Sta facendo molto discutere l'episodio di qualche giorno fa riportato con grande enfasi dai media in merito alla cattura di un enorme esemplare di pesce siluro, nelle acque del Po.
La natura straordinaria dell'evento (record mondiale per questa specie, dato che l'esemplare misurava 285 cm), ha fatto perdere di vista l'epilogo della vicenda: il pesce, nonostante sia un esemplare appartenente a fauna alloctona, dunque dannosa per l'ecosistema locale, è stato rilasciato dal pescatore, un appassionato di catfishing (infuencer e testimonial di un marchio che vende attrezzatura da pesca). Anzi la cosa dai più è stata elogiata e ritenuta dovuta, ignorando che questo tipo di animali stanno causando la scomparsa delle specie ittiche locali.
Il comportamento del pescatore, che trionfante e commosso per l'impresa titanica, ha pubblicato le immagini della cattura sui social, non solo è sbagliato, ma è anche sanzionabile. La legge infatti impone di abbattere i siluri pescati, contribuendo così alla necessaria protezione dell'ambiente.
Il problema di fondo, soprattutto a livello di commentatori e giornalisti, è la mancanza di consapevolezza sulle buone pratiche ambientali, nonchè di una coscienza ecologica nell'opinione pubblica. C'è da scommetterci che se oltre alle immagini della cattura, ci fosse stata quella del successivo abbattimento, avremmo assistito ai soliti toni indignati, con tanto di denunce e rimproveri da parte delle associazioni animaliste e non solo.