Un gravissimo lutto ha colpito la Valtrompia, anzi il mondo intero, visto che Gianfranco era conosciuto in ogni angolo del globo, almeno da tutti gli appassionati di armi fini e di bellissime incisioni. Il 24 luglio Gianfranco Pedersoli, ritenuto da molti come uno dei migliori incisori di armi e accessori mai esistiti, ci ha lasciato, stroncato da un infarto improvviso quanto implacabile.
C’è da ringraziare il Signore che, nel richiamarlo a sè, non ha voluto che soffrisse, sicuramente perché Gianfranco è sempre stata una persona buona, dall’animo gentile e generoso. Ma chi era il Maestro Pedersoli, il grandissimo incisore che ci ha deliziato per oltre mezzo secolo con i suoi splendidi lavori? Gianfranco era nato il 7 settembre del 1946 a Ponte Zanano (BS), nel cuore della Val Trompia e all'età di soli 14 anni, possedendo buone abilità nel disegno, abbandonò gli studi per dedicarsi appieno alla sua arte. Iniziò il tirocinio dal maestro Giulio Timpini che, accorgendosi immediatamente del suo grande talento, lo aiutò spronandolo lungo il suo magico percorso.
Dopo diversi anni di durissimo apprendistato, Gianfranco cominciò a lavorare in proprio, ma il continuo desiderio d’imparare sempre tecniche nuove lo portò ad approdare al reparto incisori della Beretta, dove continuò a perfezionarsi nella cultura e nella tecnica dell'incisione più raffinata. A Gianfranco il lavoro dipendente è sempre andato un pochino stretto, così decise di rimettersi in proprio e di ampliare i suoi orizzonti mettendo la propria arte a disposizione dei migliori costruttori di armi fini, italiani ed inglesi. Negli anni Pedersoli ha realizzato opere, su commissione, per moltissimi clienti, anche particolarmente esigenti, che gli hanno sempre lasciato una libertà totale sia nella scelta dei soggetti sia nei temi. Ed è stata proprio questa libertà a consentirgli di esprimere appieno le proprie capacità artistiche, senza limiti e costrizioni. Infatti le realizzazioni di Pedersoli non si ripetono mai: ogni sua opera è unica e inimitabile.
Gianfranco era considerato uno dei più importanti incisori, sia nazionali sia internazionali; ci vorrà del tempo per colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. L'incisione "Ornato Pedersoli" era conosciuta, ammirata e rispettata in tutto il mondo, come particolarmente celebri erano le "Grottesque", gli ornamenti complessi e le elaborate scene di caccia, eseguite con diverse tecniche di incisione e con il magistrale uso del bulino. Dopo mezzo secolo di lavori continui nel campo dell’incisione, Gianfranco amava ancora dedicarsi quotidianamente con creatività e maestria a nuovi progetti, magari parlandone con i suoi amici più cari, con i compagni di sempre, come Pierino Zanardini e Gianfranco Ferrante, che lo rimpiangeranno finché vivranno. Piero in particolare non si è mai stancato di descrivere quanto Gianfranco fosse abile nel lavorare con la punta e il martello, con il bulino e come era abile nell’eseguire il rimesso in oro nel sistema del chiaro–scuro insegnatogli dal grande Giulio Timpini, Maestro incisore del Reparto Custom Shop della Beretta.
Avido e mai sazio di conoscere ed imparare sempre cose nuove e pignolo nei particolari, Gianfranco aveva perfezionato la tecnica del disegno applicato all’incisione, per lui un’attitudine innata, così come la determinazione e la mano pulita e raffinata, che sono rimaste famose lungo le rive del fiume Mella ed Oltreoceano. Maniaco della perfezione e instancabile lavoratore, Gianfranco ha trovato anche il tempo per realizzare una meravigliosa famiglia, sposandosi con Daniela da cui è nato il figlio Gabriele, sicuramente la sua opera più bella! Poi, come non ricordare la raffinatezza e la purezza di tutti i lavori che portano la sua firma? Perché bastava ammirarli per una sola volta affichè ti rimanessero indelebilmente impressi nella mente.
Oltre che sulle armi fini, Gianfranco ha lavorato molto anche su coltelli, gioielli, orologi, fiaschette, medaglioni, fibbie ed altri oggetti vari, sempre di pregiatissima fattura, dimostrando con i fatti di essere un artista completo, in grado di eseguire qualsiasi tipo di incisione, indipendentemente che fosse in stile inglese, con riccioli ed ornato, con paesaggi, nel classico metodo delle linee e dei punti o con rimessi in oro.
Una cosa è certa, quando scompare un artista così, un uomo di questo valore, è sempre una gravissima perdita per tutti, specialmente per quelli come noi che hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo. Gianfranco Pedersoli ci ha lasciato a soli settantaquattro anni di età ed a noi non rimane altro da fare che ringraziarlo per tutto quello che ci ha donato e di augurargli la pace che merita!
Marco Benecchi