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nov2 02/11/2009
Il cinghiale è un selvatico davvero straordinario: rustico, forte, sfrontato, ma anche estremamente leggero, attento, prudente e intelligente o, meglio, per non usare un aggettivo che mal si adatta a un animale selvatico e che denuncia un atropocentrismo che non ho, con uno spirito di sopravvivenza e un intuito per i pericoli che sfiora il sovrannaturale. Cacciarlo alla cerca o all’aspetto è un’attività che può essere tranquillamente definita la quint’essenza di queste forme di caccia. Abbiamo a che fare con un selvatico con i controcoglioni, in grado di sfruttare a suo favore ogni più piccolo particolare, ogni nostra disattenzione, leggerezza o superficialità. E’ sicuramente (primato che divide con il cervo) l’ungulato che sfrutta meglio il senso maggiormente sviluppato, l’olfatto: è in grado di “prenderci” a distanze inimmaginabili se abbiamo trascurato di verificare la direzione del vento, non solo cacciandolo alla cerca, ma anche piazzandoci all’aspetto a ridosso delle zone di pastura. E anche se pensiamo di aver fatto tutto per bene, un piccolo refolo di vento, sul quale il sensibilissimo naso del cinghiale ha intuito particelle dell’odiato odore umano, può compromettere un aspetto o una cerca condotti alla perfezione, anche su animali abituati e fidelizzati su una governa. Insomma, il cinghiale è un selvatico talmente straordinario che il suo deprezzamento, il suo svilimento a “carne su zoccoli”, a sportina piena di pezzi di carne di dubbio valore qualitativo da portare a casa la sera, mi fa schiumare di rabbia, mi fa davvero pensare che viviamo in un Paese dove la gestione faunistica è in mano a una massa di incompetenti, ostaggio di chi conta politicamente perché numericamente importante ed è lontana anni luce dalle realtà virtuose di molte nazioni a noi confinanti. In tutto il mondo venatoriamente e socialmente civile il cinghiale è soggetto allo stesso tipo di gestione adottata per gli altri ungulati: stime numeriche, calcolo del probabile incremento utile annuo e, infine, formulazione di un piano di prelievo strutturato (che vuole dire suddiviso in classi di sesso e di età). Certo, considerate le abitudini fortemente crepuscolari dei cinghiali e il terreno fittamente boscato che prediligono, le stime numeriche saranno un po’ più complicate, sarà necessario applicare metodologie dissimili da quelle utilizzate per gli altri ungulati, ma l’ottenimento di dati attendibili non è assolutamente impossibile, come dimostrano molte realtà, anche italiane. I cinghiali rappresentano un patrimonio inestimabile, sia venatoriamente che economicamente parlando, ed è veramente scandaloso che la “gestione” (le virgolette sono d’obbligo…) di questo patrimonio sia totalmente affidata, ormai da anni, salvo felici eccezioni, esclusivamente al metodo della caccia collettiva in braccata. E’ certamente vero che questa forma di caccia rappresenta tradizione storica nelle regioni dove ha origini più antiche (Toscana e Lazio) e che, vista l’orografia e il tipo di copertura vegetale che caratterizza questi territori (condizioni che hanno garantito la sopravvivenza della specie), è probabilmente quella praticabile con maggior possibilità di successo, ma non è scritto da nessuna parte che quella della caccia collettiva in braccata debba essere l’unica forma di caccia praticabile, anzi! Oltretutto, negli anni, sia per la colonizzazione da parte del cinghiale di nuovi areali, sia per le profonde modificazioni ambientali e socio-culturali cui è andato incontro il mondo rurale e quello naturale, in molti contesti ambientali la braccata ha dimostrato la sua inadeguatezza: il prelievo è quasi sempre rivolto esclusivamente verso soggetti adulti (quelli che, in corsa fra la vegetazione, si vedono meglio) e invece sono proprio le bande di giovani appartenenti a popolazioni fortemente destrutturate, magari allontanati da mute totalmente fuori controllo decine di chilometri dai territori conosciuti, a creare i maggiori danni alle colture agricole. E’ davvero grottesco che, da determinate associazioni, giungano accuse scandalose, pregne di falsità, demagogia e interessi di bottega, nei confronti della caccia di selezione “che non ha assolto i compiti che si era prefissata”, in quanto gli ungulati sono aumentati in modo esponenziale diventando la nemesi dell’agricoltura e il pericolo pubblico numero uno, quando sono proprio i cinghiali non gestiti o, per essere più precisi, gestiti in modo assolutamente inadeguato, a provocare il 90% dei danni. Perché nessuno ha il coraggio di dire apertamente queste cose? Perché i cinghialai sono tanti? Certo, è vero, i cinghialai sono tanti, ma questo non vuole dire che molti di loro non comprendano la realtà delle cose e che non siano attenti ai cambiamenti e alle necessità di un mondo, quello naturale, in continua evoluzione.
Un’altra cosa, assolutamente non marginale. Io pago 50 euro un piano di tiro per un piccolo di capriolo nel Comprensorio alpino in cui sono autorizzato a cacciare (si badi bene, un Comprensorio alpino, non un’azienda faunistico-venatoria o un qualsiasi istituto privato). Dobbiamo dare per assodato che un verro di un quintale, ma anche solo un rosso di una trentina di chili, abbiano un valore biologico ed economico differente o, meglio, nessun valore? Per quale incomprensibile motivo tonnellate di ottima carne di cinghiale possono essere portate tranquillamente a casa a costo zero, quando non vendute in modo illegale, anziché entrare in una filiera virtuosa, in grado di innescare un volano economico che premi, con incentivi e con la rifusione immediata e generosa dei danni, il territorio dove l’agricoltura sia condotta con un occhio di riguardo nei confronti della fauna? Forse perché se non portano a casa 200 cinghiali all’anno o se i cinghiali avranno un costo, anche minimo, le squadre non andranno più a caccia? Falso problema. I cinghiali possono essere tranquillamente (e più efficacemente) gestiti anche attraverso altre forme di caccia.
E’ un errore credere che le braccate siano indispensabili: sono certamente possibili se condotte con giudizio, in un contesto più ampio di gestione della specie, ma assolutamente non indispensabili, come ci insegnano tutte le nazioni dove, pur con situazioni orografiche e vegetazionali paragonabili alla nostra, la gestione del cinghiale è davvero condotta con pragmatismo e senza clientelarismi, con massima soddisfazione di tutte le componenti sociali che dal territorio traggono il loro interesse, sia economico (e penso ovviamente agli agricoltori), sia ludico. Tags:74 commenti finora...
Re: Cinghiale: ungulato di serie B? A caccia si va' con i cani,la caccia senza cani non è caccia!! Per sparare e basta tanto vale andare al poligono! da Alessandro
28/01/2013
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Davide, quelli come te vogliono le motivazioni..........eccoti servito! da SANDRO LEVAN
07/04/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Cacciatori: ungulati di serie Z. Ammazza come vi sperticate in digressioni circa le economie di caccia e sui potenziali quantitativi di carne acquisibile! Siete veramente manageriali! Ma allora lo fate veramente per fame!!! Ora capisco tutto... da Davide
06/04/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Per Cristiano.
Come ti ho detto, i parametri sono esattamente gli stessi: I segugisti devono seguire il corso e ottenere l'abilitazione come i selecontrollori. Questo è un'obbligo introdotto da una legge recente, comunque il sottoscritto possiede l'abilitazione da 20 anni esatti; Anche i cani devono superare una prova di ubbidienza senza la quale non possono essere usati neanche nella caccia agli altri ungulati, cinghiale compreso. I canettieri, invece, non hanno tale obbligo ma hanno altre restrizioni, ad esempio nella caccia al capriolo non possono usare più di 2 cani contemporaneamente. Nell'arco di una intera stagione venatoria vengono effettuate circa 17 battute al capriolo e in zone limitate assegnate alle varie squadre che comunque si compongono al massimo di una decina di cacciatori ciascuna. Questo se vogliamo si traduce in un disturbo molto limitato. La caccia di selezione, invece, come saprai, nella nostra regione dispone di circa 180 uscite all'anno. Non servono commenti! Nel caso di colpo a "vuoto" ti accorgi subito quando l'animale è ferito, e lo fai cercare ai cani, o se l'animale è illeso, e lo capisci da come tiene testa ai cani. Prova ne sia che da noi sono molto più frequenti i capi persi dai selecontrollori che quelli lasciati nel bosco dai segugi. A fine giornata I capi abbattiui vengono conferiti nei centri di raccolta dove vengono compilate le relative schede biometriche di ognuno. Come vedi, differenze zero! Nei risultati sicuramente, nelle modalità- invece - nessuno può negare che i tempi per la caccia di selezione siano dilatati a dismisura rispetto ai nostri e questo fa sì che la tentazione ad effettuare prelievi illeciti sia molto forte. Sarà anche un caso ma nella riserva dove caccio io gli unici illeciti contestati da una decina d'anni sono a danno proprio dei selecontrollori. Spero di averti risposto esaurientemente, in caso contrario riscrivimi, ma ricordati di rispondere al quesito che ti ho sottoposto. Se a quelli che dicono che i nostri cani inseguono i bambi fai vedere un cane che insegue una lepre, ti dirà che quel coniglietto così piccolo gli fa ancora più pena. E così se gli fai notare le proporzioni di un passero rispetto a una doppietta. E così non la finiamo più... Questo per farti capire che cercare il consenso di chi non vuole vedere e capire come stanno le cose, molto spesso si rivela una fatica inutile. Non mi sembra questo il tuo caso ma, tuttavia, ti dirò che non sono i giudizi negativi di certi ambienti ostili o comunque sfavorevoli alla caccia che mi sorprendono bensì quelli di certi cacciatori che a mio parere si fregiano di tale titolo solo in quanto possiedono un regolare porto d'armi - fatto comunque da non sottovalutare - e che pensano di sapere tutto perchè l'hanno letto nei libri o nelle riviste che si affannano a sfogliare.
Un cordiale mandi da Sandro Levan da SANDRO LEVAN
01/02/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Sandro. Non Ti invito ad abbassare i toni, se dici a qualcuno che è un bischero,indipendentemente dal volume, sempre bischero rimane. Mi interessano di più i contenuti, che io mi rendo conto di non conoscere a fondo e Ti chiedo quindi di aiutare me e chi legge a capire meglio. Non conosco il regolamento della caccia al capriolo con il cane, ma credo che alcuni parametri siano sicuramente rispettati, ovvero: Tutti i Cacciatori sono abilitati selecacciatori. Cani e Canai sono in possesso di brevetto specifico. Le battute sono preventivamente dichiarate agli organi di controllo per luoghi e tempi. In caso di colpo a vuoto viene richiesto ( a priori ) l'inervento del cane da traccia. I capi vengono conferiti in apposito luogo di raccolta per riconoscimento e misurazioni biometriche. Più in generale tutti gli adempimenti ai quali è normalmente sottoposto il cacciatore di selezione. Non vorrei che tu leggessi in quello che scrivo una gratuita nota polemica,il fatto è che molti di noi Cacciatori non dentro al problema rischiano di avere preconcetti determinati dalla conoscenza di un solo modo di cacciare in battuta, quello al cinghiale. Se a questo aggiungi che la caccia di selezione " classica " è abbastanza facile da sdoganare anche in ambienti non propriamente tecnici e non propriamente amici , al contrario di voi che" inseguite bambi con i cani", è chiaro che per voi ottenere ampio consenso non è affatto facile. Ti riconosco la passione e il carattere del grande cacciatore. Non mi hai ancora convinto, ma vorrei che Tu mi convincessi.
In bocca al lupo.
Cristiano Pieracci.
da Cristiano Pieracci
29/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Cncn: un emendamento ci allinea alla normativa europea pubblicato il: 26/01/2010
Il Cncn ha commentato positivamente l'approvazione dell'emendamento proposto dal senatore Giacomo Santini (Pdl) alla Commissione politiche europee: "L'emendamento del senatore Santini riporta l'Italia sullo stesso piano degli altri Paesi europei, nei quali il mondo venatorio non subisce gli attacchi emotivi degli ambientalisti del "no a priori", ma è oggetto di una discussione scientifica. L'emendamento in discussione, sottoscritto anche da Udc e Lega e votato in modo bipartisan, è stato accusato di dare la possibilità ai cacciatori di sparare tutto l'anno. In realtà, rende possibile la modifica ai calendari venatori solo nei termini e nei limiti della legge europea, la quale dà preminenza a un criterio ecologico scientifico dell'ambiente (differenti periodi di migrazione delle differenti specie) a discapito di quello burocratico (calendario fisso). Ciò andrebbe, quindi, a tutelare maggiormente le specie volatili, perché l'attività di prelievo rispetterebbe i loro cicli di vita specifici". Naturalmente, l'approvazione dell'emendamento non è stata presa bene dagli animalisti, che stanno intasando di e-mail i firmatari dell'emendamento. Per questo motivo, il Cncn chiede a tutti i cacciatori e gli appassionati di inviare a loro volta una e-mail di sostegno ai politici coinvolti, facendo così sentire anche la legittima voce del mondo venatorio. Gli indirizzi ai quali far pervenire l'e-mail sono i seguenti: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]. E per conoscenza nascosta (CCR) a: [email protected].
da enzo
27/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Pieracci, dire che la caccia selettiva è la più alta espressione di caccia responsabile è un'autentica stupidaggine. In realtà vorrei dire altro ma mi fermo qui aderendo al Tuo invito ad abbassare i toni, ma per favore non provocatemi altrimenti non guardo in faccia nessuno! Ti spiego perchè è una affermazione sbagliata: la braccata che Tu pratichi in Toscana al cinghiale non è la stessa cosa se applicata al capriolo e agli altri cervidi, o meglio, si svolge più o meno allo stesso modo in quanto i cacciatori si appostano sui "passaggi" ed i canettieri spingono gli animali alle poste, ma la differenza sostanziale sta nel fatto che mentre ai cinghiali Tu spari badando unicamente al prelievo numerico, nella caccia al capriolo o agli altri cervidi col segugio che io pratico bisogna sparare solo ed unicamente ai capi ammessi dai piani di prelievo. In pratica se il piano di prelievo di una riserva di caccia o Atc prevede il prelievo di n. maschi, n. femmine, n. piccoli, si spara solo a quelli. Una volta raggiunto il piano numerico/qualitativo o di classe, quel prelievo è terminato per tutta la stagione. Ti dirò di più, lo stesso metodo viene applicato anche nella caccia al cinghiale, quindi prelievi suddivisi tra maschi, femmine e giovani anche li. Allora Ti chiedo: qual'è la differenza tra il Tuo abbattimento programmato ai cervidi e il mio? NESSUNA! Stai pur certo che non ci sono differenze perchè questo è quello che fanno i segugisti da sempre nella mia regione il Friuli V.G. Va da se che i prelievi programmati dalla regione vengono stabiliti tenendo conto dei parametri di incremento da Te richiamati, dalla biologia della specie ecc... Questo Ti spiega perchè da noi pur cacciando tutti gli ungulati con i cani, nessuna speciè è in difficoltà, anzi è dimostrato che cinghiali e cervi sono aumentati notevolmente e continuano a incrementarsi e i caprioli sono distribuiti su tutto il territorio in buona densità. Alla faccia di chi ci vuole male! Adesso però mi devi rispondere onestamente: se da noi la caccia così fatta non ha fatto scomparire nessuna specie, perchè dovrebbe farlo nel Tuo giustamente amato Appennino? bada bene che non accetto risposte del tipo - i cacciatori ne approfitterebbero - perchè non ci sto! Se vogliamo uscire dalle trincee, io sono pronto, ma non per farmi sparare addosso! Un cordiale mandi. Sandro Levan
da SANDRO LEVAN
21/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Amici Cacciatori. La mia esperienza di caccia è sicuramente più limitata della vostra ,ma mi considero un cacciatore attento sia agli aspetti etici che a quelli scentifici e mi perdonerete se nella vostra (nostra?) discussione ci sono aspetti che temo di non aver compreso. Io sono toscano , una regione che per molti aspetti è terra di confine,pratico sia la caccia di selezione al Capriolo-Daino-Muflone , sia la caccia in "Battuta" al Cinghiale. Questa stagione preleverò , spero, il mio primo capo di Cervo dell'Acquerino. Ho sempre ritenuto che la caccia in braccata fosse non solo bellissima, non solo tradizionale , non solo portatrice di quello spirito di squadra che aiuta a diffondere la buona cultura venatoria e cinofila di generazione in generazione, ma che fosse anche scientificamente legittimata dal fatto che il Cinghiale ha una prolificità e quindi un incremento utile annuo che può sfiorare il 200%. Gestire il Cinghiale esclusivamente con tecniche selettive nelle nostre aree sarebbe non solo sbagliato, sarebbe impossibile. Gli stessi parametri non sono applicabili , in virtù della loro biologia , a tutti gli altri ungulati. Di una cosa sono sicuro , se cacciassimo sul mio amato Appennino i Caprioli in battuta , la specie scomparirebbe nel giro di pochissimi anni. E questo, credetemi, vale per tutti i cervidi. Non sono contrario alla caccia con il cane a priori, ma vorrei capire se i numeri sono compatibili con essa ,altrimenti, la discussione è inutile. In questo dibattito ho notato molta acredine e molta polemica , ma pochi dati sui quali provare a bilanciare le ragioni di tradizione , cultura , etica , ma soprattutto , biologia ed etologia. Danilo, hai ragione nel dire che la caccia selettiva è la più alta espressione di caccia responsabile. Sandro, hai ragione nel dire che il canto dei nostri amati Segugi ci fà ribollire il sangue ,e ci tira fuori quel "quid" arcaico per il quale siamo tutti cacciatori. Ma se non spostiamo più in alto il livello dialettico rischiamo di lasciare solo morti nelle rispettive trincee. Alla faccia di chi ci vuole male.
Cristiano Pieracci. da Cristiano Pieracci
19/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Ben venga un buon bicchiere ma non si ostini a voler credere a tutti i costi che le nostre diversità siano inconciliabili. Un giorno, io spero non lontano, potrebbe capitarLe di trovarsi, magari per caso, nel bel mezzo di una battuta di caccia coi segugi e di rimanere favorevolmente colpito da una seguita incalzante e ben orchestrata. . . Chissà, forse potrebbe anche cambiare idea . . . non si può mai dire... Alla faccia di chi ci vuol male! Con rinnovati auguri di buon anno, Sandro Levan. da SANDRO LEVAN
07/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Sig.Levan credo sia arrivato il momento di smettere di darci botta e risposta le diversità che esistono tra noi sono palesi e sicuramente non andremmo in alcun modo d'accordo io e Lei,pertanto questa è la mia ultima risposta :io rispetto tutti i cacciatori da quello di 84 anni a quello di 20 ,solo non condivido alcuni tipi di caccia se per Lei questo vuole dire non rispettare i cacciatori che la praticano bhè...faccia come meglio crede.Chiedo scusa se qualche d'uno si sia sentito offeso per quello che è il mio modo di vedere la caccia agli ungulati con il segugio,non volevo offendere nessuno. Sicuramente avrei piacere di conoscerLa di persona sig.Levan magari alla fiera delle armi a Brescia e chissà che magari si possa bere un buon bicchiere di vino in compagnia e come dice Bruno Modugno "alla faccia di chi ci vuol male" perchè in fondo segugisti o no siamo sempre sulla stessa barca,e fino che la barca và non credo sia il caso di farci la guerra gli uni con gli altri. Cordiali saluti,e auguri di buon anno anche se in ritardo da loris prandini
04/01/2010
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Evviva la diversità! senza diversità non esisterebbero i colori e tutto il mondo sarebbe grigio. Non esisterebbero i suoni e trionferebbe il silenzio. . . . e potremmo continuare all'infinito. Quello che per Lei è il frastuono di una muta, per mè è musica. Badi bene che non sto tentando di convincerLa che la mia caccia è meglio della Sua, Le sto solo dimostrando che quella con i cani è sì diversa ma non per questo inferiore per bellezza e risultati a nessun'altra forma di prelievo. Rispetto, dunque, gli onesti qualunque forma di caccia pratichino ma sono fermamente determinato nel contrastare tutti coloro che pensando di avere la verità in tasca gettano fango e offendono i segugisti. Quelli che, tanto per capirci, proclamano con frasi altisonanti e pretendono il rispetto per la selvaggina, ma poi non sono capaci di rispettare i loro colleghi cacciatori, segugisti o postaioli, capannisti o cinghialai che siano. Per me, invece, tutti uguali sono perchè chi mi ha portato a caccia fin da piccolo, questo mi ha insegnato. Poi ho imparato da solo che chi distrugge non è il cane e che anche alla veneranda età di 84 anni, tanti ne ha il mio maestro di caccia, quando le gambe difficilmente ti consentono di portare i cani e fare lunghe e faticose camminate alla ricerca della selvaggina, puoi sempre mantenere viva la tua passione svolgendo in maniera egregia il ruolo di postaiolo standotene comodamente seduto. Dopo tanti anni da canettiere è giusto passare la mano ai giovani che con la loro passione ti faranno rivivere ancora intense emozioni così, anche senza tirare il grilletto, potrai continuare a gioire e sentirti vivo! Quella che mette al primo posto l'uomo e poi viene tutto il resto è la caccia che piace a me! Un cordiale mandi da Sandro Levan da SANDRO LEVAN
28/12/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Gentilissimo Sig.Levan la ringrazio per avere risposto alla mia domanda e mi scuso per non avere risposto prima. Vede la differenza che Lei chiede non è solo questione di legalità ma come Le ho già detto qui da noi è sentita come una cosa etica , i cervi,caprioli,camosci qua vengono cacciati ancora nel modo d'altri tempi , per questi ungulati proviamo un immenso rispetto (preciso che tutta la selvaggina deve essere rispettata) e chi mi ha portato a caccia da ragazzino mi ha inculcato questa mentalità di cui vado fiero,mi dispiace ma la caccia ai caprioli ,cervi ecc con il cane proprio non la condivido,sà forse la caccia agli ungulati con il cane va bene per chi è abituato a starsene alle poste seduto su di uno sgabello ad aspettare che gli si presenti l'occasioone di tirare io invece per tirare un camoscio ,cervo o capriolo che sia devo magari camminare per ore alla ricerca dell'animale giusto e magari non incontrare niente ma comuinque contento di avere passato una giornata sulle mie montagne senza il frastuono di una muta di cani che abbaiano destra e sinistra. Certo di essere in grado di sopportare le conseguenze delle mie affermazioni e convinzioni la saluto cordialmente da loris prandini
26/12/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Vede, Prandini, io non conosco la realtà delle aziende faunistiche venatorie in zona alpi e quindi non posso dirLe nulla in proposito, ma se dovessi seguire il Suo ragionamento dovrei concludere che se la legge le permette, allora vanno bene. Invece noi sappiamo bene quante volte la legge è ingiusta, basta vedere quella sulla caccia. Oggi giorno, per certi cacciatori, è di moda sparlare dei segugi e, ovviamente, dei loro padroni senza minimamente conoscere le realtà in cui essi vengono usati. Allora Le chiedo: che differenza c'è tra un capriolo o un cervo o un daino che viene inseguito dai cani e una lepre che cerca di svignarsela dai suoi inseguitori? perchè la prima situazione dovrebbe provocarLe imbarazzo e la seconda no? è solo una questione di legalità? Non si preoccupi, non mi offendo se una persona esprime idee contrarie alle mie ma capirà anche che ognuno deve essere disposto a sopportare le conseguenze delle proprie affermazioni. Un cordiale mandi da Sandro Levan. da SANDRO LEVAN
09/12/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Sig Levan,Lei ha tutti i diritti di cacciare il capriolo con il segugio l'addove sia ammeso nel comprensorio dove io caccio non è ammesso e a costo di essere ripetitivo nella nostra mentalità non è contemplata la caccia ai cervidi con il cane,tanto vero è che quando vedo su caccia e pesca quelle "caccerelle" (cosi le chiamano) dove sparano a caprioli,cervi ,daini o cinghiali che siano inseguiti da mute di cani inimmaginevoli e gli ungulati arrivano alle poste mezzi sfiniti cambio canale, voglio comunque precisare che non è mio intento offendere nessuno è solo una mia opinione.Io la caccia in girata la intendo dove io e il mio cane saliamo su di un canale o prendiamo una costa e giriamo all'interno affiancati dal mio socio che si apposta in un passaggio solito fare dal cinghiale sperando che passi da li e la aggior parte delle volte torniamo a casa senza niente , con la speranza di non averla offesa la saluto cordialmente . P.S : una sola domanda cosa ne pensa Lei delle aziende faunistico venatorie in zona alpi ? da loris prandini
05/12/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Una cosa che non riesco a capire è perchè chi caccia il capriolo col cane da seguita dovrebbe vergognarsi e di che cosa poi? Se il signor Prandini usa il suo dachbrake, che è un segugio, sul cinghiale in "girata", termine che vuol dire tutto e niente allo stesso tempo, perchè chi lo desidera non può usare un'altra razza di segugi per cacciare il capriolo? Capisco che per cacciare il cinghiale conviene usare esemplari addestrati a inseguire solo quel selvatico (anche chi caccia la beccaccia usa solitamente solo cani specialisti), ma perchè un segugio non deve poter inseguire il capriolo o gli altri cervidi nel caso si possa praticare quel prelievo? Cosa c'è di male?Son cose che proprio non capisco. da Sandro Levan
02/12/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? caro sig. Levan , non vedo da dove Lei abbia capito che io pratico la caccia al cinghiale in battuta perchè non pratico quel tipo di caccia,anzi pratico la stessa con il mio dachbracke in girata con uno o al massimo due miei soci e le assicuro che ho eseguito un addestramento del mio ausiliare in maniera che non batta i caprioli o altri cervidi (questo lo dico non perchè è il mio cane ma perchè è la verita). Forse sarà la nostra mentalità da montanari che mi spinge a dire quello che ho detto ieri,forse è per quello che succede all'interno del mio comrensorio o forse chissà sarà solo un mio modesto parere però le assicuro che molti qua da noi la pensano come me,su una cosa ha perfettamente ragione" non la prescrive il medico la caccia." Cordiali saluti da loris prandini
26/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro sig. Prandini, Lei è libero di fare e credere ciò che vuole. Siccome, però, Lei afferma che i cacciatori di montagna che vorrebbero cacciare il capriolo col segugio dovrebbero vergognarsi, Le rispondo che il sottoscritto è un cacciatore di montagna, che da 25 anni pratica la caccia al capriolo col segugio senza per questo doversi vergognare di nulla e che si sente a posto con la propria coscienza. Se Lei si vergogna di praticare la caccia al cinghiale in battuta, non deve fare altro che smetterla in quanto, come si suol dire, la caccia non ce la prescrive il medico. Colchè La saluto cordialmente. da SANDRO LEVAN
26/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? sig Senofonte spero e mi auguro che coloro che chiedano di cacciare il capriolo con il segugio non siano cacciatori di montagna come mè altrimenti si dovrebbero vergognare , lei dice che se fosse fatta correttamente nei riguardi della gestione patrimoniale la cosa sia sostenibile ma eticamente ???io pratico anche la caccia al cinghiale ma mi vergognerei se un domani dovessi andare a caccia al capriolo in quel modo da loris prandini
25/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Senti da che pulpito viene la predica .... da Democratico
13/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? LE DISCUSSIONI SONO IL SALE DELLA DEMOCRAZIA. A UN CERTO PUNTO, PERO', QUANDO SI FANNO RIPETITIVE E SI COLLOCANO SU FRONTI PRESSOCHE' PERSONALI, E' MEGLIO LASCIAR PERDERE. LA CACCIA HA BISOGNO DI ARMONIA, NON DI BATTIBECCHI CHE DIVIDONO. E' MEGLIO RAGIONARE SUI PUNTI CHE CI UNISCONO, POCHI O TANTI CHE SIANO, PIUTTOSTO CHE SUI TANTI CHE CI METTONO IN CONTRAPPOSIZIONE L'UNO CON L'ALTRO. E' OVVIO CHE GENETICAMENTE IL CAPRIOLO COME OGNI ALTRO SELVATICO NASCE ATTREZZATO PER DIFENDERSI (NEL CASO: SFUGGIRE AI VELTRI, FIN DAI TEMPI DI DIANA E ATTEONE). QUINDI NON SCANDALIZZIAMOCI SE QUALCUNO CHIEDE L'USO DEL SEGUGIO PER CACCIARLO. BASTA CHE QUESTA PRATICA POSSA RIENTRARE IN UN DISEGNO DI CORRETTA GESTIONE DEL PATRIMONIO. IL CONVEGNO DI PRIMAVERA E' AUSPICABILE CHE FACCIA CHIAREZZA SU QUESTO. COME E' AUSPICABILE CHE IL CONVEGNO DI FARE AMBIENTE AL SENATO DI MARTEDI' PROSSIMO FACCIA LA STESSA CHIAREZZA SUGLI ANALOGHI PRINCIPI (GESTIONE, SOSTENIBILITA') E NON SIA UN'ENNESIMA PASSERELLA DI TROMBONI CHE NON FANNO ALTRO CHE RINVIARE DECISIONI CHE NON SONO IN GRADO DI PRENDERE. AUGURIAMOCELO TUTTI, SE VOGLIAMO BENE ALLA CACCIA da SENOFONTE
13/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? La mia non voleva affatto essere una battuta. La caccia va dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio...poi fine. Fine dei censimenti, fine della selezione, fine della braccata, fine della caccia alla nutria (per esempio) ed altre specie da "contenere"!
da massimo zaratin
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Mi auguro che sia una battuta di spirito e la voglio prendere come tale, caro Massimo, anche se non mi fa ridere per niente. Altrimenti dovrei pensare che anche tu, come molti, non consideri vera caccia quella che noi pratichiamo. Bada bene, non si tratta di abbattimenti di controllo in aree protette che è un'altra cosa. Si tratta di caccia, ahimè con carabina e ottica, praticata in terreno cosiddetto libero sulla base di rigidi piani di prelievo redatti grazie ai dati raccolti dai cacciatori con metodi il più possibile attendibili. E poi, per ottenere quello che tu dici, bisognerebbe sospendere anche la caccia in braccata al cinghiale. Glielo dici Tu alle squadre di cinghialai toscani, composte quasi totalmente da ultrasessantenni, di stare ferme per due anni? Non so quanto pagherei per vederti in quel frangente... Saluti da claudio nuti
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Io invece saprei benissimo come fare affinchè ci si accorga dell'utilità sociale della caccia...solo che abbisogna di un grosso sforzo da parte vostra (non nostra). Sospendete la caccia di selezione per un anno, anche due!
da massimo zaratin
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Esiste oggi in Italia un movimento trasversale , con svariati rappresentanti anche in Parlamento, che unisce ambientalisti, animalisti, radicali, agricoltori e proprietari terrieri che vorrebbe l’abrogazione dell’art. 842 del codice civile laddove connette la libertà di accedere ai fondi agricoli privati all’effettivo esercizio del diritto di caccia. Tale limitazione al diritto di proprietà della terra si fonda sul presupposto che vi sia un’utilità sociale connessa all’esercizio della caccia. Se i cacciatori non riusciranno nei prossimi anni a mostrarsi uniti e maturi, in grado di assumersi pesanti responsabilità e adempiere ad una funzione di tutela, gestione e conservazione delle popolazioni selvatiche e dell’ambiente nell’interesse di tutta la collettività, mi spiegate come faranno a sostenere ancora per molto l’esistenza di un’utilità sociale della caccia. La gestione degli ungulati è l’occasione storica per confermare tale utilità e contribuire così a salvare anche tutte quelle forme di caccia che, come giustamente asseriva il Sig. Silvano B., prelevano gli interessi salvaguardando il capitale. Un saluto da claudio nuti
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Mi spiace sinceramente che troppo spesso si polemizzi solo perché non ci si comprende. Forse sono stato io a non essermi spiegato bene. Tuttavia a volte mi sembra che ci sia, più o meno latente, una sorta di prevenzione dei confronti del nuovo che avanza e cioè di quella sorta di rivoluzione tecnico-culturale della caccia in Italia determinata dalla sempre più rilevante presenza di ungulati. Non considero affatto le cacce alla migratoria ed in particolare ai fringuelli come anacronistiche in sé. Anacronistico è l'atteggiamento di certi cacciatori che vorrebbero poter continuare a cacciare oggi la tortora, domani il colombo, dopodomani il merlo ed il tordo, poi l'allodola e il fringuello e poi ancora il sassello e la cesena, non disdegnando un tiro di rapina alla beccaccia, spostandosi sul territorio dove gli fa più comodo, senza peraltro impegnarsi minimamente nella gestione degli habitat e nel monitoraggio della consistenza delle specie cacciate, ritenendo di avere solo diritti derivanti dall'essere cittadini italiani e dall'aver pagato le tasse. Una atteggiamento del genere non è più sostenibile. Completamente diverso è il discorso quando si parla di cacce alla migratoria che comportano conoscenza profonda, impegno costante e fanno parte integrante della nostra migliore cultura rurale. Così come le cacce da appostamento in generale, quella ai colombacci e quella gli acquatici tanto per citare le prime che mi vengono in mente. Diceva recentemente il compianto Mario Rigoni Stern: “…la caccia è una passione umana; come tutte le altre passioni ha necessità dell’intelligenza e della ragione al fine di regolare l’istinto e farlo diventare fattore etico e culturale.” Invece molti politici e dirigenti venatori non fanno altro che arrampicarsi sugli specchi per cercare di compiacere quella parte di cacciatori che ragionano solo con l’istinto e non riescono a dare un valore etico-culturale a ciò che fanno. da claudio nuti
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Dissento in modo forte dal Sig. Claudio Nuti, quando ci parla di fringuelli e caccia ormai anacronistica. Non esprimo giudizi su ciò che non conosco, come la caccia di selezione. Vorrei altrettanta cortesia rivolta a chi tutto l'anno cura il proprio appostamento, come un giardino e trasformando quel piccolo posto, oltre che un luogo della memoria rivolta magari ai propri cari in una vera e propria scultura rurale. Tutte le cacce hanno pari dignità se riscono come Lei dice, solo a prelevare gli interessi preservando il capitale. E così è anche per il fringuello. Le ricordo poi che i cacciatori da appostamento fisso sono antesignani nella "privatizzazione" chiedendo il permesso al proprietario del fondo e con i relativi emolumenti risolvere l'accordo contrattuale. Quei pochi Fringuelli pesano quanto il suo Cervo e forse più. Un saluto. da Silvano B.
12/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Il Signor Nuti scrive: "miope è ostacolare il trasferimento dei pincipi gestionali della caccia di selezione a tutte le forme di caccia per le quali, mutatis mutandis, ciò sia possibile." Il trasferimento a cui fa riferimento il signor Nuti è auspicabile ed è possibile anche per quanto riguarda la caccia ai cervidi e ai bovidi con il segugio. da Emanuele Castelli
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Se non ho capito male trasformare gli atc in riserve di caccia?...Come in gemania? da Asterione
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Che l'accesso ai terreni agricoli privati a fini venatori, anche attraverso la mediazione di ATC o Riserve di diritto o Comprensori alpini come avviene adesso, non venga più garantito ai cacciatori semplicemente in virtù del pagamento di una o più tasse e del rispetto di determinate regole, ma venga subordinato ad una concessione da parte dei proprietari, ovviamente a titolo oneroso. da claudio nuti
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Cosa intendi per "privatizzazione della caccia"? da massimo zaratin
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? I selettori non hanno certamente inventato nulla. Solamente, essendo il prelievo selettivo di ungulati una novità assoluta per gran parte d'Italia, tecnici faunistici di grande valore hanno potuto dettarne le regole senza particolari condizionamenti derivanti da quelle opportunistiche valutazioni di politica venatoria che, purtroppo, ostacolano il processo di rinnovamento della caccia in Italia. Ci si impegna per qualche fringuello in più con acrobazie che fruttano solo risultati effimeri e non riescono neppure ad accontentare quei cacciatori che restano ancorati ad un modo ormai anacronistico di intendere la caccia. E guardate che l'alternativa al cambiamento è unicamente la privatizzazione della caccia. Si tratta di una prospettiva per la quale molti si stanno già attrezzando... da claudio nuti
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Se il piano del confronto si mantiene all'interno di questi limiti torno ben volentieri a discutere. Non posso che essere d'accordo sulla ricerca di un metodo efficace di gestione del territorio e della fauna. In parte già avviene ma sicuramente può essere migliorato. Non mi pare del resto che questa sia stata un'invenzione dei selettori. Va da sè che la raggiunta maturità in senso ambientale dell'uomo presuppone una maggior responsabilità nei prelievi e nella gestione del territorio. Se accanto ai tecnici faunistici venatori, la cui cultura, conoscenza e preparazione fa le scarpe al più grande degli ambientalisti da salotto (con i quali, non si sa perchè, a volte siete andati a braccetto), riuscissimo ad affiancare gli ambientalisti seri, cioè quelli propositivi, ragionevoli ed esenti da ideologie fobiche, la gestione diventerebbe a questo punto completa. Il prossimo anno è l'anno internazionale della biodiversità. All'evento, gli ambientalisti fobici si sono già preparati. Ciò che a me da enorme fastidio è sapere che il mondo venatorio pullula di tecnici validissimi e saperli in particolar modo impegnati nell'affannosa ricerca di dati atti a dimostrare che il segugio è un orco con le orecchie pendenti anzichè prepararsi per partecipare ad un evento cui noi potremmo essere i migliori esperti in biodiversità per dimostrare al mondo, non a me o a Bosio, la nostra bravura, mi opprime assai! Saluti.
da massimo zaratin
11/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Il fatto che in Italia stiano cominciando a farsi vedere movimenti ambientalisti non appiattiti sul solito animalismo e che tali movimenti non siano contrari alla caccia è senz'altro un fatto estremamente positivo, in quanto un rapporto dialettico con un ambientalismo maturo non può far altro che bene alla caccia, contribuendo anche a evitare arroccamenti estremistici. In ogni caso, tuttavia, ritengo che un diverso approccio al problema della tutela e conservazione ambientale ed un lifting mediatico della caccia non siano sufficienti. La caccia del terzo millennio non potrà mai più essere uno "sport" un "passatempo" o un divertimento. Al dilà della gratificazione soggettiva legittimanete perseguita dall'individuo cacciatore la caccia dovrà necessariamente apparire (ed essere) una attività di gestione anche ragionieristica di un patrimonio comune nell'interesse della collettività intera. In questo senso è miope non cogliere l'opportunità offerta dalla massiccia presenza di ungulati sul suolo italiano, fatto che consente di mostrare un volto della caccia utile e necessario, oltre che potenzialmente fecondo dal punto di vista delle attività economiche connesse. E altrettanto miope è ostacolare il trasferimento dei pincipi gestionali della caccia di selezione a tutte le forme di caccia per le quali, mutatis mutandis, ciò sia possibile. Faccio un solo esempio: quando Caccia e Cinofilia ha timidamente suggerito di iniziare a gestire la lepre con stime, piani di prelievo, squadre specializzate con fascette in numero limitato ecc., i soli ad essere d'accordo sono stati i selettori di ungulati. Da tutti gli altri si sono levate tali e tante proteste per nulla benevole, che della cosa non se ne è più sentito parlare. Ecco, su questo terreno saremmo sicuramente alleati, ma a quanto pare cervi e caprioli fanno più gola di qualche lepre. da claudio nuti
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro signor Danilo Liboi, le confesso che lo scrivente è semianalfabeta,(V elementare) quindi è probabile che vale per me, la scarsa comprensione dell'italiano, percui la frase " Ai miei dico : non intervenite più in questi post che servono solo a dividere il mondo venatorio con argomentazioni "giornalistiche". In Primavera si organizzerà un convegno e lì parlerà chi ne ha la competenza scientifica, tecnica....ed umana" scritta dal dottor Bosio, vada interpretata in maniera diversa, rispetto al significato che gli avevo attribuito, e sia. Ho riportato la frase completa per correttezza, non in difesa del dottor Bosio, che di certo non ha bisogno di difensori d'ufficio, e comunque non ne sarei all'altezza, vista la totale assenza di titoli accademici. Non ho motivi per non aver stima sia di lei che del dottor Bosio, è palese l'impegno per sostenere i propri convincimenti da parte di tutti, ma è altrettanto chiaro l'acredine che ne scaturisce, e potete starne certi, di questo se ne potrebbero avvantaggiare i vostri comuni nemici, questi ultimi non fanno distinzione fra caccia di selezione oppure in braccata. Cordiali saluti da Pasquale Cinquegrana
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? A prescindere dai partecipanti al Convegno per il quale Berlato è solo uno dei tanti relatori invitati che interverranno al dibattito, l'argomento principale è "Ambientalismo e Caccia". Tre associazioni ambientaliste, a differenza di quelle esclusivamente animaliste che fanno detenere all'Italia il primato dell’ecologismo radical-abolizionista (quello sonoramente bocciato anche a livello politico), discuteranno in maniera ragionevole, serena e senza pregiudizi di sorta su un tema che grazie a qualcuno (presente anche tra le nostre fila) è diventato piuttosto “scottante”. Ora si discuterà di caccia (e non è detto in senso permissivo), domani chissà, si parlerà di energie alternative, di quanto siano distruttive per l’ambiente le pale eoliche oppure di quanto inutili siano diventati i nostri parchi e quanto migliori sono per esempio le aree Wilderness (fiore all’occhiello dell’America ambientalista). A me, a prescindere appunto dai partecipanti, siano come dici tu, rosso/verdure (invitati) o bianco/nerume (invitati), pare una bella cosa, se non altro perchè in Italia è una assoluta novità…a te non dice nulla? da massimo zaratin
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Massimo, seguendo il tuo consiglio (io lo faccio, tu no), sono andato a vedere il link che mi hai indicato; che cosa vuoi che ti dica? Che ho fiducia in ciò che verrà fuori da questo ennesimo tentativo? Vuoi che ti dica che Berlato sarà colui che risolverà tutti i problemi della caccia in Italia? Vorrei tanto poterlo fare, davvero, ma a parte l'assoluta e incolmabile distanza che intercorre fra il concetto libertino (usato a proposito) e populista della caccia interpretata da Berlato e il mio, ti rendi conto che, probabilmente, in questo momento la caccia e la riforma alla 157 ha più nemici all'interno della maggioranza anziché all'opposizione? Frattini (da cui sono nati i problemi dei caprioli alessandrini che ben ricorderai), Beccalossi, Brambilla, tanto per citare i primi tre che mi vengono in mente, credi siano ininfluenti o che siano forse "amici"? E' stato detto di tutto, dagli attacchi più corretti e giustificati ai più terribili insulti nei confronti dell'ex ministro dell'ambiente. Bene, per molti versi era più che giustificato. Ma mi dici quali differenti strade "vicine" al mondo venatorio ha intrapreso la dottoressa Prestigiacomo in questi mesi di ministero? Zaratin, il problema non è il rosso/verdume o il bianco/nerume: il problema è che non contiamo nulla perché siamo una razza in via d'estinzione e per di più scomoda. E ai nostri sindacati non gliene frega un cavolo della caccia buona o meno buona, ma interessa solo il numero delle tessere da portare al partito. Ma da sempre, l'estremismo ha provocato altro estremismo, ed è ora di dire le cose come stanno, senza scheletri nel cassetto e senza nascondersi dietro a un dito. da danilo liboi
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Claudio, ho il timore, ed i miei dubbi saranno presto risolti, che questo particolare momento storico, e mi riferisco alla tanto paventata cultura ambientalista anticaccia degli italiani che qualcuno di noi vorrebbe “assecondare” per timore, sia invece una fenomenale scusa che garantisce poltrone e cacce preferite! La cultura e la sensibilità che tu dici essere prevalente nel nostro paese è stata invece sonoramente bocciata alle ultime e penultime elezioni. Gli italiani hanno dimostrato chiaramente di non apprezzare questa forma di ambientalismo. Oramai, agli anticaccia diamo retta solo noi!...purtroppo, credo, perché a molti di noi fa comodo così! su questo argomento si presenterà a breve l’occasione per discuterne ampiamente! Saluti. da massimo zaratin
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Massimo, per salvare la caccia e darle un futuro meno incerto occorre talvolta separare il grano dal loglio, dire pane al pane e vino al vino. L'ipocrisia e la falsa solidarietà di chi si trova sulla stessa barca che fa acqua da più parti alla lunga non pagano. Non basta rifarsi un'immagine. Occorre anche cambiare una parte della sostanza della caccia in italia e magari abbandonare alcune di quelle "tradizioni" con cui molti si riempiono la bocca, talvolta a sproposito. Lo so di non essere simpatico quando dico queste cose, ma sono fermamente convinto che sia questa la strada maestra da percorrere. Non la falsa e ipocrita unità al grido di "tutte le cacce sono belle", perché se effettivamente sono belle per chi le pratica non sempre lo sono in rapporto alla cultura ed alla sensibilità prevalenti in questo paese nell'attuale momento storico. da claudio nuti
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Mi perdoni signor Pasquale Cinquegrana, ma questa frase scritta dal dottor Bosio: "Ai miei dico: non intervenite più in questi post che servono solo a dividere il mondo venatorio con argomentazioni giornalistiche" è proprio sicuro che voglia dire sediamoci a un tavolo e parliamo? A me sembra un invito a non proseguire con questa discussione in quanto... il dottor Bosio non sa più come uscirne! E' per questo che parlo di censura. Ma è anche probabile che io non sia più capace di leggere e interpretare l'italiano; se è così me ne scuso. Cordiali saluti. Danilo Liboi da danilo liboi
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Esimio signor Claudio, lei come avrebbe interpretato la frase di seguito riportata e virgolettata (testuali parole) del signor Liboi? "così come l'invito di altri a non andare avanti con queste discussioni, mi sembra tanto una censura di memoria storica". Cordiali saluti da Pasquale Cinquegrana
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Se la caccia di selezione per poter sopravvivere deve ridursi a "sparare" sull'immagine delle altre forme di caccia diventando così di fatto una "caccia di selezione al cacciatore" allora si, sono contrario. Saluti. da massimo zaratin
10/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Più che cacciatori sembrate delle checche inacidite e animalisti e grazie a persone come voi che la caccia và a rotoli e mi rivolgo principalmente a danilo liboi, se proprio ti piace la gestione degli ungulati dell'est europa perchè non ti trasferisci là e la smetti di rompere gli zebedei a chi va a caccia in braccata?vergognati non una volta ma centinaia di migliaia di volte
da Fabrizio
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Signor Sandro, non difenderò la caccia con il segugio come altrettanto farò per la caccia di selezione, non ne ho i titoli e l'esperienza, come avevo già chiarito precedentemente, ma ho avuto l'ardire di difendere la figura del cacciatore, categoria di cui mi onoro di appartenere, la ringrazio di non avermi tacciato di qualcosaltro, oltre alla già famosa,"censura di memoria storica". Mi permetto di insistere, provate con tanta buona volontà per una convergenza d'intenti. Un cordiale saluto da Pasquale Cinquegrana
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Il signor Liboi scrive: "La discriminante per me è [...] che queste forme di caccia mettano in atto un prelievo sostenibile dalla popolazione". Le densità di popolazione in molte zone sono tali da permettere un prelievo "sostenibile" anche attraverso la caccia ai cervidi e ai bovidi con il segugio. Non capisco perché vi debba essere un'opposizione cosi forte nei confronti di questa forma di caccia. da Emanuele Castelli
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Lei ha proprio ragione, signor Pasquale, ma come si può rimanere indifferenti, o meglio, come si può collaborare con persone che così scrivono della caccia tradizionale? Ecco le espressioni usate da un sostenitore del Liboi pensiero, uno che scrive anche sulle sue riviste, rivolgendosi al presidente della regione FVG e all'assessore alla caccia di turno. Per aver a suo tempo già divulgato queste affermazioni, il diretto interessato si è rivolto alla procura della repubblica ipotizzando nei miei confronti non ricordo bene quale forma di reato. Io invece continuo a pensare che queste cose devono essere portate a conoscenza di tutti, poi ognuno giudichi. "Deve sapere - dice rivolgendosi al Presidente - che la nostra Regione è l’unica in Italia ed in Europa a consentire ancora oggi la caccia agli ungulati con il segugio, una pratica distruttiva e senza regole che, con le modalità incontrollate con cui si attua qui da noi, è sconosciuta al resto del mondo civile” e continua definendo la caccia tradizionale come “la barbara pratica del segugio”. In un’altra lettera chiede al Presidente Illy:”che venga del tutto abrogato l’articolo 4 della L.R. 30/1999 in cui si riconoscono pari dignità e pari diritti a tutte le forme di caccia essendo scientificamente provata la nocività della caccia col segugio”. Nella lettera indirizzata all’assessore regionale alla caccia Enzo Marsilio il 16.03.2004, infine, ha definito, senza mezzi termini, la caccia agli ungulati con il cane segugio “una forma di sterminio indiscriminato”. Ora mi dica Lei se possiamo sederci allo stesso tavolo o se dobbiamo proporre questo signore al Nobel per la pace! Mandi, Sandro Levan da Sandro Levan
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? L'invito di sedersi ad un tavolo, e portare avanti una discussione finchè non viene trovato un equilibrio fra le parti, per lei equivale ad una censura di memoria storica? bene! complimenti! continuate a divertire gli ambientalisti. Saluti da Pasquale Cinquegrana
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Ai miei dico : non intervenite più in questi post che servono solo a dividere il mondo venatorio con argomentazioni "giornalistiche". In Primavera si organizzerà un convegno e lì parlerà chi ne ha la competenza scientifica, tecnica....ed umana!. Frase del dott. Bosio.
Dott. Bosio, l'invito a non intervenire a una discussione pubblica è davvero di pessimo gusto, degno di un "regime" che lei tenta, non riuscendo, ad attribuire alla lobbie delle carabine...
Competenza scientifica; alcune perle scientifiche scritte da lei e dai "suoi" (suoi che??): - i caprioli si giovano della caccia con il segugio perché si tengono in forma (fitness) e quindi il peso medio è maggiore di quello dei distretti dove si fa solo selezione...;
- il fatto che i segugi inseguano per km i caprioli spostandoli di fatto evita l'isolamento genetico e aiuta quindi il rinsanguamento;
- correndo a perdifiato i caprioli riescono a espellere dal naso le larve della miasi nasale, quindi questo parassita fa molti meno danni dove i caprioli si cacciano in forma tradizionale (!!!);
e poi mille altre baggianate, come l'asserzione della minor pericolosità delle armi lisce rispetto alle rigate e altre amenità del genere. Per cortesia, alimenti pure i suoi interessi di bottega, ma non salga in cattedra e, per una volta, provi ad essere sincero e coerente. Cordiali saluti e arrivederci in primavera allora. Danilo Liboi da danilo liboi
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Zaratin scusami, ma anche tu cavalchi e hai cavalcato l'onda della polemica ed è per questo che ti chiedo se lo fai con coscienza di causa oppure no; e poi potresti spiegarmi quale potrebbe mai essere il mio interesse nel portare avanti e di perorare solo la caccia agli ungulati in regime di prelievo selettivo quando dirigo altre due riviste di caccia, Sentieri di Caccia, che parla di caccia a tutto tondo e Beccacce che Passione? La discriminante per me è ed è sempre stata (avendo, contrariamente a te, praticato quasi tutte le forme di caccia, con particolare attenzione, oltre che agli ungulati, alla tipica alpina con il cane e agli acquatici da appostamento fisso) in primis, ovviamente, la legalità, ma, fattore altrettanto importante, direi fondamentale, che queste forme di caccia mettano in atto un prelievo sostenibile dalla popolazione. E' chiedere troppo? Nelle domande che ti ho posto non c'era nessuna provocazione, solo la volontà di comprendere un atteggiamento, il tuo, troppe volte decisamente poco chiaro, sul filo, come ti ho scritto, della faziosità. Questa tua volontà di non chiarire, così come l'invito di altri a non andare avanti con queste discussioni, mi sembra tanto una censura di memoria storica nemmeno troppo lontana (e che vorremmo mai più vedere), o un'amabile scusa perché, in realtà, non si sa bene che argomenti opporre ad argomenti assolutamente oggettivi, nei quali l'emozionalità e la soggettività non c'entrano nulla. Sia io, sia tutti quelli che sono intervenuti e che continuano a intervenire a favore del prelievo selettivo lo fanno con civiltà e garbo e non mi sembra proprio il caso di attribuire inciviltà e arroganza a chi proprio non ne ha. Ma se ritieni sia meglio il silenzio è una tua scelta più che legittima: ognuno vedrà in questo silenzio quello che vuole, anche l'incapacità di rispondere. Un cordiale saluto. da danilo liboi
09/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Munitevi di pazienza entrambi gli schieramenti, sedetevi ad un tavolo e discutetene, finchè non trovate le giuste coordinate, affinchè ognuna delle parti in causa abbia le giuste soddisfazioni, penso che continuando in questo modo, facciate del male a voi stessi e alla caccia tutta. Ho sempre ritenuto che noi tutti dovremmo essere un esempio in positivo, fatto salve (purtroppo) le eccezioni che confermano la regola, vedi bracconieri. Con umiltà e pacatezza vi invito a un confronto civile, da veri cacciatori gentiluomini. "Sursum corda". da Pasquale Cinquegrana
06/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Vorrei tentare di far comprendere le motivazioni di una polemica così aspra a chi si sente estraneo alla disputa e, giustamente, non ne comprende il senso. Purtroppo si tratta di un problema, per così dire, storico. Da quando, a partire da 15/20 anni or sono, la caccia ai cervidi è stata reintrodotta progressivamente in quasi tutta l’Italia del centro-nord (la zona Alpi è un po’ un caso a parte) dopo decenni di lungimiranti reintroduzioni e relativi divieti di prelievo, i tecnici incaricati di affrontare il problema della gestione delle rinate popolazioni hanno optato per scelte mutuate dalla cultura mitteleuropea, escludendo tassativamente, salvo poche zone ben delimitate, l’uso del cane segugio. Si è così diffusa la pratica della cosiddetta “caccia di selezione”, il cui valore fondamentale consiste non solo e non tanto nel metodo di prelievo (uso della sola arma rigata con ottica) ma nella progressiva introduzione attraverso corsi di formazione obbligatori e con la quotidiana pratica della gestione delle specie oggetto di caccia, di concetti sino ad allora pressoché sconosciuti alla stragrande maggioranza dei cacciatori italiani. Solo per fare qualche esempio: stima della consistenza delle popolazioni selvatiche attraverso i cosiddetti censimenti; elaborazione di piani di prelievo numericamente prefissati e suddivisi per classi di sesso ed età; assegnazione ad ogni singolo cacciatore dei capi da prelevare con fascette inamovibili da applicare alla spoglia subito dopo l’abbattimento; assegnazione di specifiche aree di competenza per singolo cacciatore o per ristretti gruppi con obbligo di coordinamento, per poter operare senza disturbo ed in completa sicurezza; obbligo di compilazione e deposito in luogo conosciuto di una scheda di uscita e di una scheda di rientro, per facilitare eventuali controlli e scoraggiare comportamenti illeciti; progressiva diffusione della cultura del recupero dei capi feriti attraverso l’uso di cani e conduttori specializzati; controllo annuale di mandibole e trofei anche a fini di studio; importanza attribuita al corretto trattamento della spoglia ed alla preparazione delle carni per il consumo. Tutto questo, e scusate se è poco, lo dobbiamo alla diffusione della caccia di selezione. Secondo il mio parere si tratta di una rivoluzione culturale che può contribuire a dare un senso, un ruolo ed una giustificazione alla caccia anche nei confronti di chi cacciatore non è. Il rinnovamento portato dalla caccia di selezione rappresenta il nuovo che potrà salvare la caccia in Italia e trasmetterla alle future generazioni. Non le antiche tradizioni, anche quelle più belle e condivisibili, ma il concetto di gestione conservativa e razionale sfruttamento della fauna selvatica connaturato a questa forma di caccia, che purtroppo molti continuano a guardare con insofferenza considerandola una abusiva importazione alloctona, una cosa da crucchi. Per questo personalmente a volte reagisco male quando sento che altri cacciatori, quasi tutti provenienti da una ben precisa area geografica dove la caccia ai cervidi con il segugio è stata sempre consentita, sentendosi figli di un dio minore, per tentare anche legittimamente di ottenere quello che sinora gli è stato negato, scelgono la via della denigrazione di ciò che di migliore ha prodotto la caccia italiana negli ultimi due decenni. Per sedersi ad un tavolo o ad un convegno a discutere correttamente, bisognerebbe innanzitutto smettere di parlare di “lobby delle carabine” o di “killer muniti di visori notturni”, perché purtroppo i cialtroni e i bracconieri si annidano da tutte le parti e solo chi è senza peccato dovrebbe scagliare tal genere di pietre. Bisognerebbe poi riconoscere che è principalmente alla diffusione della caccia di selezione ed alle limitazioni ed alle regole che essa impone che noi dobbiamo l’attuale ricchezza di ungulati e la purtroppo ancora insufficiente crescita culturale dei cacciatori italiani. da claudio nuti
06/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Come riuscite a rovesciarvi fango addosso voi tutti, non ne sarebbe capace neanche il più estremista e agguerrito degli animal/ ambientalista. Caccio con il cane a penne, percui non ho la minima competenza in fatto di ungulati, ma resto senza parole, mi sembra di capire che il vostro unico scopo sia "mors tua vita mea". Saluti da Pasquale Cinquegrana
06/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? sig Liboi non e' che voi, quelli della cacia di selezione , vi sentite meglio degli altri ???.....siete forse piu' "di elite"??..... avete forse piu' soldi da spendere, romanticamente,in nome della vostra presunta superiorita' etico-venatoria????spero di no ,che le cacce sono tutte belle,e per noi poveri bracca-toristi popolani di poche risorse economiche ,la braccata,la carne da portare a casa la sera, il far parte di una squadra di "cinghialai",il sentire i cani che braccano,son cose importanti....!!!!sono daccordo con lei ,pero', quando magnifica le doti dell'animale ,lasciatecelo cacciare ancora ,anche alla nostra maniera.....! da anto63
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Di veramente basso livello l'Intervento di Liboi a cui Levan ha risposto compiutamente. Per il Prof Giuliani vale" non ragionar di lor ma guarda e passa". Ai miei dico : non intervenite più in questi post che servono solo a dividere il mondo venatorio con argomentazioni "giornalistiche". In Primavera si organizzerà un convegno e lì parlerà chi ne ha la competenza scientifica, tecnica....ed umana!. Ad Maiora! Gian Carlo Bosio da gian carlo bosio
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Bene signor Liboi Siccome vedo che Lei dispone di alcuni atti (o copie) emanati dalla regione FVG (quindi pubblici e consultabili da chiunque come le statistiche degli abbattimenti), questo significa quantomeno che le Sue perplessità sulla secretazione degli stessi sono solo frutto delle Sue fantasie. Ribadisco che i suoi solerti informatori unitamente alla Sua cocciutaggine, ovviamente, contribuiscono a demolire quel poco di credibilità che Le rimane. Glielo dicevo io di farsi dire tutto... I provvedimenti da Lei citati, infatti, hanno prodotto il mio deferimento disciplinare; se non erro mi sono stati contestati una decina di capi di imputazione (più o meno quelli che Lei ricordava). Da tutte e ripeto tutte queste accuse, tuttavia, sono stato completamente prosciolto in 2 diversi gradi di giudizio, niente male vero? Nel frattempo, però, la mia inibizione ha prodotto la mia decadenza e non la mia destituzione. Ebbene queste conseguenze sono ancora al vaglio del TAR regionale che in tutti questi anni, che a Lei piaccia o no, non ha ancora sentenziato neppure in primo grado. Come vede qualcuno ha detto il falso (forse anche Lei?) e perciò non sono io ne l'ignorante ne quello che deve moderarsi! Mandi, Sandro Levan.
da Sandro Levan
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Perdonami Danilo ma non ho intenzione di rispondere al tuo quesito. Ti scrivo comunque lo stesso queste poche righe che sono a mio avviso sicuramente in grado di soddisfare le tue curiosità circa la mia buona fede sulla questione. Non rispondo al quesito semplicemente perché mi pare una palese provocazione…ed io alle provocazioni non rispondo, specialmente quelle atte ad attirare l’attenzione costruendoci attorno un gran baccano. Puntualmente, a cadenza che pare stabilita, vengono proposti articoli sull’argomento ungulati e seppur all’inizio offrono quella parvenza di buona fede e volontà di trattare l’argomento con spirito di confronto tecnico, celano un messaggio chiaro ed inequivocabile che solitamente appartiene a chi, raggiunta la sua ricca isola felice, allontana con tutti i mezzi a disposizione gli altri naufraghi, non preoccupandosi affatto di ciò che sta al di fuori…l’importante è resistere da soli! La mia “stizza” deriva dal fatto che per difendere l’abbondante, troppo, a volte superfluo tesoro dell’isoletta non si bada a “spese” e si sacrificano sull’altare della nostra comune passione non solo i segugisti ma anche tutti gli altri cacciatori, dipingendo un’immagine della caccia (esclusa ovviamente quella di selezione) che agli occhi dei lettori non cacciatori (pare molti in questo sito), risulterà sicuramente la regola e non la realtà, cioè l’eccezione. Onde evitare che questo “fratricidio” continui, meglio fermarsi qui…e spero che anche altri valutino attentamente questa riflessione! Il tempo saprà offrirci migliori occasioni di confronto! Saluti.
da massimo zaratin
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? x Pasinetti. Scrive "in Toscana, nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, che sono in Italia centrale i Caprioli e i cervi e i daini fanno a cazzotti nonostante "i barbari cinghialai" (al sud, caso a parte, non ci sono nemmeno i inghiali!)." Sempre più preparati e informati questi cervidisegugisti... Ma suvvia, sta scherzando vero? O veramente questo è il livello con cui vi presentate (credo di si, dopo tutti gli interventi letti dai suoi compari...)? Scrive enormi e riprovevoli inesattezze dal momento che, a differenza della Toscana, nelle altre regioni da lei citate: 1. Il Cervo è presente in modo assai puntiforme e localizzato solo in piccoli nuclei quasi tutti frutto di fughe di animali tenuti in cattività; 2. Idem il Daino; 3. Il Capriolo è distribuito in modo non omogeneo e con densità ben al di sotto di quelle potenzialmente raggiungibili. Ottime popolazioni di questo piccolo Cervide in Umbria, Marche e Lazio si trovano solo in quelle provincie (1+1+1 per il momento) ove viene cacciato con metodi selettivi. Quanto alla sua affermazione circa l'assenza del Cinghiale nell'Italia meridionale, sono a consigliarle di contare diverse decine di volte prima di scrivere o dire "castronerie" così imbarazzanti. O meglio si legga qualcosa circa lo status attuale delle popolazioni italiane di Ungulati e la loro gestione. da Giovanni Giuliani
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Zaratin, perdonami, ma non mi hai risposto, né al primo, né al secondo intervento a te rivolto; così non mi aiuti a capire se sei in buone fede, come credo, o se il tuo buonismo/democrazia "sanno" di faziosità (cosa che non credo e che ritengo non possibile per quel poco che ti conosco attraverso quello che scrivi). da danilo liboi
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Non intendo mistificare nulla e non voglio fare polemiche; è ovvio che so benissimo che nelle Marche (ci vado a caccia tutti gli anni) ci sono molto caprioli e nel Lazio anche; se lei vuole proprio trovare qualcosa da dire utilizzi qualcos'altro per favore ma non queste sciocchezze! Annoiare lei, viste le sue asserzioni, è un grande onore! da danilo liboi
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? In Italia esiste il Nord, il Centro ed il Sud, questo è pleonastico!. E' Lei che ha scritto centro- sud"(e mi riferisco, con estremo dispiacere, a gran parte dell'Italia del Centro-Sud", Danilo Liboi) ora lei ribalta la frittata con " Centro - Meridionale vuole dire Centro - Meridionale, non Centrale... Almeno la geografia, su... "Ma lei non ha scritto centro-meridionale...che comunque è la stessa cosa!!!! Io la geografia la conosco bene ed anche l'italiano; è lei che mistifica ciò he lei stesso ha SCRITTO!!!!! Quindi oltre ad evidenti sue carenze in materia faunistica ora sono evidenti anche le carenze, così da come scrive, lessicali e geografiche. Comunque mi ha annoiato!!! Viva il segugio e tutte le sue cacce tradizionali. da martino pasinetti
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Bene signor Levan, ora le spiego il mio trauma infantile; già nell'altro post l'avevo invitata a moderare i termini, ma visto che lei continua con questo suo tono provocatorio, maleducato e arrogante, veniamo alle "sue" responsabilità nei confronti dello scandaloso andamento della caccia in FGV e nella riserva di Taipana in particolare; ho qui di fronte a me alcuni documenti pubblici della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, due dell'Assessore regionale alle risorse agricole, naturali, forestali e montagna e uno della Direzione centrale dello stesso assessorato nei quali in buona sostanza, viene chiaramente indicato il suo modo di condurre tale riserva; ma veniamo alla sostanza. Con il decreto del 20/12/2005 l'allora assessore regionale competente Enzo Marsilio, commissaria il direttore della riserva di Taipana Sandro Levan. Il decreto elenca gli addebiti accertati dalle ispezioni regionali, tra cui il fatto di non aver consegnato ai cacciatori di selezione, alla data dell'apertura, il regolamento della riserva (molto democratico e per nulla schierato signor Levan, davvero da ottimo presidente!); non aver affisso le notizie necessarie all'albo della riserva; non aver rispettato la data stabilita dal Distretto venatorio per i censimenti per la specie Cervo; non essersi coordinato con il distretto per meglio tutelare la fauna; aver ostacolato l'accesso agli atti della riserva da parte dei soci (e poi viene a scrivere qui di trasparenza e di dati a disposizione!!!). Inoltre al signor Levan, dopo lo sforamento del piano di abbattimento dei cervi da parte della CD caccia tradizionale (quella con il segugio), la Regione ha addebitato il fatto di non aver adottato modalità sufficienti ad evitare gli sforamenti (i cervi facevano troppi danni??) e di aver gestito la riserva in modo inadeguato e tale da aumentare il livello di conflittualità fra cacciatori di selezione e segugisti (e dà a me/noi di compagni di merende e di fomentatori della divisione!!!), compromettendo la regolarità della gestione faunistica e venatoria. Al signor Levan viene quindi tolta d'autorità la gestione della fauna e della caccia e al suo posto è nominato un commissario, con l'incarico di gestire la riserva e indire nuove elezioni. Il secondo documento, sempre a firma di Marsilio, datato 16 febbraio 2006, constata che il vicedirettore della riserva si rifiuta di aderire alla richiesta del 25% dei soci di indire le nuove elezioni e che il sig. Levan (sempre molto democratico e rispettoso delle regole...) si comporta come se non fosse stato commissariato, dopo aver definito il commissariamento inflitto allo stesso Levan come "causa di delegittimazione personale radicale e insanabile", decreta che il commissario si attivi per avviare le elezioni del nuovo presidente. Il terzo documento, firmato dall'allora Direttore del servizio regionale tutela ambienti naturali e fauna, Flavio Zeni, ricordando che Levan era stato commissariato dall'Amministrazione regionale "a motivo di gravi violazioni di obblighi istituzionali afferenti la gestione faunistico-venatoria che hanno compromesso il regolare funzionamento della riserva di Taipana" nomina un nuovo funzionario regionale, incaricandolo di provvedere alla gestione della riserva. Questi sono i fatti, tratti da atti pubblici consultabili da chiunque. Ora, che Sandro Levan cerchi di usare artifici dialettici come la presunta differenza fra decadenza e destituzione è solo patetico: lui è stato commissariato per i motivi che avete potuto ben leggere e questo ha significato per lui (come dice la Regione, che poi ha indetto d'autorità nuove elezioni) una "delegittimazione personale, radicale e insanabile". Che il tutto sia ancora sub judice pare molto strano, ma sicuramente Levan potrà provarlo; mi risulta che Levan abbia fatto ricorso al TAR contro il commissariamento, senza ottenere risposta; in genere il TAR ci mette un annetto per decidere , dunque, se Levan afferma che la cosa è sub judice, o non è vero, oppure la sentenza di primo grado gli ha dato torto ed è in corso il giudizio d'appello da parte del Consiglio di Stato (cosa che mi pare piuttosto improbabile). Ma mi pare che il tempo trascorso (4 anni) sia effettivamente troppo anche per un appello. Signor Levan, questo è quanto le dovevo per avermi dato dell'ignorante e del compagno di merende, e vorrei che i lettori comprendessero bene come sia facile stravolgere la realtà e quanto siano gravi i motivi del commissariamento e quanto siano in tema con questa diatriba che viene cavalcata da Levan e soci imputando "noi" di settarismo e di inadeguatezza. Cordiali saluti. da Danilo Liboi
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Signor Pasinetti: Centro - Meridionale vuole dire Centro - Meridionale, non Centrale... Almeno la geografia, su... "Ora il vero problema, come affermano tutti coloro che hanno competenze in materia, e non giornalisti come te e Zanon, sono le sovrapopolazioni create dalla caccia di selezione. " Infine questa sua frase identifica perfettamente la sua preparazione specifica: no comment. da Danilo Liboi
05/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Per Pasinetti, Zaratin, Castelli ecc... Vi faccio un copia incolla di un mio commento su questa gente che continua a infangare i segugisti e sull'inutilità di cercare un punto d'incontro con loro perchè proprio non lo vogliono. Il resto lo trovate nell'altro blog di ottobre. Parole...parole...parole...e nessuna risposta. Solo stupidaggini intrise di rancore e di livore. Continuando a rincarare gli attacchi e gli insulti in maniera sistematica e incivile si rafforza la mia idea sul fatto che parlare con certa gente più che impossibile è inutile. Nel prenderne atto mi chiedo se questa cultura dello scontro totale, ad alzo zero, derivi da un trauma infantile legato alla caccia praticata dai segugisti o se sia più semplicemente una tecnica per reclutare nuovi adepti da iniziare alla caccia di selezione. Ma visto che a me non importano le motivazioni psicologiche di questo furore iconoclasta, vi saluto e mi auguro, ovviamente, che vi trasferiate tutti su quel "pianeta venatoriamente evoluto" di cui tanto favoleggiate. Mandi, Sandro Levan
da Sandro Levan
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? "dove a farla da padrona è ancora unicamente la caccia al cinghiale in forma collettiva (e mi riferisco, con estremo dispiacere, a gran parte dell'Italia del Centro-Sud), pur trattandosi di zone fortemente vocate, di ungulati differenti dal cinghiale non c'è traccia: sai/sapete darmi una spiegazione plausibile?" Liboi non è vero!!!! racconti panzane pro domo tua; in Toscana, nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, che sono in Italia centrale i Caprioli e i cervi e i daini fanno a cazzotti nonostante "i barbari cinghialai" (al sud, caso a parte, non ci sono nemmeno i inghiali!). Solo a Siena sono stati censiti 30.000 caprioli ed a Siena vi sono le più grandi e numerose squadre di cinghialai. Liboi vuoi darti un'aria da super partes ma davvero non lo sei e i tuoi dati non servono a nulla. Ora il vero problema, come affermano tutti coloro che hanno competenze in materia, e non giornalisti come te e Zanon, sono le sovrapopolazioni create dalla caccia di selezione.
da martino pasinetti
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Caro Danilo, prima di leggere questo tuo blog mi ero ripromesso di non intervenire più sulla questione. Ho ceduto! Ho ceduto perché la tua bellissima apertura sulle caratteristiche dell’animale e la tua giusta richiesta di poterli cacciare alla tua maniera sono state svilite, a mio avviso, da ciò che sembra (anzi, lo è) un chiaro attacco ai segugisti che, sempre a mio avviso, hanno gli stessi diritti vostri; quantomeno quelli di poter dire la loro senza essere “attaccati” sul piano della “correttezza morale” della forma di caccia praticata! Purtroppo, successivamente, sono state aggiunte considerazioni sui capi abbattuti dai segugisti che potrebbero trovare soddisfazione su un sito animalista, non certo in uno di cacciatori. Per chiarire una volta per tutte la mia posizione, premettendo che sarei portato a valutare i dati in una maniera tale da poter concedere ampio spazio e dignità a tutte le forme di caccia, quando ho portato dei dati, quelli riferiti agli incidenti stradali, l’ho fatto perché anch’io, quei dati, li conosco bene! Ora, non so se la selezione abbia fallito la sua “mission”, sicuramente vedo aperto un bel dibattito, interessante per tutti e non solo per i "tecnici", che mi auguro non scada in disquisizioni etiche di stampo animalista. Con ricambiata stima!
PS: Ho letto molto velocemente il tuo ultimo post e mi riservo di leggerlo più attentamente. Evito di rispondere per non cadere nella provocazione ma, pur non praticando questa caccia, di selecontrollori ne conosco parecchi anch'io! no comment! ;)
da massimo zaratin
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Infine, vorrei invitare te, Zaratin, e tutti i partecipanti a questo blog, a una prova di onestà; io sono stato e sono il primo a denunciare e criticare tutti coloro che, celandosi dietro l'intoccabilità della figura molto politically correct del cacciatore di selezione, hanno fatto e fanno i loro porci comodi bracconando e comportandosi da ladri predoni (pur se la forma e le modalità con cui questa forma di caccia viene praticata rendono piuttosto difficile delinquere). Ho scritto decine di interventi su questo malcostume, che non riguarda una tipologia di caccia piuttosto che un'altra, ma il "tessuto umano". Tu/voi hai/avete mai sentito i vari responsabili di sodalizi di cinghialai denunciare il pesante bracconaggio che ancora oggi viene messo in atto da molte squadre a carico di cervidi e bovidi? Tu o chi di voi non ha mai sentito la frase "oggi andiamo a capre..." oppure: "all'inizio stagione usiamo i cani meno buoni per far pulizia... poi iniziamo a cacciare i cinghiali" o ancora "quelle bestiacce portano via i cani e più ne ammazzi e più ce ne sono...". Oppure chi non ha mai assistito a una violenta canizza terminata con uno o più spari, seguito dallo zittimento immediato dei cani e dalla frase urlata: "sbagliatoooo!!!". Che cosa pensate sia morto??? Chi può negare che il prelievo illegale dei caprioli, ma anche di cervi, daini, mufloni sia numericamente paragonabile a quello legale e che, in molte realtà, questo prelievo illegale sia appannaggio in modo purtroppo rilevante delle squadre di caccia collettiva al cinghiale? Ognuno si prenda le proprie responsabilità: non esiste caccia buona o caccia cattiva, esistono cacciatori e bracconieri, e sono presenti in tutte le categorie di cacciatori e in tutte le forme di caccia. Ma dove la selezione è la caccia preponderante le popolazioni di ungulati sono numericamente molto ben rappresentate; dove a farla da padrona è ancora unicamente la caccia al cinghiale in forma collettiva (e mi riferisco, con estremo dispiacere, a gran parte dell'Italia del Centro-Sud), pur trattandosi di zone fortemente vocate, di ungulati differenti dal cinghiale non c'è traccia: sai/sapete darmi una spiegazione plausibile? Cordiali saluti a tutti e viva tutte le cacce che mettano in atto un prelievo sostenibile dalle popolazioni cui si rivolgono! da danilo liboi
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Zaratin, scusami se mi permetto di rivolgermi direttamente a te; è la prima volta che lo faccio, e non vorrei sembrare invadente, né arrogante. Tu affermi in continuazione nei tuoi interventi che non sei ferrato per quanto concerne la gestione degli ungulati, né sulla loro caccia; questo ti rende onore: in questo nostro piccolo mondo ci sono tuttologi a iosa, che non sanno nulla di ciò che dicono, ma ai quali piace sentire il suono della propria voce (o leggere i propri scritti). Il problema, però, se mi permetti, è che a questa tua dichiarata non competenza diretta fai seguire interventi pieni di termini usati un po' a casaccio, non contestualizzati e quasi sempre con una chiave polemica che mal si addice a chi dice di essere equidistante oltre che oggettivamente non ferrato in materia (capacità portante, incremento utile annuo, indici di abbondanza ecc. e mi scuso se dimentico qualcosa o se ti attribuisco termini che non hai usato, ma non ho tempo di andare a leggermi i vecchi post e, oltretutto, credo tu abbia compreso bene che cosa intendo). Affermi che gli ungulati sono "troppi" (troppi non vuole dire nulla, lo sai bene), che la caccia di selezione non ha assolto i "compiti che si prefiggeva" (sai quali sono? una forma di caccia ha dei "compiti" da assolvere?), cadendo in un luogo comune che non si addice ad un professionista del tuo rango. Insomma, i tuoi interventi hanno tutto l'aspetto di un essere contro "a prescindere" alla forma di caccia rappresentata dal prelievo selettivo; non fraintendermi: il contraddittorio è fondamentale in ogni rapporto e in ogni ambiente, ma il contraddittorio deve essere schietto, diretto, sincero, fra persona in primis che conoscono bene ciò di cui stanno parlando, e in secondo luogo che non nascondono preconcetti esistenti e malcelati. Peraltro, mi stupisce tu non abbia colto il senso del mio scritto: il cinghiale è un'inestimabile risorsa, sotto tutti gli aspetti, anche quello economico: perché deve essere gestito in modo differente da tutti gli atri ungulati? Perdonami la richiesta diretta, ma da troppo tempo vedo (leggo...) che nei tuoi scritti, pur se farciti da frasi di circostanza ("non conosco", "non sono in grado di entrare in merito") posizione la prendi eccome, utilizzando però luoghi comuni e sentito dire che, ti ripeto, non si addicono ad una persona che è sicuramente in grado, perché lo ha dimostrato molte volte, di pensare con la propria testa. Con rinnovata stima. da danilo liboi
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Non ho mai affermato che la selezione ha fallito perchè non ho elementi certi ed inoppugnabili per dire una cosa del genere. Sospettoso lo divento quando, come nelle precedenti discussioni, si presentano dati che parrebbero significare assolutamente irrilevanti i danni all’agricoltura da parte dei caprioli, bazzecole gli incidenti stradali da ungulati e che l’incremento esponenziale non è affatto dovuto ad una realtà che si sente e si tocca ma semplicemente perché oggi, rispetto a ieri, nelle statistiche si valuta un campione più ampio di territorio. Fra le altre cose anch’io ho praticato la caccia al cinghiale e non mi pare affatto di aver visto tutta questa “crudeltà” o noncuranza del selvatico abbattuto. Certo, come in tutte le cacce, il ferimento ci sta…io ne so qualcosa perché mi “costringono” a cacciare anatre con l’acciaio ma ti assicuro, ed immagino come per i cinghialiari che pur sempre cacciatori sono e non dei sanguinari, si fa il possibile per recuperare il selvatico. Non metto in dubbio che la selezione, lo dice la parola stessa, sia più sicura nel recupero e nell’impartire (a volte) meno sofferenza all’animale ma affermare queste cose, mi pare con convinzione da parte vostra, ci si va ad inserire a mio avviso in un circolo molto vizioso. Il cacciatore a palla in braccata infatti potrebbe aver qualcosa da ridire a quello che caccia con l’arco, quello di selezione a quello in braccata, il macellaio (che ha i vasetti di sugo belli pronti) a quello di selezione, il vegetariano al macellaio ed il vegano al vegetariano. Un confronto si può fare anche evitando i colpi bassi perché si sa, a volte tornano indietro molto più potenti! Saluti. da massimo zaratin
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Una precisazione per non essere frainteso. Quando affermo che si spara a tutto ciò che passa intendo dire a tutti i cinghiali senza distinzione di sesso ed età. Il bracconaggio è un'altra cosa è non è certo generalizzato, anche se è una piaga diffusa. Mi riferivo solo alla cattiva gestione. da claudio nuti
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Nuti scrive: "si spara sempre a tutto ciò che passa, non esiste la cultura del recupero dei capi feriti (chissenefrega…ce ne sono tanti), le spoglie restano spesso a gonfiare al sole per la gioia delle mosche e la carne non supererebbe spesso il più semplicistico dei controlli sanitari" ... come faccio a mantenere una posizione equidistante quando si fa passare codesta immagine degna dell'animalismo più becero che abbiamo? Se noti, io sono intervenuto in queste discussioni solo quando ho avuto il sentore che il confronto toccava "parti basse" che nulla c'entrano con tutto il resto. Un conto è dire che la caccia di selezione, o quella in braccata, hanno fallito nella gestione ed un conto è fare paragoni morali sulla correttezza di una forma di caccia o di un'altra! Tutto qui!
da massimo zaratin
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Quello che mi fa restare allibito è il sistematico stravolgimento della realtà che viene operato anche da chi, come Zaratin, sembrerebbe dover avere una posizione equidistante tra le parti, non essendo direttamente interessato. Ma evidentemente così non è. Sono i segugisti che stanno sferrando, con appoggi nel mondo politico, un attacco subdolo alla caccia di selezione, allo scopo di diffondere la tesi che la novità culturale da essa introdotta sia invece un fatto negativo, contrario alle italiche tradizioni. Ma le tradizioni, come qualsiasi persona dotata di buon senso sa benissimo, non sempre rappresentano un valore da difendere. Inoltre, almeno in Italia, per ritrovare una tradizione diffusa di caccia ai cervidi con il segugio occorre andare molto indietro negli anni e risalire alle cacce nobiliari dei secoli precedenti al diciannovesimo. Le cacce nobiliari, tra l’altro, non mi sembrano un esempio da imitare per le loro caratteristiche essenzialmente ludico-mondane. La caccia di selezione invece, lungi dall'aver fallito è, almeno in Italia, l'unico metodo di gestione che dia sufficienti garanzie di tutela del patrimonio faunistico nazionale e possa favorire un ulteriore diffusione delle specie gestite in nuovi areali. I danni da ungulati sono un fenomeno non generalizzato da affrontare caso per caso con metodologie di intervento diversificate che non si possono basare sul solo prelievo. Inoltre il cinghiale è il primo responsabile dei danni medesimi e ipotizzarne il prelievo anche con metodi alternativi alla braccata non mi sembra affatto un’eresia. Infine lasciatemi dire, da toscano con vasta esperienza di braccate al cinghiale, che, escludendo gli aspetti tecnico-organizzativi, di tradizioni da difendere in quella caccia vi è ben poco, soprattutto per quanto concerne il rispetto dagli animali cacciati: si spara sempre a tutto ciò che passa, non esiste la cultura del recupero dei capi feriti (chissenefrega…ce ne sono tanti), le spoglie restano spesso a gonfiare al sole per la gioia delle mosche e la carne non supererebbe spesso il più semplicistico dei controlli sanitari… da claudio nuti
04/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? La caccia di selezione non ha assolto i compiti che si era prefissata, in quanto gli ungulati sono aumentati in modo esponenziale diventando la nemesi dell’agricoltura ed un pericolo pubblico. Per fortuna che i cinghiali si cacciano ANCHE con il segugio.....immaginate cosa sarebbe successo se fossero cacciati SOLO con la carabina....! Molti Milioni di euro di danni in più, come quelli che producono caprioli e cervi " gestiti",per l'appunto, con la carabina. Liboi smettila abbiamo capito che fai il giornalista e devi vendere riviste. Vendile pure ma piantala con il tuo continuo tentativo di dividere i cacciatori e di delegittimare il segugio ed i segugisti. fai la tua caccia e lascia fare la loro ai segugisti....caprioli e cervi compresi!! che voi non sapete gestire....ed allora fatelo fare anche agli altri come avviene in tutto il mondo. da martino pasinetti
03/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Il Signor Liboi scrive: "ma non è scritto da nessuna parte che quella della caccia collettiva in braccata debba essere l’unica forma di caccia praticabile, anzi!" Allora, per onestà intellettuale, si può affermare che non è scritto da nessuna parte che la caccia di selezione debba essere l'unica forma di caccia praticabile ai cervidi e ai bovidi. Tutte le forme di caccia hanno pari dignità e non dovrebbero esistere forme di caccia di serie A e di serie B. da Emanuele Castelli
03/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? cinghiale ungulato di serie A da BHo
03/11/2009
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Re: Cinghiale: ungulato di serie B? Ci risiamo! Caccia muta o caccia con la muta? Francamente non so se l’argomento viene puntualmente tirato in ballo perché è un tema che “buca” il video, attira partecipanti ed accende vivaci discussioni o se trattasi di uno sfogo ripetitivo a moto ormai perpetuo di chi sente minacciata la propria isola felice da un’orda fuori controllo di segugi imbestialiti. Ovviamente non entro nella questione “tecnica” (anche in tal caso le virgolette sono d’obbligo) e tralasciando per questa volta le contro-argomentazioni, mi concedo semplicemente un contro-sfogo su quanto ho appena letto. Mi sovviene infatti una recente “battaglia” a mezzo stampa che ha coinvolto me ed una associazione animal-ambientalista. La questione riguardava un’animale peloso molto più piccolo del cinghiale e, ohibò, sicuramente meno commestibile: La nutria! Quando predicavo (ora non più, anzi) la necessità di eradicare questo alloctono animale, e con tanto di dati tecnici (così faccio contento anche l’amico Giuliani), l’associazione animal-ambientalista, presa forse un po’ anche dalle troppe lamentele della gente, dichiarò pubblicamente di consentirne sì la cattura (non l’uccisione) ma solo dopo uno studio, dei censimenti, delle “stime numeriche, calcolo del probabile incremento utile annuo e, infine, formulazione di un piano di prelievo strutturato”…più o meno il succo era questo! Ora, che mi si venga a dire, o meglio, lo si vada a dire agli agricoltori, che la “selezione” può risultare la cura di tutti i mali mi suona molto da iper-arrampicata sugli specchi. Purtroppo, come il solito, questa “battaglia” non è ad esclusione di colpi e ciò che mi “infastidisce” di più è che non si perde occasione per fornire un’immagine distorta del “collega” cacciatore, ovviamente se dotato di segugio. Io non credo affatto che cacciare il cinghiale come viene cacciato oggi equivalga ad un suo deprezzamento, nemmanco che questo venga ridotto a “carne su zoccoli” di dubbio valore da portare a casa alla sera. La caccia, in qualunque forma essa venga esercitata, presuppone sempre il massimo rispetto, passione ed amore per il selvatico abbattuto perché altrimenti verrebbero a cadere i presupposti principali che rendono affascinante la caccia stessa. Un “Weidmannsheil” di mezzo non è la chiave del “rispetto” che lega l’uomo all’animale ucciso! Ergo, “divertiamoci” pure con dati tecnici e grandi studi, da una parte e dall’altra, ma non cediamo a fornire immagini che non appartengono neanche lontanamente alla realtà della caccia…di questi tempi, non ne abbiamo certamente bisogno, entrambi! Saluti. da massimo zaratin
03/11/2009
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