Sfogliando uno dei tanti cataloghi “CACCIA” editi dalla Bignami di Ora, ho notato che la Sturm Ruger ha ancora in produzione la carabina monocolpo Number One, meglio conosciuta come N°1, e in diversi modelli. Ciò secondo me sta a significare che, nonostante l’attuale produzione di armi sia orientata verso dei modelli innovativi e/o ipertecnologici, una piccolissima ma fedele fetta di mercato riesce ancora a mantenerla delle armi che, come la N°1, sono divenute dei veri e propri miti nel mondo intero. La Ruger Number One non sembra subire il segno del tempo, perché la bontà del suo progetto è ancora attuale, come quando John Farquharson, un quasi sconosciuto armaiolo scozzese, brevettò un fucile monocolpo a blocco cadente (falling-block) nel 1872. La creazione del signor Farquharson derivava a sua volta dal vecchio Sharps del 1848 ed è talmente ben concepita che ancora oggi molti bravissimi artigiani e costruttori di armi fini come Hartmann & Weiss, Heym e i nostrani Flavio Farè e Vittorio Giani usano azioni Ruger, o da essa derivate, per costruire delle splendide carabine Custom.
Indipendentemente dal calibro scelto, tutti i modelli di Ruger Number ONE sono molto simili esteticamente. Possono differenziarsi tra loro per la presenza o la mancanza delle mire metalliche, per la lunghezza delle canne e soprattutto per la forma dell’astina. L’attuale produzione comprende il modello Light, Standard, Stutzen e Tropical, ma in qualche fondo di magazzino e nel nutritissimo mercato dell’usato sicuramente è ancora possibile trovare anche i modelli Light Sporter, Medium Sporter e Special Varminter. La storia di quest’arma risale al 1966, quando Billy Ruger decise d’attuare il suo vecchio sogno di produrre un fucile monocolpo a blocco cadente che fosse in grado di racchiudere il progetto Farquharson (considerato da tutti gli esperti come uno dei migliori mai realizzato) con le moderne tecniche costruttive. E’ così che è nata la Number One, una carabina dall’aspetto e dalle caratteristiche più simili ad un’arma inglese che statunitense. La stampa dell’epoca la definì “innovativa e reazionaria!”.
La Ruger N°1 è una monocolpo a blocco cadente con cane interno, dove la chiusura è garantita da un blocchetto che scorre verticalmente all’interno della bascula. Tale blocchetto, oltre a contenere il percussore (che è angolato di circa 5°), è anche scaricato internamente per consentire la corretta rotazione del cane. Il sistema di chiusura realizzato da Billy Ruger è un notevole miglioramento a tutti gli altri perché molto più robusto e sicuro.
L’affidabilità di una carabina Ruger One e di tutta la sua struttura generale è garantita dalle superfici di contrasto al blocchetto, ricavate dal pieno posteriormente nella bascula. Il loro sviluppo è molto superiore alle normali alette di chiusura di qualsiasi altro sistema a otturatore girevole scorrevole, sia di tipo Mauser sia similari. La sicurezza contro le fughe di gas, dovute a eventuali perforazioni degli inneschi e/o al cedimento del fondello del bossolo, è assicurata dall’assenza totale di fori posteriori nel blocchetto in cui si potrebbero convogliare i gas verso il viso del tiratore. La chiusura della Ruger N°1 è quindi in grado di resistere perfettamente alle pressioni di qualunque cartuccia commerciale, anche la più potente, senza nessun problema.
A tale proposito, recentemente ho avuto il piacere e l’onore di visionare una meravigliosa carabina costruita dal grandissimo Celestino Torresani di Tassullo che, partendo proprio da un’azione Ruger N°1 l’ha camerata nel potente calibro 30–378 Weatherby Magnum. E’ molto raro che si verifichino fenomeni d’indurimento della leva all’atto dell’apertura dell’otturatore, come invece avviene spesso sulle normali bolt action quando si usano cartucce particolarmente forti. Il blocco di chiusura scorre sempre perfettamente nelle sue sedi anche quando si usano ricariche particolarmente potenti. Il blocchetto di chiusura viene azionato da una leva incernierata nella parte inferiore della bascula, che a sua volta ha incernierata un’appendice caricata da una molla che s’incastra nella guardia del grilletto.
Quest’accorgimento deriva direttamente dalla meccanica Farquharson, ma il leverismo Ruger consente una manovra di caricamento più morbida, più fluida e sempre priva d’impuntamenti. La bascula è realizzata per microfusione, in acciaio 4150 legato e trattato termicamente e presenta un’appendice anteriore su cui sono montate sia la molla del cane sia quella dell’estrattore-elevatore. La stessa funge anche da supporto per l’astina, una soluzione questa semplice e geniale perché consente d’isolare la canna da tutto il resto della meccanica e della calciatura. La bascula è particolarmente compatta e abbastanza leggera, dato che pesa poco più di un chilogrammo. Le pareti laterali sono spesse circa 5,5mm e la bascula è collegata alla guardia del grilletto tramite due semplici spine elastiche.
La Ruger N°1 è dotata di un intelligente sistema di estrazione-elevazione regolabile dei bossoli che si arma caricando una molla. Quando questa si rilassa provvede all’espulsione del bossolo sparato, estraendolo dalla camera di scoppio. La molla può essere tarata ricorrendo a una vite a brugola. Un’altra particolarità dell’estrattore della Number One è costituita dalla sua comodissima posizione. Infatti, durante la sequenza di apertura totale della leva, scade in un recesso della bascula che non ostacola il caricamento del fucile. Il pulsante della sicura è posto in posizione centrale sulla parte superiore della bascula, praticamente come se fosse un comune fucile basculante, doppietta o sovrapposto, liscio. Spostandolo all’indietro si ottiene il blocco del controcane e del grilletto, facendola scorrere in avanti l’arma è pronta allo sparo. Ovviamente nella carabina Ruger N°1 non è assolutamente consentito lo sparo se il blocchetto dell’otturatore non è in perfetta chiusura. Il sistema di sicurezza è garantito da un’appendice mobile denominata “Transfert Bloch Bar”, che s’interpone tra il cane ed il percussore impedendo spari accidentali, è la stessa montata sui famosi revolver Sturm Ruger Redhawack. Lo scatto della Number One è composto da cane, controcane e grilletto e la sua configurazione consente una buona regolazione del peso e della lunghezza della corsa, agendo su due comode viti situate nel grilletto, quella anteriore è per la corsa, mentre l’altra per il peso.
L’esemplare da noi provato è in calibro 7 mm Remington Magnum e adotta una canna da 26”, che entra nel castello per una lunghezza di circa 21,5 mm con un filetto a V di 16 giri in un pollice. La scarsa lunghezza della parte filettata della canna è dovuta alla necessità di avere una bascula molto corta. A occhio nudo la sezione della canna può sembrare cilindrica, invece è leggermente conica.
L’arma provata era sprovvista di mire metalliche, mentre i modelli che le hanno di solito usano un mirino a grano d’orzo inserito a coda di rondine su rampa facilmente sostituibile premendo un perno di ritegno caricato da una molla. La tacca di mira è ribaltabile e regolabile in altezza tramite una piccola foglietta, è inserita su di una bindella avvitata alla canna dove alloggiano le fresature ad unghia necessarie per montare correttamente gli anelli del cannocchiale di puntamento. Il calcio è in un bel noce americano, è a pistola senza poggiaguancia e zigrinato (a mano?) con cuspidi piccoli e ben rivelati opportunamente studiati per offrire un’ottima presa salda e confortevole. Ottima la finitura semi-lucida e la tonalità è medio–scura. Tutta la calciatura è priva d’orpelli e molto dritta e lineare per modo di agevolare l’uso del cannocchiale da mira, è considerata unanimemente una delle migliori mai montate su di un fucile di questo genere. Il calcio è assicurato alla meccanica con una vite passante che si avvita nella parte posteriore della bascula come un basculante liscio, come lo stato dell’arte impone per accoppiare i legni alla meccanica. E’ presente un provvidenziale calciolo in morbida gomma. L’astina è assicurata all’appendice inferiore della bascula grazie ad una vite angolata, ed esercita un leggero, quanto ininfluente contatto sulla canna. Durante le prove effettuate non ha fatto riscontrare problemi di vibrazioni parassite. La bascula della Ruger N°1 è brunita con una cura particolare, nera lucida a volte tendente al blu e i piani sono ben tirati senza incertezze.
Per eseguire le normali operazioni di pulizia e/o di smontaggio occorre svitare il calciolo di gomma e rimuovere il calcio. A questo punto, con un cacciaspine di adeguate dimensioni, si riesce a smontare praticamente tutti i componenti. Rimuovendo l’astina, occorre prestare molta attenzione a non perdere il cilindretto forato in cui si inserisce la vite di tenuta dell’astina stessa. Nonostante il peso non eccessivo, il rinculo si scarica in maniera ottimale contro la spalla e persino il cal. 7 mm RM caricato con palle pesanti da 160–175 non disturba più di tanto il tiratore. L’apertura della leva è agevole e morbida. L’espulsione dei bossoli è sicura. I bossoli di risulta sono perfetti, ad indizio dell’ottima cameratura. La percussione è centrata e abbastanza robusta. La canna è internamente molto curata e trattiene poco lo sporco. Lo scatto è duro ma netto, non consiglio da modificarlo dalla taratura iniziale.
A nostro avviso la Ruger N°1 è una splendida carabina, robusta, ben progettata, ben finita e molto precisa. È adatta a chi ricerca nelle armi moderne non solo l’efficienza, ma anche il fascino particolare tipico di alcune realizzazioni dell’industria di una volta.
Marco Benecchi
SCHEDA TECNICA DELL’ARMA
COSTRUTTORE: Sturm Ruger & Co. Inc.
Lacey Place Southport Connecticut 06490 USA
Telephone: 603-865-2442 / Fax: 603-863-6165
www.ruger.it [email protected]
IMPORTATORE – Distributore Bignami spa via Lahn 1 39040 Ora (BZ)
Tel.0471803000 - Fax 0471810899 – www.bignami.it
MODELLO: N°1 o Number One (Esistono sette diverse Versioni, dallo Standard al Tropical)
TIPO: Fucile a canna rigata monocolpo
IMPIEGO PRATICO: Arma da caccia specifica per i cultore del “colpo solo”.
CALIBRI: L’esemplare provato è in cal. 7 mm RM, ma fu costruita, e su richiesta è ancora possibile ordinarla, in più di venticinque camerature: dal 22 Hornet al 458 W Magnum
SISTEMA DI CHIUSURA: a Blocco Cadente azionato da una leva
ESTRATTORE: Manuale
SCATTO: Singolo regolabile da 1.500 a 2.000 grammi.
SICURA: manuale. Blocca dente di scatto e cane
CANNE: Possono essere lunghe da 20”-510 a 26”-660 millimetri e sono realizzate in acciaio al cromo molibdeno bonificato mediante rotomartellatura a freddo.
CONGEGNI DI PUNTAMENTO: Molti modelli sono sprovvisti di sistema di mira metalliche, ma altri hanno un mirino in ottone su rampa fissa regolabile in deriva e una tacca di mira aperta abbattibile regolabile in altezza montata su mezza bindella. L’arma è predisposta anche per il montaggio degli attacchi per l’ottica della Ruger per scina a coda di rondine ricavata direttamente sulla bindella .
CALCIO ED ASTA: Il calcio è a pistola senza poggia guancia, in discreto noce americano con calciolo ventilato antirinculo in gomma. L’astina è massiccia ed è avvitata alla canna. Alcuni modelli presentano un piacevole becco d’oca. Il zigrino è a passo fine eseguito a macchina.
FINITURE: La bascula e la canna hanno una brunitura lucida e i legni sono finiti a poliesteri.
PESO: Circa 3.200 grammi.
LUNGHEZZA: 1.030 mm, con canne da 600 mm.
MATERIALI: Bascula in acciaio ad alta resistenza realizzata interamente dal pieno.
Canna e Blocco di chiusura in acciai speciali particolarmente trattati
ACCESSORI: Attacchi specifici dedicati Ruger
PREZZO AL PUBBLICO: nd