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ago26


26/08/2021 

Carissimi tutti
         
Sono un “giovane” cacciatore, di 37 anni, che vi scrive a seguito della deludente notizia appresa da noi tutti (noi cacciatori), in merito alla mancata adozione del provvedimento di anticipazione della stagione venatoria, provvedimento sempre concesso dalla Regione Lazio negli anni precedenti.
         
        E’ evidente che la delusione ed il malcontento, se visti in ottica futura, lasciano presagire a scenari non proprio idilliaci per la nostra categoria, che da anni a questa parte è in forte calo numerico, non solo nel Lazio, ma anche nel nostro amato Belpaese.
         
        Purtroppo, le tante restrizioni ci stanno penalizzando, sotto tanti punti di vista, e se il “piccolo” cacciatore viene ostacolato per N motivi, le armerie (sempre meno, purtroppo) rischiano di sparire, le aziende produttrici di armi e munizioni entrano in crisi e via via la filiera dell’economia gira sempre peggio.
         
        Per tanti singoli cacciatori, rinnovare le varie tasse obbligatorie (circa 300 euro ogni stagione) inizia a diventare un grosso sacrificio, che non viene spesso ripagato, anzi.
         
        Quest’anno siamo costretti a ricevere l’ennesimo “schiaffo”, rinunciando ad una preapertura di soli due giorni (ripeto due giorni), preapertura che rappresenta un rito per tanti, e che in questo periodo avrebbe rappresentato un motivo per staccare, e passare delle giornate all’aperto, dopo tanto stare “dentro” causa pandemia, (e non per fare stragi….usciamo da questo luogo comune…), coltivando la nostra passione, la più antica del mondo.
         
        Di seguito, alcuni punti sui quali sarebbe lecito dedicare qualche minuto di lettura, punti magari utili per migliorare la situazione:
         
        --Non si è trovato il modo di inserire la specie Tortora selvatica, che a quanto pare, da studi registrati, risulta in moderato decremento sulla popolazione nidificante sul territorio nazionale.
         
        [Nello specifico, l’inserimento della specie tortora tra le specie cacciabili in preapertura è stato oggetto di una nota prot. 0029730 del 22/03/2021, da parte del MITE, acquisita al protocollo regionale al n. 0254054 del 23/03/2021, avente ad oggetto “Accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, su proposta del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sul Piano di gestione nazionale per la tortora selvatica”. La nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri – DAR- n. prot. 1787 P-4.37.2.14 del 28 gennaio 2021”, comunica, tra l’altro, che: “… in assenza di un adeguato piano di gestione della tortora selvatica appare ineludibile una moratoria dell’attività venatoria sulla specie”.]
         
        Sarebbe stata cosa buona e giusta se le associazioni venatorie TUTTE avessero collaborato per fornire un adeguato piano di gestione della Tortora selvatica (magari coinvolgendo anche noi cacciatori!), così da poter permettere una regola preapertura, come da tradizione.
         
        àNon si è trovato il modo di approvare una preapertura ai Corvidi, che, come sappiamo tutti, rappresentano un vero e proprio problema per gli agricoltori, così come sono un flagello per la fase riproduttiva della fauna selvatica, e che dovrebbero essere considerati veramente NOCIVI!
         
        Sarebbe cosa buona e giusta se la Regione Lazio rendesse cacciabili le varie specie di Corvidi (su tutte la Cornacchia) e possibilmente cacciabili per la maggior parte dei mesi dell’anno (non della stagione venatoria solamente), con una caccia di selezione, regolamentata e futuribile.
         
        --Non si è trovato il modo di poter inserire la specie Colombaccio, in forte espansione su tutto il territorio regionale ed in notevole incremento sulla popolazione nidificante.
         
        Sarebbe stata cosa altrettanto buona e giusta se le associazioni venatorie TUTTE avessero operato per richiedere un parere favorevole all’ente ISPRA; la specie Colombaccio è stata concessa in preapertura circa 15 anni fa, dopodichè il vuoto, senza considerare affatto il notevole aumento della specie, che gode di ottima salute e che da specie migratrice si è trasformata in specie nidificante, adattandosi benissimo al nostro clima ed al nostro territorio.
         
        Chiudo con un…
         
        --Non si è trovato il modo di poter inserire la specie Storno, sparito dal calendario venatorio ormai da almeno vent’anni, e mai più riammesso…non credo servano studi scientifici per dimostrare la presenza della specie sul territorio regionale; basta andare nelle più importanti piazze della capitale, nelle campagne della regione e alzare gli occhi al cielo poco dopo l’alba e poco prima del tramonto per notare i loro spostamenti, spesso in evidenti stuoli, senza parlare dei problemi che vengono generati dalla specie, dal danneggiamento di proporzioni esagerate alle colture agricole agli incidenti stradali causati dal guano nelle strade.
         
        Certo e speranzoso, io come tanti “colleghi”, di una vostra collaborazione, ed augurando alla nostra categoria un futuro migliore, più roseo e meno invalidante, mi congedo dicendo che le cacce vanno difese tutte insieme e per questo sarebbe utile programmare SERIAMENTE un Piano di Gestione Faunistica, che interessi tutte le cacce e tutte le specie cacciabili, dall’allodola al cinghiale.
         
        Siamo al 25 di agosto e c’è ancora tempo per deliberare una preapertura in deroga, nei primi giorni di settembre, limitata a poche specie, come ci aspettavamo tutti noi cacciatori, del resto.
         
Buon lavoro a tutti
In fede

Matteo Loreti

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4 commenti finora...

Re: Cara regione Lazio

piano piano chiuderanno tutta la migratoria farà eccezione il colombaccio . Questa è la strada , purtroppo. Grazie alla nostre AAVV che non fanno niente ma anche colpa nostra che siamo DIVISI .

da Renato  01/09/2021

Re: Cara regione Lazio

Caro Matteo serve un cambio di rotta... con le AAVV noi stipuliamo un contratto, paghiamo e ci aspettiamo qualcosa indietro.
Senza studi scientifici e senza dati, la tortora non possiamo/potevamo cacciarla (chi la caccia ha dati e l'africa non è europa)...
La cosa grave è il rifiuto della preapertura ai corvidi SENZA UNA MOTIVAZIONE, non esiste!
Detto questo, visto che chi pago non mi soddisfa, troverò un altro modo di assicurarmi, possiamo iniziare da questo.

da STEFANO RM  26/08/2021

Re: Cara regione Lazio

Caro Matteo serve un cambio di rotta... con le AAVV noi stipuliamo un contratto, paghiamo e ci aspettiamo qualcosa indietro.
Senza studi scientifici e senza dati, la tortora non possiamo/potevamo cacciarla (chi la caccia ha dati e l'africa non è europa)...
La cosa grave è il rifiuto della preapertura ai corvidi SENZA UNA MOTIVAZIONE, non esiste!
Detto questo, visto che chi pago non mi soddisfa, troverò un altro modo di assicurarmi, possiamo iniziare da questo.

da STEFANO RM  26/08/2021

Re: Cara regione Lazio

Caro Loreto, hai perfettamente ragione…………………...ti sei dimenticato di inserire tra i cacciabili, il piccione torraiolo, che insieme agli storni ed ai corvidi, procura molteplici danni non solo all'agricoltura ma anche ai monumenti della Capitale.
Le associazione venatorie debbono fare un salto di qualita' su questo punto e non rimanere inerti su ogni restringimento che ci mortifica.

da Fabio  26/08/2021
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