“Se la montagna non viene da Maometto, Maometto va alla montagna”. Si dice sia la frase pronunciata dal Profeta in occasione del suo miracolo ma è quello che è successo anche a due abilissimo scultori del Trentino Alto Adige: Giuseppe Rumerio di Ortisei e Davide Zeni, il suo promettente allievo di Andalo, perché hanno avuto l’incarico di scolpire il tronco di un albero secolare che era quasi impossibile, o almeno troppo dispendioso, trasportare.
Il committente, proprietario di una bellissima Azienda vicino Bibbiena, ha scelto Giuseppe e Davide per farsi fare un scultura in legno che secondo noi ha un significato molto profondo, per non dire addirittura triste: un branco di cinghiali inseguito da un lupo! Come se avesse voluto dare un testimonianza tangibile, reale del dramma che stiamo vivendo in Italia, in balìa dei predatori carnivori, e per farlo abbia deciso di rivolgersi ad uno dei più bravi scultori in legno mai esistiti: Giuseppe Rumerio.
Giuseppe lavora il legno, dalle sue mani escono delle opere d’arte talmente belle che è difficile immaginare che provengano da un semplice blocco di legno. Giuseppe è timido, schivo, ma al contempo disponibile, gentilissimo e, a modo suo, anche aggressivo quando impugna mazzuolo e scalpello. Dopo aver visto di cosa è capace, mi sono sentito in dovere di approfittare delle nostre pagine per presentarvi un artista tanto bravo quanto unico nel suo genere, che merita veramente di essere conosciuto meglio. Giuseppe Rumerio è nato il 1 giugno del 1949 a Cittiglio, in provincia di Varese, da padre muratore e madre cuoca.
Una famigliola normale, se non fosse stato per il fatto che la mamma, nativa di Ortisei, era una diretta discendente della prima stirpe di scultori di tutta la Val Gardena. A soli quattro anni Giuseppe giunse finalmente nella terra che gli è più congeniale, dove inizia ad amare uno dei suoi prodotti più caratteristici: il legno di cirmolo. Chiunque dimostra tanta abilità nell’arte è perché è nato con un dono della natura. Al piccolo Giuseppe infatti, veniva più facile ricavare un angioletto o un capriolo da un pezzo di legno che dare quattro calci ad un pallone. Dopo aver imparato tutti i trucchi del mestiere ed aver acquisito padronanza e maestria nel maneggio degli utensili, Giuseppe Rumerio decise che era ora di mettersi a lavorare seriamente e di dedicarsi alla difficile ed esclusiva creazione di oggetti sacri, come statue di santi e crocifissi, oggetti molto richiesti dai turisti di tutta Europa, che ogni anno a migliaia visitano la splendida valle altoatesina e che difficilmente la lasciano senza aver preso un bellissimo e profumato souvenir in legno. Rumerio col tempo ha conseguito anche il diploma di Maestro Artigiano che sapientemente è riuscito ad abbinare all’esperienza ed al suo irresistibile estro per creare sempre opere nuove sia in legno sia in bronzo.
Oggi tutte le sue sculture sono esclusivamente ed integralmente fatte a mano e tutelate da un marchio e da un certificato di garanzia. Chi lo conosce bene, sa che ormai nelle vene di Giuseppe non scorre più il sangue, ma trucioli e resina! Artisticamente parlando, è completamente autodidatta e tutto quello che sa fare e la magica ed insuperabile arte che esprime l’ha imparata da solo nel piccolo laboratorio che suo papà gli aveva costruito tanti anni addietro nella loro bella casa tra i monti. Giuseppe Rumerio si definisce un uomo felice e sereno, perché, oltre ad avere una meravigliosa famiglia, la sua unica attività è sempre coincisa con la sua grande passione: la scultura in legno. Basta recarsi nella sua casa ad Ortisei, oppure visitare il suo sito su internet, per rendersi conto se ciò che dico è vero. Credetemi, la sua arte è insuperabile, indipendentemente dal soggetto scelto. Se ti trovi davanti ad una sua scultura, capisci al volo che l’ha fatta lui. Possiede una genialità ed una cura dei dettagli difficilmente riscontrabile in altri artisti. Giuseppe le sue opere in legno, ma anche in bronzo, le crea di sana pianta, le modifica le rifinisce e le abbellisce a suo piacimento o su richiesta del committente, sempre con le proprie mani.
Alcune sue sculture riescono veramente a toglierti il fiato. Giuseppe, a differenza di molti altri scultori ed artisti, non ha un atelier vero e proprio dove espone le sue opere. Lui lavora in casa, in un piccolo locale profumato di legno e resina, arredato spartanamente e con le pareti arricchite da tanti trofei di caccia. Si, perché Giuseppe è anche un appassionato e bravissimo cacciatore di montagna. Visitando dove opera abbiamo visto pochissime sculture finite, ma molte ancora in fase d’ultimazione ed altre ancora che risalgono addirittura a quando, giovanissimo, scoprì il suo innaturale talento. Per Giuseppe il legno non ha praticamente segreti e lavorarlo è una sfida a cui non sa resistere. Dalle sue mani è uscito e può uscire di tutto. Ritratti, statue con sembianze umane e di animali, paesaggi, scene di caccia e scene sacre come crocifissi, vie crucis e natività.
Come si possono descrivere le sue opere? Personalmente definirei Rumerio come un moderno Michelangelo, che invece di lavorare il marmo ha scelto il legno pregiato. Giuseppe è forse noto più all’estero che in patria. Ha partecipato a moltissime mostre a Treviso, Firenze, Milano, Torino, Monaco di Baviera, Francoforte, Amburgo, Parigi, Lione, Innsbruk, ed anche in America, dove ha suscitato un grandissimo interesse sia di critica sia di pubblico. Alle normali incisioni, intagli, intarsi ecc, Giuseppe sa coniugare la conoscenza e l’abilità della semplice lavorazione del legno, con l’originalità dell’invenzione e dell’arte. Crea personaggi possenti nella struttura, tra il popolare ed il mitico, come galoppanti e frementi cavalli, voli di germani, paesaggi da favola, animali selvatici montani come caprioli, cervi, aquile e camosci, ma anche bufali, leoni ed elefanti.
Una sua scultura a grandezza naturale che riproduce un puma ha vinto un importante e prestigioso trofeo negli USA, dove lo scultore di Ortisei gode di una grandissima fama. Giuseppe Rumerio, da buon valligiano, risente particolarmente dalla natura che lo circonda, dove l’antico animo del cacciatore si tramuta in acutezza d’osservazione degli animali e dei vegetali, che trasforma nelle sue inimitabili opere. Quando ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente, con gli occhi che gli brillavano per l’eccitazione, ha voluto mostrarmi una cosa. Mi aspettavo di vedere un bel camoscio scolpito, una tavola con una scena di caccia al cinghiale, una statua raffigurante un santo ed invece mi ha mostrato una piccola scultura di un capriolo maschio sdraiato su un fianco alto non più di sette – otto centimetri. Un oggetto raffinatissimo degno più dell’arte orafa che opera di uno scultore in legno. “Un cliente mi ha offerto per questo piccolo oggetto...” e spara una grossa cifra. “ma non gliel’ho dato. L’ho regalato tanti anni fa a mia moglie e non lo venderei per niente al mondo”.
Mi sono sentito in imbarazzo ed onorato per aver avuto la fortuna di toccare ed ammirare una miniatura così bella. Ecco, se proprio dobbiamo trovare un difetto al mago del mazzuolo e dello scalpello di Ortisei, è, paradossalmente, proprio l’eccessiva bellezza dei suoi lavori, perché sembra impossibile che possono essere fatti esclusivamente a mano. Date retta a me, se vi dovesse capitare di passare per la Val Gardena, fate una piccola sosta ed andate a trovare Giuseppe Rumerio. State certi che non ve ne pentirete.
Marco Benecchi