In molti si sono indignati per la Gara di lancio del gatto annunciata dal Comune di Bugliano su facebook. Le eloquenti immagini di lanciatori sportivi intenti a scagliare il più lontano possibile gatti vivi (con fotomontaggi volutamente elementari) sarebbero dovute bastare per capire che si trattasse di uno scherzo. Tanto più che il comune di Bugliano non esiste, se non nella pagina fake che porta questo nome, ideata ormai diversi anni fa al solo scopo di far riflettere sulle bufale, utilizzando il registro dell'ironia.
Al grido di "Poveri gatti!", nei commenti sotto il post c'è chi ha minacciato di presentarsi con la Lav al seguito per fermare tutto. E chi ha iniziato ad insultare e a minacciare gli organizzatori della manifestazione, senza capire che si trattasse di una trovata goliardica e niente più. Il noto attivista Enrico Rizzi, come altri animalisti hanno chiesto la rimozione del post per rispetto agli animali. Come se anche solo immaginare il lancio di un gatto fosse un crimine.
Facile dedurre dunque come decine di migliaia di italiani abbocchino facilmente alle tante bufale scientifiche, come quella sul numero di animali morti ogni anno a causa della caccia (i famosi 464 milioni di animali) stimati semplicemente moltiplicando il numero delle licenze per i carnieri consentiti. Purtroppo la superficialità con cui si trattano certi temi, unita alla moderna concezione di fruizione dei contenuti (mordi e fuggi), non aiutano. Preoccupante che nel 2022 non si riesca a distinguere la realtà dalla fantasia. E che di questa si rimanga vittime inconsapevoli.
La redazione