Si è sempre parlato molto poco, e spesso superficialmente, dell’attrezzatura primaria che dovrebbe equipaggiare un cacciatore a palla. Molto spesso incontro e discuto con dei colleghi che non hanno ancora ben chiare le idee in proposito. Al cacciatore “serio”, e per serio intendiamo uno di quelli che vanno a caccia per passione diverse volte l’anno, consumando gli scarponi e bruciando pieni di carburante e ticket autostradali per la macchina (sia in Italia sia all’estero!), che ci va per vocazione e non per seguire la moda sui social, occorrono poche cose, no di certo oggetti ingombranti più o meno inutili. L’argomento merita di essere trattato con attenzione perché, sbirciando nei capientissimi zaini di molti colleghi, è capitato di vedere che contenevano tutto tranne quello che serviva veramente. Ma come al solito è bene cominciare dall’inizio. Innanzi tutto dove vogliamo praticare la caccia, perché è chiaro che le nostre necessità saranno ben diverse se cacceremo nel campetto di erba medica dietro casa oppure sulle montagne asiatiche. Le esigenze balistico-venatorie come le tecniche di caccia saranno ovviamente molto diverse e conseguentemente anche le attrezzature necessarie non potranno essere le stesse.
Al selecontrollore nostrano converrà muoversi leggero senza doversi subire pesi e ingombri superflui, mentre al safarista giramondo occorrerà avere dietro delle attrezzature più importanti, più utili, spesso anche “salvavita”. Munizioni di riserva, binocolo, coltello, telemetro e una piccola borraccia “dovrebbero” essere una costante per tutti, poi subentrano i fabbisogni personali. C’è chi non può fare a meno di portarsi dietro la cioccolata, le scaglie di parmigiano, la biancheria intima di ricambio, metri e metri di corda, buste di nylon, repellenti per le zanzare, appoggi stravaganti per la carabina, vari berretti di ricambio etc…. Oggigiorno tutti gli zaini in commercio vantano un eccellente standard qualitativo ed i modelli che più c’interessano sono quelli che consentono di trasportare comodamente, e di avere subito a portata di mano, tutte le attrezzature di cui potremmo aver bisogno. Lo zaino del cacciatore a palla deve riuscire a contenere almeno un maschio adulto di capriolo; dove si cacciano anche camosci e mufloni il discorso ovviamente cambia.
Spesso ti trovi ad osservare cacciatori (più o meno esperti, non spetta a noi dirlo!) che vanno a caccia di caprioli in selezione estiva con sulle spalle uno zaino che spaventerebbe anche un buon portatore Sherpa, Quali saranno le attrezzature che dovremo metterci dentro? Un buon coltello o meglio due (uno multiuso con la lama da 100 – 150 mm ed uno simile o più piccolo, da usare esclusivamente per tagliare gli alimenti); una minitorcia MagLite; qualche metro di robusta corda “da trasporto” (non occorrono né maniglioni né carrucole, ganci o moschettoni); una bottiglietta d’acqua (indipendentemente se avremo dietro il pranzo intero oppure la sola colazione); un piccolo kit di pronto soccorso composto da qualche cerotto, alcune bende imbevute di disinfettante, aspirine e compresse cortisoniche (tipo Bentelan) per chi è allergico a qualche pianta o alle punture degli insetti e qualche paio di guanti in lattice.
Se il tempo minaccia pioggia è bene infilare nello zaino anche un poncho, una T-Shirt ed una camicia di ricambio. Stop. Ho cercato di elencare le poche ma fondamentali attrezzature che un cacciatore a palla dovrebbe avere sempre dietro ma come al solito ci sarà anche chi ama aver dietro un GPS, delle batterie di riserva per il cannocchiale col illuminato, una termocamera, un rotolo di carta igienica e per chi proprio non vuol rinunciare ai piaceri della vita, anche un thermos con il caffé ed una fiaschetta per la grappa. Ed eccoci arrivati all’arma, al ferro del mestiere, a come si è evoluto nell’armarsi il cacciatore moderno, seguendo più i social e vedendo i film in TV o su You Tube che i consigli dei vecchi esperti.
Ora una carabina per essere davvero apprezzata deve avere il calcio in materiale composito, meglio se col nasello regolabile o Thumbhole. Stanno ritornando di moda le canne pesanti Bull Barrel, voluminosi freni di bocca, attacchi con compensatori di caduta delle palle, ottiche a fortissimo ingrandimento dotate delle immancabili torrette balistiche e magari di collegamento WF con l’Iphone. Ok, sono tutti bellissimi accessori, magari anche utili, non lo nego ma valgono quello che costano e soprattutto sono realmente indispensabili per aiutarci ad abbattere due caprioli e cinque cinghiali l’anno? Proprio nella caccia al cinghiale un biondino tedesco (mi risulta che sia addirittura un nobile!) che abbatte i cinghiali come fossero barattoli al Luna Park ha condizionato una generazione di cinghialai italiani nella scelta del Punto Rosso, nell’uso delle cuffie otoprotettrici, nell’impiego della carabina bolt action in battuta. Un altro signore tedesco, che dai filmati che pubblica e dai capi che abbatte non dovrebbe avere nessun problema a viver da Nababbo per 1000 anni alle Maldive o a Montecarlo, sta ammaliando molti cacciatori italiani col tiro a lunghissima distanza, praticamente al grido: “Se ci riesce lui perché non dovrei riuscirci anch’io?” . E che dire poi del nuovo treppiede, anch’esso molto di moda oggi, simile a quello usato nelle vecchie mitragliatrici MG per il tiro contraereo? Diversi cacciatori lo hanno già acquistato e molte armerie lo propongono solo perché lo hanno visto usare dai sterminatori di maiali selvatici armati di fucili d’assalto e di mirini termici.
Ma l’accessorio più usato in assoluto, quello che va per la maggiore, il più gettonato di tutti, il più bello, il più macho ma che “per ora” possono usarlo soltanto all’estero è.. il silenziatore. O meglio il soppressore di suono, perché quando viene montato su una carabina che spara munizioni ipersoniche silenzia ben poco. Oramai non c’è un cacciatore straniero che non lo usa, spesso abbinato anche alle cuffie, quindi….Perché equipaggiare l’arma con una marmitta ingombrante, poco funzionale ed esteticamente bruttina? Quest’accessorio lo vidi per la prima volta diversi anni fa montato sopra ad una carabina 308 di un cacciatore svedese. La cosa mi incuriosì, così chiesi il perché di quell’accessorio e la sua risposta fu logica e convincente. Mi disse che cacciando l’alce “alla ferma”, come la chiamano loro, sotto l’abbaio del cane, non voleva che lo sparo intimorisse troppo il bravissimo ausiliare. Come dagli torto. Ora invece vedi dei silenziatori montati su kipplauf destinati alla caccia al camoscio in Alta Montagna o su carabine tipo Military & Police usate sugli altopiani asiatici. Ma allora viene da chiedermi: Armaioli con la A maiuscola come Auer, Concari, Casartelli, Frescura, Torresani, Zanardini etc.., che hanno preparato per decenni ottime carabine partendo da vecchie azione Mauser K 98 accessoriate con dei modestissimi 6 max 8x, non devono averci capito proprio niente davvero! Eppure alle mostre annuali dei trofei che si tenevano lungo tutto l’arco alpino potevi ammirare appesi alle pareti centinaia e centinaia di capi abbattuti con quelle armi. Una volta un vecchio saggio mi disse: “Marco, lo sai che differenza c’è tra un adulto e un bambino”. “No, non lo so” gli risposi. E lui sorridendo mi svelò l’arcano : “Effettivamente nessuna, solo il costo dei giocattoli!”
E con questo mi sembra di aver chiarito tutto!
Marco Benecchi