionalmente porciglioni, folaghe, trampolieri vari, beccaccini e due (si, avete capito proprio bene) due soli germani reali. Li catturai una fresca mattina d’ottobre, mentre ero a caccia di fagiani nella parte bassa di Capalbio, un maschio ed una femmina. Feci una bella coppiola mentre s’involavano da un folto canneto, reso paludoso dalle precedenti piogge torrenziali, sotto la ferma dei miei setter con tanto di beeper, ed i tiri non furono affatto impegnativi, anzi. Prima di sparare dovetti persino aspettare che le anatre si allontanassero un poco per paura di sciuparle. Ma avevo sempre sentito dire che il tiro alle anatre è uno tra i più difficili in assoluto, che impegna molto il cacciatore e dove s’evidenziano i veri tiratori. Mai e poi mai avrei immaginato che alla soglia dei cinquant’anni, sparando a quelle saette alate avrei fatto ancora così tante padelle! In novembre rinunciare ad una battuta al cinghiale per andare a cacciare in un lago sembrerebbe per me quasi un sacrilegio, ma dopo esserci stato ammetto che n’è valsa veramente la pena. Al rientro dalla Bielorussia, con Renzo e Mario, i miei due compagni d’avventura, avevamo deciso di organizzare un pranzo per scambiarci i cd con le foto e per rivivere in allegria i bei momenti trascorsi insieme.
 
 

L’idea di vederci a due passi da Todi, nell'azienda Montenero, Tenuta Todini, per una cacciata alle anatre, era venuta a Renzo, che per l’occasione avrebbe portato anche suo padre Rocco ed altri quattro amici desiderosi da fare la nostra conoscenza. Il fatidico giorno in cui dovetti rivedere tutte le mie convinzioni in materia di tiro al volo, (anche se nel resto d’Italia imperversava il maltempo), nella bella e folcloristica cittadina umbra, ci diede il benvenuto un sole meraviglioso. Trovammo un tempo così mite e bello che, strano a dirsi, invece di farci sentir meglio contribuì negativamente sull’esito della battuta. Col senno di poi, posso dire che forse fu meglio cosi, almeno moltissimi animali si poterono salvare! Dopo aver consumato una ricchissima colazione (che avrei definito meglio come un pranzo completo!), ci fecero appostare nei pressi di un laghetto di circa cinque – seicento metri di diametro. Tutta l’organizzazione era perfetta ed ipotizzai anche super collaudata, ma guardando verso la direzione da dove sarebbero dovute arrivare le anatre, mi accorsi con orrore che avremmo avuto il sole in piena faccia. Feci qualche prova imbracciando a dritto, a destra e a manca, e vidi che avrei avuto molta difficoltà nel prender bene di mira. Quando Angelo il guardacaccia vide quante cartucce m’ero portato dietro (una cinquantina), si mise a ridere a crepapelle. “Ha soltanto quelle?” disse, “Le basteranno sì e no per un paio d’anatre”. Devo ammettere che anche se era chiaro che stesse scherzando, la sua battuta mi offese nell’intimo. Ho sempre preferito la carabina al fucile a canna liscia, ma credo di potermi reputare un discreto tiratore, e poi non sono neanche uno di quelli che sprecano le cartucce. Di lì a poco glielo avrei fatto vedere io ad Angelo & C. come si usa un buon semiautomatico Benelli M 1 Super 90! In fin di conti, non dovevo far altro che capire le regole del gioco ed adattarmi di conseguenza, ma visto che ho sia l’età sia la modestia necessaria per capire quando è il caso di ascoltare i consigli degli altri, quasi con indifferenza presi dal mucchio uno dei tanti zainetti stracolmi di cartucce che Renzo aveva portato per l’occasione. Dal suo peso stimai che la mia Santa Barbara personale era stata incrementata almeno del cinquecento per cento.
 
 

Non sto qui a discutere questo genere di caccia, primo perché non ne ho il diritto e secondo perché una volta tanto non è male ricorrere a delle oneste AVF far stare in buona compagnia. Quagliodromi, anatrodromi, Drive a pernici e fagiani, battute ai cinghiali in recinto da cento capi ok, ben vengano, ma che non siano un’abitudine. Sono sempre stato una persona molto pratica, più amante del fare che del dire, sono uno che non si tira mai indietro e che quando c’è da impegnarsi in qualsiasi cosa, lo faccio sempre con estrema serietà così, quando fui solo nel mio appostamento fatto di canne e tela parasole, cominciai a prepararmi cercando di abbinare la mia esperienza alla teoria. Avvitai una strozzatura a tre stelle sulla canna del Benelli e poi lo caricai con una cartuccia del 7 in canna e due del 5 nel serbatoio. Con una combinazione simile potevo affrontare il mondo intero. Una volta con una cartuccia del sette (RC Caccia serie Piccione Oro), ci fulminai addirittura un cinghiale di una quarantina di chili da dieci–quindici metri di distanza. “Eccole che arrivano!” gridò qualcuno. Mi girai verso il sole e come previsto non vidi niente, ma le sentii! Degli esseri volanti di natura indefinita mi passarono sopra a diecimila chilometri all’ora prima di gettarsi nel lago. Mizzeca! Quando arrivarono le altre cercai di non farmi cogliere impreparato. Con il mio berrettino ben calcato sulla fronte per cercare un minimo di riparo agli occhi dai crudeli raggi solari, presi la mira alla meglio e sparai tre colpi. Risultato? Tre padelle! Niente male come inizio…
 
 

Non ricordo bene (o forse si, anche se cerco di dimenticare!) se il primo germano riuscii a buttarlo giù con la quindicesima o con la ventesima botta. Che figuraccia stavo facendo! Il famoso Marco Benecchi che svuota il suo bel zainetto di pelle “Made in Tolfa” senza grandi risultati. Mi consolai un poco vedendo che anche i miei compagni di caccia non si stavano comportando molto meglio, ma se volevo salvare la faccia dovevo rivedere immediatamente tutta la mia strategia. Velocissimo, nonostante la canna del Benelli fosse talmente calda da non poter essere toccata, sostituii la strozzatura con una ad una stella (10/10), scelsi dalla mia piccola Santa Barbara personale una sola marca di cartucce (Fiocchi Demi Magnum da 42 grammi) con piombo del 5 e del 2, ricaricai l’M1 ed attesi il prossimo stormo di saette alate.
 

Ne arrivarono cinque, una dietro l’altra, erano perfette per fare quel che avevo in mente. Misi il mirino due metri avanti alla prima e sparai. Niente. Accorciai la mira di una trentina di centimetri sulla seconda e sparai di nuovo. Ancora niente. Demoralizzatissimo tirai l’ultima Fiocchi del 2 un metro e mezzo circa davanti al lungo collo di un germano reale e lo centrai in pieno facendolo cadere con un tonfo. Ricaricai veloce, un 5 e due 2 ed aspettai fiducioso. Tre colpi, tre anatre a terra. Finalmente era arrivata l’ora della riscossa. D’ora in poi avremmo fatto sul serio. Chi ha litigato con il fucile da giovane muore che ancora non ha imparato a sparare, ma chi invece ha sempre dormito con la doppietta sotto al cuscino (io con l’automatico Browning Auto 5) si adegua facilmente alla situazione. Negare che  mi sia divertito tantissimo sarebbe da ipocriti. E’ stata una bellissima giornata, specialmente dopo aver recuperato tutti i capi abbattuti compresi quelli da ribattere. Nonostante tutto (i miei amici mi hanno fatto giurare di non dire quante cartucce sono state sparate, per la gioia di Fiocchi, Maionchi, Clever, Winchester, RC Caccia, ecc!) il carniere finale è stato di tutto rispetto. L’Umbria è ancora una splendida regione ricchissima sia di belle AVF si di tante zone libere molto vocate per la caccia. Semmai dovesse ripresentarsi l’occasione di ritornarci lo farò sempre con piacere, chissà, forse anche se dovessero invitarmi per il primo di novembre.


Marco Benecchi
 
 
 
 
 


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24 commenti finora...

Re: Anatre a Todi

FRANCOOOOO OHHH FRANCOOO PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR SCEMOOO EL TRIPLETE !! AHAHAHAH

da AHAHAH  13/01/2020 14.21

Re: Anatre a Todi

le triplette le fa pure quello che va con tua moglie

da pensaci e rifletti  13/01/2020 11.18

Re: Anatre a Todi

FRANCOOOO OHHHHHH FRANCOOOO AHHH.... SCEMOOOOOOOOO AHAHAHAHAH

da AH AH AH  11/01/2020 14.50

Re: Anatre a Todi

fRANCOOOO OHHH FRANCOOO CANNA 79 AH AH AH SCEMOOOOOOOOOOO

da AH AH AH  11/01/2020 13.04

Re: Anatre a Todi

Marco sul benelli super 90 che piega hai montato ? canna 71?

da Franco  11/01/2020 11.22

Re: Anatre a Todi

Suca fenocchiu

da Fr  10/01/2020 16.20

Re: Anatre a Todi

FRANCOOOOOOOOOOOOOOOOOOO OHHHHH FRANCOOOOOOOOOOOO PRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

da FRANCOOOOOOO  10/01/2020 14.46

Re: Anatre a Todi

Francoo Ohh Francooo ah ah ah ma quanto sei scemo!! Adelio sei tu quello che fa la triplete ah ah ah di CAZZATE !! scemooooo ah ah ah ma quanto è scemo questo!! TRIPLETE TRIPLETEEEEEEE AHAHAHAH

da ah ah ah  10/01/2020 14.42

Re: Anatre a Todi

Ma che te voi paragona' al grande ADELIO???

da Franco  10/01/2020 11.27

Re: Anatre a Todi

Te' suca su'' sucatillo cornutone fallito. Ma sai le corna che porti con quella panza che ti ritrovi.

da Franco  10/01/2020 9.29

Re: Anatre a Todi

Un deficente come te di sicuro non avra' nemmeno 8 anni di licenza.

da Franco e sincero  09/01/2020 16.52

Re: Anatre a Todi

iNNANZI TUTTO RIDI SU STO CXXO! Deficente che altro non sei. Le anatre che ho preso io e in italia te le sogni! Oggi purtroppo e' cambiato lo scenario acque inquinatissime e spazi ristretti siccita' e tutto quanto. Fischioni mestoloni marzaiole chiurli e germani veri... non quelli che pigli tu deficente! Ne ho buttati giu' a milioni quando ancora cacavi nel pannolino .

da Franco e sincero  09/01/2020 16.51

Re: Anatre a Todi

hai ragione ah ah ah quello è il numero 1 degli idioti !

da Giuseppe  09/01/2020 14.40

Re: Anatre a Todi

ah ah ah ma dove le fai le triplette ai tordi ALLO SCHIZZO !! BUGIARDO ! casomai alla posta quado arrivano braccati da dieci cacciatori e dieci cani ah ah ah !! IO VI METTERI IN GALERA !! dove passate lasciate un tappetto di cartucce , sparate al vista ( anche merli a caccia chiusa) se salta una bekka "pum" , parte un fagiano , pum , una lepre "pum" ma fammi il piacere ! E VOI SARESTE CACCIATORI? Poi un bruciasiepi che afferma che le anatre sono più facile da cacciare dei tordi o è uno che non è mai andato a caccia di anatre ( come te ) oppure è il solito canta balle !! adesso ti chimerò il "triplete" ah ah ah ma si potrà essere più stupidi di te??? NO ! sei il numero 1 BRAVO TRIPLETE AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHA

da ah ah ah  09/01/2020 11.22

Re: Anatre a Todi

Veramente il tiro alle anatre e' tra i piu' semplici.Non sono saette come i beccaccini e come i tordi allo schizzo dai cespugli. Io faccio le triplette coi tordi che schizzano come missili per esempio, le anatre ad occhi chiusi le butto giu.

da Franco  09/01/2020 10.44

Re: Anatre a Todi

questa non è caccia.

da Pio  09/01/2020 7.05

Re: Anatre a Todi

Un conto e' cacciare in riserve dietro pagamento... un conto e' andare a caccia di animali selvatici 100x100.

da Antico  08/01/2020 14.07

Re: Anatre a Todi

Una volta ero per fossi a fagiani e feci una bellissima coppiola con due germani reali: un maschio e una femmina,
Ma mi caddero aldilà del fiumiciattolo e i cani non ne vollero sapere di andare a recuperarle...
La storia poi divenne tragicomica perché per attraversare il fiume mi ci volle più di un ora, smarrii il punto esatto dove erano cadute col cellulare che mi squillava in continuazione perché ero anche reperibile e mi chiamavano dal lavoro...
Alla fine però riuscii a portarle a casa per poi regalarle all'imbalsamatore..
M

da Marco B x Setter 63  06/01/2020 20.48

Re: Anatre a Todi

Il blogger rincorre i famosi, L Spinosi? E sti gran caxxi non ce lo metti?

da Seneca  06/01/2020 13.45

Re: Anatre a Todi

sparare alle anatre ( dipende anche quali) è uno dei colpi più sportivi ! per imparare bene serve una vita e forse non basta. Ma tirare alla antre dallo scivolo ( scusa ) è troppo facile e poco sportivo.

da Giuseppe  06/01/2020 9.16

Re: Anatre a Todi

io avendo il fiume vicino a casa (il Vermenagna) ogni tanto faccio un giro ad anatre con le mie due setter...mi piace di più come cacciano, le fermano vicino ai cespugli della riva poi se ne abbatto è uno spettacolo vederle buttarsi in acqua ed andare a recuperalrle.....semplicemente fantastico. Ciao Marco

da setter'63  04/01/2020 20.20

Re: Anatre a Todi

Io ci sono stato quella SOLA VOLTA e diciamo mi sono anche divertito,
Magari avrei preferito fare un giro a vuoto con i setter, ma..si sa...
La caccia è anche quello.
TOLTO me, che non sono nessuno TUTTI gli altri partecipanti erano persone molto facoltose e/o famose, era una giornata particolare da trascorrere in compagnia,
Il signore con me nella prima foto è il grande campione di calcio Luciano Spinosi,
Forse ne avrai sentito parlare...
Col mio racconto ha voluto testimoniare le difficoltà di un tipo tiro per chi non è abituato a farlo...

Ma io di solito imparo presto...
MB

da Marco B x Avaro er Nespolo  02/01/2020 20.57

Re: Anatre a Todi

Partecipai ad una battuta al piccione a piazza San Pietro e una a piazza San Marco. Che divertimento!!!!!

da Arvaro er Nespolo  02/01/2020 13.12

Re: Anatre a Todi

patetico racconto! lascia perdere certe cose, non fanno per te!

da Frank  01/01/2020 18.20
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