Hanno in tanti preso posizione contro i “Jova Beach Party”, tra i tanti non il WWF nazionale (ma qualche gruppo locale sì). Mario Tozzi, su La Stampa, si è allineato a questa critica, ed ha fatto bene; magari esagerando, perché in fondo c’è spiaggia e spiaggia, e ci sono spiagge dove se sii arrecano danni, questi si possono rimediare senza troppi problemi né danni irreversibili. Quello che desta meraviglia è il suo tentativo di dividere i buoni dai cattivi, nel senso che certe iniziative canore si possono fare (ad esempio, “nelle Grotte di Castellana” ed anche “nelle spiagge più intatte di Sardegna”) solo perché non si trattava di decine di migliaia di persone. Ecco, come se centinai di persone facessero la differenza! E no, caro Tozzi: il problema è che certe iniziative che non hanno nulla a che fare col mondo naturale, non dovrebbero MAI farsi da alcuna parte che abbiano già dei valori particolari di per sé, scevri da musica o sport (chi si ricorda i mega concerti musicali in cima alle montagne più belle d’Italia? O il Giro d’Italia al Gran Paradiso? O il mega party al Gran Sasso, con tanto di incendio conseguente?). Tutto qua.
L’Italia è piena di piazze e di zone urbanizzate in grado di accogliere migliaia di persone, perché dover scegliere luoghi incantati per altre ragioni? Forse che la musica o le canzoni non sono belle di per sé, ma a seconda del contesto in cui si ascoltano? E’ la Natura che è bella di per sé, e che per questo non ha bisogna di Jovanotti o Zucchero per farla apprezzare! Né è il caso di trasformare delicati habitat dell'orso marsicano in luoghi espositivi per opere d'arte! Né "foreste vetuste" per continue scorribande "ecologiche", ancorché mascherate da scopi educativi! Che poi è sempre la motivazione per mascherare quello che non dovrebbe consentirsi! La "valorizzazione" di cose o luoghi che hanno già un valore di per sé serve solo a portare "valori" a qualcuno, di solito a chi organizza la valorizzazione!
Franco Zunino