Almeno per una volta come non lodare Luigi Boitani, con il quale non sempre sulla problematica del lupo si sia andati d’accordo. Succede nel caso dell’orso che in Trentino ha ucciso il povero Andrea Papi. Nel contestare la posizione degli animalisti e le loro arrampicate sugli specchi per cercare di dimostrare che non l’orsa JJ4 ma un maschio sarebbe il colpevole, Boitani ha infatti scritto che “non ci sono dubbi che ad uccidere sia stato JJ4”, cosi come egli ritiene “insensato” negare i risultati dell’autopsia e delle analisi genetiche che hanno identificato l’orsa”; e che sostenere il contrario sia un “sciocchezza”.
Così come egli ritiene giustamente “assurde le deduzioni ricavate dagli animalisti sul morso” (guarda caso le stesse che in Abruzzo si è cercato di utilizzare per smentire il povero Antonio Rabbia, anche lui aggredito da un orso!), come se dalle stesse fosse possibile risalire al sesso e alle dimensioni dell’animale: “la distanza tra i canini è una cosa aleatoria”, scrive Boitani. Così come il tentativo di smontare l’idea predatoria asserendo che l’orso lo abbia fatto per cibarsi del ragazzo, quando è notorio che gli orsi aggrediscono ma non predano, e che, dice Boitani, è stata la casualità dell’incontro a scatenare la reazione di difesa dell’animale. Inoltre, dice sempre Boitani, “spostare 50/70 animali orsi è demenziale: non fattibile sul piano legale, pratico, economico, etico”. Ecco, almeno per una volta onore al merito per Luigi Boitani!
Franco Zunino